La Roma torna a sorridere dopo un mese e si prende una vittoria faticosissima grazie ai giovani. Le magie di Verde e la prodezza di Paredes colorano una giornata che rischiava di essere grigia. Male l’influenzato Totti e l’apatico Pjanic, freccia in giù anche per Mbiwa che ringrazia la mira sbilenca di Cop. Bene invece De Sanctis e Torosidis, non avrà la faccia di Maicon ma ha due polmoni così.
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Cagliari-Roma 1-2 LE PAGELLE Cinquanta sfumature di Verde. Morgan torna Pirata. Paredes: gol alla Riquelme. Mbiwa: errori alla Kjaer
I giallorossi erano in piena emergenza e Garcia ha avuto il coraggio di credere in Verde e indovinare il cambio Paredes.
DE SANCTIS 7: Respinge due volte le insidie velenose di Cop, si getta in uscita col giusto tempo, prega sul destro di Donsah e stavolta sbaglia poco anche coi piedi. Tiene in piedi una Roma scazzotata e schiaffeggiata e non può nulla su Mboku. Ma quanto spavento.
TOROSIDIS 6,5: Non avrà la faccia da cattivo di Maicon, ma in questo momento sono gambe e polmoni a contare. Dietro il greco lascia qualche vuoto di troppo, ma nell’insieme restituisce brio e solidità a una fascia maltrattata da avversari di ventura nell’ultimo mese.
ASTORI 6: Sarà l’aria del mar di Sardegna, sarà che ora sbagliare non è più concesso. L’ex-rossoblu non sfigura al Sant’Elia, ma quando Cop gli sfugge alle spalle a venti dalla fine si materializzano di nuovo gli incubi di gennaio. Nel finale quindi torna la paura. E i pericoli come quando cicca di testa un campanile in area.
MBIWA 5: Prova a rimandare Cop nel tronco con Cip, ma il croato è sfuggente proprio come gli scoiattoli della Disney. A dieci dalla fine il francese si addormenta, e solo la mira sballata dell’attaccante cagliaritano lo graziano da forca certa. d Ha comunque l’addome adatto per digerire i Malloreddus sardi e tornare a casa per una volta senza dolori di pancia.
CHOLEVAS 5,5: Seda la vena a dir la verità poco creativa di Dessena e non tira indietro scarpini e parastinchi quando c’è da scivolare sulle scorribande del Cagliari. In fase offensiva si vede come il sole in febbraio: qualche raggio, e poi basta. Sbaglia anche la diagonale su M’Poku nel finale. Troppo poco per meritare la sufficienza.
PJANIC 5,5: Niente poesia, solo una scarna prosa contro un Daniele Conti come al solito agguerrito. Su un campo così e in un momento difficile può bastare, ma da Mire ci aspettiamo di più. Soprattutto nella ripresa, quando calano ritmo ed energie e manda in porta M’Poku con un errore superficiale. Non c’è niente di più triste del talento sprecato.
KEITA 6,5: Yes we can, con il maliano tutto è possibile. Il Professore è tornato in cattedra, ha ritrovato una classe un po’ meno disciplinata ma l’ha portata alla sufficienza piena. Corre sulle zolle del Sant’Elia senza sentire il peso degli anni. Prezioso anche in fase difensiva, in questo momento il miglior giocatore della Roma
NAINGGOLAN 6: Meno protettivo rispetto al solito tanto da scatenare qualche urlo di Garcia. Il Ninja ha voglia di tirare fuori spada e stelline, ma spara alle stelle qualsiasi pallone gli capita tra i piedi. Quando si abbassa sulla linea di Keita ne buca troppe e ne tappa qualcuna. Cresta a metà.
VERDE 7: Finora è stato il simbolo dell’improvvisazione, dell’emergenza quando le cose andavano male. Oggi è partito titolare per la prima volta in serie A, e lì davanti ha creato più problemi di tutti i suoi compagni messi insieme. Prova coraggiosa condita anche da azzardi (vedi il tiro dalla distanza dopo 10 minuti e il doppio passo su Conti) che mandano al mittente battutine e ironia. Nel menù mettete anche quell’assist elegante come un vestito di Armani per Ljajic e quello prezioso per Paredes. Cala nella ripresa, ma più per colpa della flemma dei compagni. Ora chiamatelo Daniel Green e non più Verde Speranza. E’ Verde smeraldo.
TOTTI 5: Scende in campo col termometro sotto il braccio e la Tachipirina in tasca. L’influenza ingrigisce la sua partita, la rende apatica. Gli unici lampi nel primo tempo sono una sponda per Ljajic e un no look per Verde. Scende in campo per onor di presenza in un momento durissimo, ma è come se non ci fosse. (17’st Sanabria 6: finalmente il suo momento. Quando entra lui l’età media dell’attacco giallorossa crolla, e sicuramente ne perde in personalità. Ancora leggerino)
LJAJIC 6,5: Ottavo gol per il serbo che comunica telepaticamente col baby Verde e prova a creare superiorità numerica con finte e controfinte. Il campo infame e il mancato aiuto di Pjanic non fanno esplodere la sua supernova, ma c’è ancora la firma di Adem sul ritrovato successo dei giallorossi. (28’st Paredes 6,5: si segnala per una sola cosa, ma quanto pesa. Un gran gol dalla distanza che restituisce serenità e onore ai paragoni con Riquelme spesi in Argentina. E’ la vittoria dei giovani)
GARCIA 6: Torna alla vittoria, ma non passa l’esame. La sua Roma continua a giocare un tempo e si salva solo grazie ai scarpini bagnati di Cop e alle parate di De Sanctis. Va detto che i giallorossi erano in piena emergenza e lui ha avuto il coraggio di credere in Verde e indovinare il cambio Paredes. In difesa però i meccanismi continuano a non funzionare, e il fiato continua a finire con troppa velocità. Un brodino in attesa di Gervinho e Doumbia.
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