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Da Gimenez a Origi: rivelazioni e giovani scoperte del mondiale 2014

Alla vigilia dell'inizio degli ottavi di finale, diamo un'occhiata ai talenti fin qui emersi in Brasile.

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Il percorso mondiale è a metà del guado. Primo giorno di pausa, già vigilia degli ottavi di finale che inizieranno domani: alle 18 (ore italiane) Brasile-Cile, alle 22 Colombia-Uruguay. Un duplice scontro tutto sudamericano da seguire col cuore in gola. Però oggi si riposa e si riflette su ciò che ha detto fin qui la competizione iridata. Tanti spunti, moltissime indicazioni, come sempre anche in chiave mercato. Non sono affatto pochi i talenti (giovani e non) emersi nelle varie selezioni. Ragazzi interessanti la cui quotazione, nel mese di giugno, è notevolmente aumentata. Nello specifico, andiamo a vedere chi ha brillato di più.

Capitolo portieri, in primis. Le due migliori sorprese rispondono ai nomi del messicano Gullermo Ochoa (classe '85, svincolato dall'Ajaccio) e del costaricense Keylor Navas ('86, in forza al Levante). Due assolute garanzie per i rispettivi ct, Herrera e Pinto. Se il primo, di fatto, ha fermato a suon di miracoli la corazzata Brasile, il secondo ha compiuto con la squadra centroamericana l'impresa delle imprese. Ossia, vincere (a quota 7 punti) un girone sulla carta proibitivo con Inghilterra, Italia ed Uruguay. L'esperto cileno Claudio Bravo ('83) non è una sorpresa, ma il mondiale 2014 gli ha riservato un gran bel regalo: un contratto fresco fresco con il Barcellona. Sarà lui a sostituire il partente Victor Valdes. Passiamo ai difensori centrali. Tre, in particolare, i nomi da segnalare: il greco Kostas Manolas ('91), già autore di una buona Champions con l'Olympiakos, ed i due giovanissimi talenti José Maria Gimenez (Uruguay) e Kenneth Omeruo (Nigeria). Il primo, classe '95, dell'Atletico Madrid, è riuscito a non far rimpiangere l'istituzione Diego Lugano (infortunato) nelle delicate gare con Inghilterra ed Italia. Il secondo ('93), di proprietà del Chelsea, ha spadroneggiato al centro della difesa delle aquile. Fisicità e carattere: queste le doti messe in mostra dai due baby fenomeni. Ha destato buona impressione anche lo statunitense Matt Besler ('87), in forza allo Sporting Kansas City.

Poi i terzini. Tanti i gioielli in lista. Due su tutti farebbero proprio al caso della Roma, che sta cercando disperatamente un titolare a sinistra: l'argentino Marcos Rojo del '90 (in forza allo Sporting Lisbona) e lo svizzero Ricardo Rodriguez del '92 (gioca nel Wolfsburg, elemento di quantità e qualità). Sono piaciuti moltissimo anche due africani: l'ivoriano Serge Aurier ('92) del Tolosa ed il camerunense Allan Nyom ('88) di proprietà dell'Udinese. Il primo ha scalzato il veterano Eboué (convincendo il ct Lamouchi a lasciarlo addirittura a casa), il secondo ha dato filo da torcere a Dani Alves nel match contro il Brasile, sviluppando la superba azione del provvisorio 1-1 con assist preciso, da sinistra, per il tocco vincente sotto misura di Matip. Da segnalare lo statunitense Fabian Johnson ('87) dell'Hoffenheim, un'ira di Dio sulla fascia destra. Oltre alla sua riserva: il "bimbo" DeAndre Yedlin ('93) del Seattle. Velocissimo e tecnico. Interessanti anche i due laterali del Costarica Cristian Gamboa ('89) e Junior Diaz ('83), il messicano Paul Aguilar ('86) dell'America ed il colombiano Santiago Arias ('92) del PSV Eindhoven.

Si passa al centrocampo. Il terzetto del Messico ha conquistato un po' tutti. Un mix di tecnica, dinamismo e sostanza: sul centrodestra l'instancabile Hector Herrera ('90) del Porto, nel ruolo di regista la scoperta dell'ultim'ora José Juan Vazquez (classe '88, del Leon) e sul centrosinistra Andres Guardado ('86), già arcinoto agli appassionati di calcio europeo. Uno che ha gironzolato senza troppa fortuna tra Deportivo, Valencia e Bayer Leverkusen, ma che in questo mondiale sta dimostrando completezza e maturità. Da non trascurare anche l'ottimo Charles Aranguiz ('89) del Cile, in forza all'Internacional di Porto Alegre, ed il costaricense Celso Borges ('88) dell'AIK Solna. E' piaciuto parecchio il tandem colombiano composto da Abel Aguilar ('85) del Tolosa e Carlos Sanchez ('86) dell'Elche. Due randellatori dai piedi buoni. Da seguire anche il jolly uruguagio Nicolas Lodeiro del 1989 (Tabarez lo utilizza sia da centrale che da trequartista in appoggio alle punte) ed il bosniaco Muhamed Besic ('92) del Ferencvaros. Un fanciullo che ha corsa e personalità, bravissimo nel gioco di rottura. Con Pjanic ha composto una mediana solida ed equilibrata.

Infine, le perle offensive. Colui che sta più impressionando, in senso assoluto, è certamente James Rodriguez ('91). Colombiano ex Porto, attualmente al Monaco. Un talento già noto da qualche anno, ma che in Brasile si sta trasformando in stella di primissima grandezza. E' lui sinora il trascinatore della squadra di José Pekerman. Tra i giovani rampanti si sono fatti apprezzare l'inglesino (classe '94) Raheem Sterling del Liverpool ed il costaricense Joel Campbell del '92, di proprietà dell'Arsenal ma in forza all'Olympiakos nell'ultima stagione. E non è finita qui. Ecco altri due baby terribili: Memphis Depay del PSV ('94), già autore di due gol con l'Olanda, e l'ecuadoregno Enner Valencia ('89) del Pachuca. Raffica finale di nomi: l'esterno croato Ivan Perisic del Wolfsburg (classe '89, qualità e fisicità), i nigeriani Ahmed Musa del '92 ed Emmanuel Emenike del 1987 (rapido e scattante il primo, fortissimo sul piano atletico il secondo), l'australiano Mathew Leckie ('91), l'americano Graham Zusi ('86), il coreano Son Heung-min ('92) e l'algerino Islam Slimani ('88). Dulcis in fundo, il belga (classe 1995!) Divock Origi del Lille. Sin qui, assieme ad Hazard e Mertens, è la stella di un Belgio orfano del miglior Lukaku. E già si sussurra che Rudi Garcia, suo ex allenatore, non sarebbe affatto scontento di riaverlo a disposizione...