La scena a bordo campo, notata da pochi, e' esplicita. Thiago Motta si avvicina al delegato medico della Fifa che ha il termometro in mano e sta dicendo ai giocatori azzurri attorno a lui di non essere intenzionato a concedere i time out domani; allunga la mano sulla fronte dell'impettito funzionario della confederazione mondiale in giacca e cravatta, gli asciuga delicatamente il sudore e poi gli mostra le gocce col dito. Visto, dice Thiago, se sudi cosi' tu ora da fermo.... Alle 13 esatte del giorno prima di Italia-Costarica, sul terreno di gioco dello stadio di Recife, ecco la 'trattativa' insolita tra azzurri e Fifa: obiettivo, andare oltre il regolamento, far capire che a questi orari e con queste temperature la doppia pausa - al primo e al secondo tempo - e' indispensabile.
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Mondiali 2014, Azzurri incontrano delegato Fifa: “Dateci il time out”
Il medico Fifa deciderà domani, un'ora e mezzo prima della partita. E applicando il regolamento, che indica in 32 gradi la soglia di rischio per la salute.
L'aveva fatto presente Prandelli dopo l'Inghilterra, l'avevano ribadito Albertini e Castellacci: varare un regolamento che consente di adottare le pause e poi trincerarsi dietro le tabelle del regolamento per dire no e' sbagliato, anzi sbagliatissimo. Ora a provare a far cambiare idea alla confederazione di Blatter hanno provato direttamente i giocatori. Guidati da Chiellini, che forte del suo inglese ha parlato a lungo con il delegato, mentre alti compagni calciavano il pallone in campo e Thiago, Albertini e Gatteschi, medico dello staff azzurro, desistevano via via dal tentativo di spiegare alla Fifa. ''Ci ha detto che in queste condizioni i time out non si faranno: e' da pazzi'', una voce da dentro il Club Italia.
La preoccupazione per le condizioni climatiche di Recife erano stata espresse nei giorni scorsi. La capacita' di corsa e resistenza dei 'ticos' domani e' il primo problema; il dispendio di energie per il prosieguo del campionato, il secondo. ''Secondo me andrebbero fatti sempre'', ha ribadito ancora una volta Prandelli, promotore dell'idea dopo l'esperienza in Confederations. ''Qui sembra tutto normale, ma e' il clima che non e' per nulla normale - ha aggiunto il commissario tecnico azzurro - Il problema e' che le condizioni cambiano rapidamente: alle 13 c'erano 29 gradi e un'umidita' del 50 per cento circa. dopo una ventina di minuti, quando il vento ha spazzato via le nuvole, il termometro era salito a 40 e l'umidita' al 75%''.
Ma il medico Fifa decidera' domani, un'ora e mezzo prima della partita. E applicando il regolamento, che indica in 32 gradi la soglia di rischio per la salute. Cosi' all'Italia resta il dubbio che il si' della Fifa alla proposta di fermare la partita due volte per 3' ciascuna sia una piccola beffa, e che anche questa volta ci si debba affidare al ''buon senso dell'arbitro''. In fondo, come indicava con gesti espliciti l'uomo in grisaglia a Chiellini, basta bere.
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