"Un punto che ci va stretto su un campo difficile, ma la strada è quella giusta. Avanti Roma, avanti noi" scrive sul suo profilo Instagram, Nicola Zalewski, dopo il pareggio dei giallorossi contro il Betis a Siviglia. Saggio, nonostante la giovane età, e capace di mettere d'accordo tutti con le sue prestazioni convincenti, Nicola corre verso il titolo di “Golden Boy”, o, meglio, di “bambino” d’oro, modo in cui spesso anche pubblicamente lo chiama Mourinho. L’esterno italo-polacco è infatti tra i migliori giovani calciatori d’Europa, insieme a grandi talenti come Pedri e Camavinga, in corsa quest'anno per il premio che decreterà il miglior calciatore under 21 del pianeta.
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Zalewski il “bambino” d’oro di Mourinho corre verso il mondiale
Un jolly fondamentale per lo Special One, che lo ha lanciato e continua a dargli fiducia, considerandolo ormai un titolare della sua Roma, complice anche l’infortunio di Celik. Zalewski ha personalità e talento, già idolo di una tifoseria che sogna un giorno di avere un altro capitano cresciuto nel settore giovanile giallorosso. Più volte si è detto essere "sempre pronto", Nicola. Giocare a destra non è mai stato un problema per il ragazzo che anche negli anni passati aveva già sperimentato quella posizione. Proprio la sua adattabilità in entrambi i lati del campo, ha fatto sì che ad oggi in Europa League, abbia meritato tre presenze da titolare in quattro gare, restando purtroppo fuori contro l'Helsinki per un problema all'adduttore. Supera Spinazzola a livello di minuti giocati nella competizione, 270' contro 269', partito però, 2 volte su 4, dalla panchina. Il cammino intrapreso da Nicola quindi, potrebbe essere proprio quello che Damiano dei Maneskin descrive nel brano di grande successo "Vent'anni". Un percorso duro ma "che punta al cielo". Per il classe 2002, pieno di grinta e di ambizione, lanciato da Mourinho nella scorsa stagione, si parla infatti di un rinnovo fino al 2027 (l'attuale scade nel 2025), con un adeguamento sostanzioso dell’ingaggio. Scelta inevitabile, visto l'importante ruolo e il grande lavoro sulla fascia che lo porteranno ad essere l'unico portabandiera della Roma al Mondiale.
Il portabandiera della Roma al Mondiale
Zalewski ha scelto la Polonia, terra d’origine dei suoi genitori e, salvo sorprese, farà parte della spedizione guidata dal Ct Michniewicz, in compagnia dei vari Milik, Zielinski, Szczesny, Kiwior. Molti dei suoi compagni della Roma non voleranno invece in Qatar, visto anche quanto successo a Dybala e alle recenti prestazioni di Abraham. Si ritrova quindi ancora una volta ad essere portavoce, in uno scenario tra i più prestigiosi al mondo, dei colori giallorossi. "C'ha solo vent'anni" ma, a differenza di quanto cantano i Maneskin, può dimostrare ancora tanto.
Martina Stella
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