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Zaniolo al top, Mourinho e i nuovi nemici, la reazione: Roma, ecco cosa salvare

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Nicolò ritrovato e che rischia le giocate, lo Special One che alza la voce per difendere la squadra

Redazione

Se faranno rumore come quelli che aveva ai tempi dell'Inter, solo il tempo lo dirà. Ma i nemici di Mourinho sono tornati: per il momento hanno addosso una divisa gialla, guardano i replay dietro a un monitor o decidono le modalità delle conferenze, ma chissà che non possano trasformarsi e prendere altre forme, se la posta in gioco dovesse alzarsi. Di certo il Mourinho gandhiano dopo il derby ha lasciato spazio a quello rabbioso che aveva fatto innamorare degli interisti. E anche sponda Roma sotto i baffi c'è un sorriso. Perché Mou che alza la voce, con buona pace dei pacifisti e dei fan del profilo basso, piace di più.

Zaniolo è di nuovo lui: i numeri sono migliori di tutti

Un altro che con la Lazio ha dato via a una vera e propria battaglia è stato Zaniolo: i presupposti c'erano tutti (gli insulti alla madre, gli sfottò, gli striscioni che lo accostarono a Rocca) ma contro i biancocelesti è stato nettamente il migliore. Si è procurato un rigore (e mezzo), ha colpito un palo, ha ingaggiato duelli con tutti (18), ha fatto più cross (4) e dribbling (7) di chiunque. Ma soprattutto ha preso la Roma sulle spalle, che è un po' quello che gli era stato recriminato nelle prime uscite: primo tra i suoi per indice di verticalità, cioè quel valore che indica il numero di giocatori avversari superati da un passaggio in verticale andato a buon fine, e secondo solo ad Abraham nell'indice di rischio passaggio (un dato che misura la propensione a rischiare una giocata). E anche quel gesto a fine partita verso i tifosi della Lazio, che magari gli costerà più di una tirata d'orecchie, è una "carezza" ai cuori feriti dei romanisti.

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La reazione e la differenza Mourinho-Fonseca

Ma se la Roma ha un altro motivo per sorridere è la reazione, diametralmente opposta a quella del derby finito 3-0 con Fonseca in panchina. Quella squadra da elettroencefalogramma piatto non ebbe una scossa a differenza di quella di ieri, che invece è rimasta in partita fino al 95' nonostante i due gol in 20' che avrebbero tramortito la vecchia versione. E lo stadio ha apprezzato, tanto da continuare a cantare e applaudire quando Mourinho ha raccolto la squadra in mezzo al campo alla fine della partita. Un cerchio, mentre i laziali esultavano, quasi a volergli far ascoltare e assaporare il sapore della sconfitta. Come a dire: "Noi e i tifosi contro tutti". Della serie: il vecchio Mou è (ben)tornato.