Cremonese-Roma 1-3 LE PAGELLE: Marvel Svilar. Wesley Snipes. Ferguson, the Irish Man

Il mantello da super eroe non lo toglie mai. Un quarto d’ora di relativa calma prima dell’ennesima parata super su Bonazzoli che era tutto solo in area piccola. Poi è prima fortunato poi miracoloso su Vandeputte ad evitare il pareggio. La Marvel ha preso contatti. Peccato per il gol nel finale. Ha trovato il suo habitat naturale a destra dove va in aggressione fino alla mezz’ala di riferimento avversaria. Un lavoro che permette alla Roma di non restare bassa e che mette in difficoltà la fascia sinistra della Cremonese. Ayroldi prova a rovinargli la giornata… Smaltita la nottata col Plzen, il polacco si ritrova titolare dopo le buone prestazioni in nazionale. Gli tocca Vardy che potrebbe essere il papà anche se non sembra visto quanto si muove. Si perde Bonazzoli e deve più di una cena a Svilar, si fa perdonare nel corso della gara rimediando però un giallo inventato. Gasp capisce l’andazzo e lo toglie. (1’st El Aynaoui 6,5: diplomazia, pulizia e una grande lucidità nell’appoggio per Ferguson che vale il bis) Deve subito ricorrere a un recupero niente male contro il duo Vardy-Bonazzoli bravi a non dare punti di riferimento. Poi si mette e imperare di testa e di petto dimostrando una levatura superiore fino al gol nel finale che per fortuna non porta danni. All’ivoriano ha fatto bene la settimana di semi-riposo, almeno per una volta. Lavoro di pressing e intercambio continuo con Mancini. Ma non è solo sudore e abnegazione tattica. Bene anche in fase di fraseggio e assist (vedi quello per Pellegrini). Meglio anche di suoi compagni più blasonati. Nella ripresa è più guardingo, ma sempre efficace. Accelera, frena e mette la retromarcia in un tratto di strada ampio che percorre con parecchia benzina in corpo. Il ritmo è alto, però, e Bryan non sempre riesce a tamponare come dovrebbe. Nella ripresa torna a fare il centrale di difesa come in tempi poco felici. Ma questa è un’altra Roma. A fine partita è sempre tra i primi per chilometri percorsi. Gestione ragionata del pallone, senza ansie o confusione. Proprio dalla razionalità di Manu nasce la rete del vantaggio. Niente enfasi però. Il francese si rimette a puntellare su Vandeputte che intelligentemente si sposta di qualche metro. Fondamentale per la gestione delle due fasi. 4 Due diagonali pulite nei primi minuti tanto per testimoniare i progressi difensivi del brasiliano. In fase di spinta aspetta che la Cremonese raccolga le posate da terra per provare a fare male. Tentativi che gli riescono meglio dopo il vantaggio di Soulé, soprattutto nella ripresa dove sale di livello col passare dei minuti. E arriva al suo climax col gol che chiude i giochi. (80’ Tsimikas sv) Deve gestire palle difficili e avversari feroci. Ma soprattutto deve valorizzare quel sinistro che colpisce al mento Audero dopo un quarto d’ora di difficoltà. Un gol alla Soulé per scacciare la perturbazione artica di Cremona. Altre giocate di alto livello ma pure un raddoppio mancato per eccessivi tocchi di palla. Ripresa ad alto ritmo. (85’ Pisilli sv) E’ chiamato ad allungare il reparto, ma lo fa con poca frequenza e troppi errori tecnici nei pochi minuti prendendosi i rimbrotti di Gasperini. Lorenzo ascolta e proprio da una combinazione con Koné nasce l’azione del vantaggio. Poi si fa trovare pronto sul tap in per lo 0-2, ma il Var annulla per fuorigioco millimetrico. A cancellargli il sorriso ci pensa anche Audero con un miracolo. (60’ El Shaarawy 6,5: porta una sana elettricità a tutto il reparto oltre a fornire l’assist per Wesley) Forse il nove più piccolo della storia, peraltro contro un colosso come Baschirotto. Parte con due appoggi troppo morbidi. Si apre spesso a sinistra svuotando la zona dove salgono a turno Cristante e Pellegrini e indovinando spesso i tempi di passaggio senza risparmiarsi sui recuperi. Poco cattivo al tiro ma nel complesso non lo si può criticare per impegno in una zona non propriamente sua. (60’ Ferguson 7: boccale di Guiness sul bancone e voce grossa. L’irlandese si sblocca al primo pallone toccato e fa reparto) Tra necessità e dolorini vari cambia ancora la formazione. Perde qualche timbro di voce nei primi minuti visto l’approccio non proprio ideale dei suoi. Dopo il gol di Soulé torna l’ordine e quelle trame che Gasp vuole vedere oltre a una forma fisica straripante. In panchina è tarantolato, e Ayroldi lo prende di mira. Viene espulso non prima di aver indovinato tutti i cambi. Si continua a sognare.