Una Roma ‘alla Gasp’ contro il Nizza: i giallorossi sono primi in Europa per pressing

I dubbi legati all'arrivo di Gasperini sulla panchina della Roma (oltre ad un ambiente che di certo non lo adorava) erano sostanzialmente due: si sarebbe mai vista una Roma con la stessa filosofia e e gli stessi princìpi della sua Atalanta? E se sì, quanto tempo avremmo dovuto aspettare? Per fortuna, della Roma e di Gasp, ad entrambe le domande - guardando la partita di ieri ma non solo - la risposta è più che positiva. Intensità, coraggio e tanta voglia di continuare ad aggredire alti nonostante il gol subìto. Nella vittoria contro il Nizza la Roma è stata più "gasperiniana" che mai. L'ennesima dimostrazione di una squadra che sta continuando a crescere e non è mai andata in difficoltà difensivamente, nemmeno nella sconfitta col Torino. Il passaggio dal blocco basso di Ranieri alla linea a centrocampo di Gasperini sarebbe stato complicato per qualsiasi squadra. Non per la Roma, che da fuori sembra giocare con queste idee da diversi anni. Avere difensori con le capacità fisiche di Ndicka e l'intelligenza tattica di Mancini aiuta, ma tutta la squadra ha cambiato pelle nell'arco di pochi mesi. Merito dell'esperienza del Gasp e merito di una squadra sana, ereditata dopo una grande seconda parte di stagione. Bisogna limare i dettagli - concettualmente è stata più grave l'occasione di Dia rispetto al gol di Simeone - ma finora la difesa della Roma, nei primi 450 minuti della stagione, non è mai andata in difficoltà. Avere gli interpreti giusti per un campo che bisogna continuamente "accorciare" - come Koné ed El Aynaoui - aiuta ma tutta la squadra ha abbracciato i concetti di Gasp: nei migliori 5 campionati europei la Roma è terza per frequenza di palloni riconquistati (dopo PSG e Barcellona), terza per palloni conquistati nella trequarti avversaria (dopo PSG e Monaco) e quarta per palloni recuperati totali - dati Sofascore. Il gioco di Gasp ti espone a rischi enormi, ricompensati in gran parte dalle numerose occasioni da gol. Quando tutto funziona a livello difensivo, fare gol per le squadre di Gasp è sempre stato relativamente facile. La pericolosità offensiva è sempre stata una costante della sua Atalanta negli ultimi anni: anche la scorsa stagione ha chiuso la stagione con più di 2.0 xG (expected goals) a partita - simbolo di una squadra in grado di aggredire e fare male una volta riconquistato il pallone. La Roma, però, finora sembra davvero una grande anomalia: tanta aggressività, tanti recuperi, ma pochi pericoli concreti per gli avversari. La squadra di Gasp è prima in tutta Europa per intensità di pressing (PPDA = passaggi concessi agli avversari prima di un contrasto o recupero) ma tra gli ultimi per xG. Anche il Como (secondo), oltre a Barcellona e Lille (terzo e quarto), fa meglio della Roma nella metà campo offensiva. L'impressione è che le preoccupazioni di Gasp sulla trequarti sinistra fossero più che lecite: la Roma ha un disperato bisogno di imprevedibilità e gol lì davanti. Se queste sono le premesse... beh, è lecito aspettarsi una grande stagione. Autorevolezza, esperienza, capacità di farsi seguire, chiamatela come volete: questa squadra ha già il marchio Gasp e sa di poter giocare senza paura anche in trasferta. C'è bisogno di sistemare l'attacco, ma con questa intensità e questo coraggio in giro per l'Europa può diventare complicato davvero per chiunque. E il segnale migliore di queste prime 5 partite è arrivato proprio ieri, all'80esimo, dopo un gol decisamente immeritato: la Roma non ha mollato un centimetro nonostante il vantaggio dimezzato, la stanchezza e un ambiente decisamente caldo fuori casa. Siamo sopra di un solo gol? Non importa, si continua a ringhiare, tutti insieme. Ed è questo che contraddistingue le grandi squadre: bisogna credere sempre in quello che si fa, soprattutto quando il mare è mosso. Forse, dopotutto, la "torta della nonna" non serve più...