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Garcia, addio al veleno: “Colpa di Juninho”. Aulas: “Rudi, che brutte scuse”

Getty Images

Dopo l'addio al Lione annunciato ieri il tecnico francese svela i rapporti difficili col direttore sportivo del club. La replica di Aulas: "Garcia riscrive i fatti a modo suo"

Redazione

Dopo l'addio ufficiale al club annunciato ieri sul suo profilo Twitter, Rudi Garcia torna a parlare della sua esperienza sulla panchina del Lione. Intervistato dal quotidiano francese L'Equipe, il tecnico ex Roma ha riferito dei suoi rapporti difficili con Juninho, dal 2019 direttore sportivo del club francese, come una delle cause del mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. "C'erano troppi dissensi nel mio rapporto con Juninho. All'inizio è andata bene. Le cose hanno iniziato ad andare storte senza che me ne accorgessi. Dopo due o tre vittorie a novembre, il direttore sportivo non è più venuto a congratularsi con me. Ho scoperto che quando i brasiliani non giocavano, non era contento. Avrebbe preferito vincere, ma con i suoi giocatori. Ha investito molto, e questa è una qualità, ma penso che gli abbia promesso anche la titolarità". Una dissonanza che non sarebbe stata all'interno della società, continua Garcia: "Juninho era già arrabbiato con tutti, ad esempio con Bruno Cheyrou, in cui forse ha visto un concorrente. Sono stato io a calmare le cose con Juninho, gli ho detto che Bruno era a sua disposizione".

Le repliche del Lione non si sono fatte attendere: il presidente Jean-Michel Aulas ha twittato rispondendo per le rime alle parole di Garcia, ribaltando le accuse del tecnico ex Roma e additandolo come responsabile del clima ostile creatosi all'interno del club: "Molto deluso dalla politica di terra bruciata di Rudi Garcia, sta praticamente riscrivendo i fatti dimenticando che aveva la squadra migliore. Peccato che non abbia saputo lavorare con Juninho, che invece lo aveva scelto e accompagnato. Che brutte scuse da Rudi!"