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Venom contagia la Roma: ecco i 5 segreti della mutazione

Francesco Balzani

Se dovessimo scegliere una faccia sulla quale attaccare la maschera del nero Venom sceglieremmo quella di Kolarov. Il serbo, che ha provocato una serie di orgasmi al derby, ha giocato con un piede fratturato e non si è tirato indietro nemmeno in Champions. Un simbolo di stoicismo, un segnale a chi voleva mollare. Dopo un inizio balbettante Aleksandar Magno si è ripreso lo scettro di leader, ha interrotto l’incantesimo di magia bianca e ha fatto calare sulla Roma quell’adeguato alone di cattiveria. Lo hanno seguito tutti, o quasi.

 LaPresse