Se faranno rumore come quelli che aveva ai tempi dell'Inter, solo il tempo lo dirà. Ma i nemici di Mourinho sono tornati: per il momento hanno addosso una divisa gialla, guardano i replay dietro a un monitor o decidono le modalità delle conferenze, ma chissà che non possano trasformarsi e prendere altre forme, se la posta in gioco dovesse alzarsi. Di certo il Mourinho gandhiano dopo il derby ha lasciato spazio a quello rabbioso che aveva fatto innamorare degli interisti. E anche sponda Roma sotto i baffi c'è un sorriso. Perché Mou che alza la voce, con buona pace dei pacifisti e dei fan del profilo basso, piace di più.
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Zaniolo al top, Mourinho e i nuovi nemici, la reazione: Roma, ecco cosa salvare
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Un altro che con la Lazio ha dato via a una vera e propria battaglia è stato Zaniolo: i presupposti c'erano tutti (gli insulti alla madre, gli sfottò, gli striscioni che lo accostarono a Rocca) ma contro i biancocelesti è stato nettamente il migliore. Si è procurato un rigore (e mezzo), ha colpito un palo, ha ingaggiato duelli con tutti (18), ha fatto più cross (4) e dribbling (7) di chiunque. Ma soprattutto ha preso la Roma sulle spalle, che è un po' quello che gli era stato recriminato nelle prime uscite: primo tra i suoi per indice di verticalità, cioè quel valore che indica il numero di giocatori avversari superati da un passaggio in verticale andato a buon fine, e secondo solo ad Abraham nell'indice di rischio passaggio (un dato che misura la propensione a rischiare una giocata). E anche quel gesto a fine partita verso i tifosi della Lazio, che magari gli costerà più di una tirata d'orecchie, è una "carezza" ai cuori feriti dei romanisti.
La reazione e la differenza Mourinho-Fonseca
Ma se la Roma ha un altro motivo per sorridere è la reazione, diametralmente opposta a quella del derby finito 3-0 con Fonseca in panchina. Quella squadra da elettroencefalogramma piatto non ebbe una scossa a differenza di quella di ieri, che invece è rimasta in partita fino al 95' nonostante i due gol in 20' che avrebbero tramortito la vecchia versione. E lo stadio ha apprezzato, tanto da continuare a cantare e applaudire quando Mourinho ha raccolto la squadra in mezzo al campo alla fine della partita. Un cerchio, mentre i laziali esultavano, quasi a volergli far ascoltare e assaporare il sapore della sconfitta. Come a dire: "Noi e i tifosi contro tutti". Della serie: il vecchio Mou è (ben)tornato.
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