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Fiorentina-Roma 1-1 LE PAGELLE Iturbe: da scarabocchio a Caravaggio. Nainggolan rialza la cresta, ma in difesa è Happy Hour

Nella ripresa i giallorossi trascinati dall'attaccante argentino che cambia marcia. Ancora troppe occasioni lasciate agli avversari.

Francesco Balzani

Ancora un pareggio, ancora una rimonta. Ancora un rimpianto. La Roma di Garcia scivola a-7 e trova di nuovo in Ljajic e Manolas i suoi uomini migliori. Bene anche Iturbe dopo un primo tempo negativo. Carezze di Totti e cazzotti di De Rossi nascondono i limiti difensivi e tengono ancora in vita i giallorossi.

DE SANCTIS 6,5: Spiazzato dalla spizzata di Gomez, irritato dall’immobilità dei compagni. Morgan l’anno scorso era il Pirata di una nave di brutti ceffi, oggi sembra il capitano di una nave da crociera. Almeno non abbandona l’imbarcazione e nel finale salva di nuovo su Tomovic come contro Empoli e Lazio.

FLORENZI 6: Ormai è lui il terzino destro titolare della Roma, questo per far capire quanti e quali sono i problemi di una squadra confusa e riadattata. Il passo è quello di esterno offensivo, con tutti i pregi e i difetti. Se ne accorge Borja Valero. Lo spagnolo gli finisce sempre davanti, e lasciare la fascia scoperta con uno come Gomez in mezzo è una follia. Davanti però diventa un’arma in più.

MANOLAS 6,5: Torna il tridente di Nettuno nella traballante difesa giallorossa, ma la furia del ritrovato Gomez scatena la discesa in Ade anche del greco. Kostas però è l’unico a non farsi intimorire e prova con tutti i mezzi a tenere in piedi il tempio. Confortante come il signor Wolf di Pulp Fiction.

MBIWA 5,5: Ricorre alle maniere forti contro Cuadrado e Gomez, ma la brutalità non sempre paga e il francese trova problemi di dialogo anche con De Sanctis. Occhi spalancati e bocca aperta, sembra vivere un incubo. Il sacrificio al 22’ quando si immola sul tiro di Joaquin lo riabilita in parte. In fase di impostazione poi si affida troppo spesso al lancio lungo.

CHOLEVAS 5: Non segue le mode ultimamente nel senso che è l’unico della rosa in controtendenza, a salire anzichè scendere. Anche il terzino però stasera si adegua al clima da happy hour che si vive in difesa. Prima tiene in gioco Gomez (ma era difficile salire in quel frangente), poi si guarda Mati e Joaquin. Lo spagnolo lo scherza anche nella ripresa e in fase offensiva commette troppi errori.

NAINGGOLAN 6,5: La cresta ammosciata sembra l’emblema del suo primo tempo. Il Ninja sembra aver smarrito i dischi di musica elettronica, e sul piatto propone pezzi riadattati nemmeno troppi originali. Nonostante la scarsa vena però nei primi 45’ è l’unico a impegnare seriamente il portiere della Fiorentina. Gel e phon e la cresta torna dritta nella ripresa anche a centrocampo. Da gatto a leone. Derby a parte non ha mai tradito.

DE ROSSI 6: Sbatte il pallone di Rodriguez fuori dalla porta, prova a sbattere fuori anche gli avanti viola ma non arrivano i rinforzi e si ritrova con Pizarro e Cuadrado avvinghiati a gambe e braccia. La sfuriata si placa col passare dei minuti e lui può riprendere in mano la selezione all’ingresso.

STROOTMAN 5,5: Una mezz’ora di difficoltà e tentativi di infondere il fuoco sacro nei compagni che si infrangono contro il collaudato centrocampo viola. Poi il contrasto con Pasqual, il ginocchio che balla e la paura che sale. Non tanto la sua, quanto quella dei medici. Non pare nulla di grave, ma meglio non rischiare. Con la sfiga che gira non si sa mai. (33’pt Pjanic 6: più trascinato che trascinatore. Quando la Roma non gira, lui raramente inverte la ruota. Ricama quando sarebbe ora di strappare. Nel secondo tempo con la squadra più convinta, anche lui trova coraggio).

ITURBE 7: Nel primo tempo è un fiammifero che si accende e si spegne col primo colpo di vento. Il giocatore più atteso, oltre che quello più pagato ma a parte tanta voglia e qualche folle corsa c’è veramente poco del giocatore che speravamo fosse. Il capolavoro del mercato sembrava uno scarabocchio confuso su un foglio bianco. Poi la pennellata a inizio ripresa: bravo a non cadere, alza la testa e vede Ljajic. Il fiammero divampa e ci riprova dopo cinque minuti impattando sul portiere viola.

TOTTI 6,5: Costretto a tirarsi su le maniche e a spingersi fino a davanti la lunetta della sua trequarti per accendere un motore inceppato. Prende tanti falli, cerca il corridoio partendo dalla porta di casa e nella ripresa quando si ritrova più alto si incarna in Michelangelo e disegna l’iperbole per il gol di Ljajic. Vuoi o non vuoi, piaccia o non piaccia: è decisivo. (78’ Destro ng)

LJAJIC 6,5: Prova a tirare fuori conigli da un cilindro svuotato dopo le vacanze natalizie. A passargli la bacchetta magica ci pensa Iturbe e per l’ex di giornata il settimo sigillo è un gioco da ragazzi. Il serbo ritrova smalto e iniziativa, lì davanti è da tempo uno dei più ispirati. Non festeggia per rispetto da ex. (86’ Maicon ng)

GARCIA 6: Ancora un pareggio e la Roma scivola a -7. La gara di Firenze sembra la fotocopia di quella di Palermo: schiaffi nel primo tempo, risposta furibonda nella ripresa. Un problema mentale più che fisico quindi che l’allenatore deve risolvere a tutti i costi per non chiudere il campionato prima del previsto. Le scelte? In difesa non può fare altro, centrocampo e attacco convincono.