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Stadio Roma, Veloccia (ass. Urbanistica): “Esordio nel 2027-28 possibile”

Stadio Roma, Veloccia (ass. Urbanistica): “Esordio nel 2027-28 possibile” - immagine 1
L'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale: "Ci sono però almeno venti variabili, devono andare tutte 'in buca'. La conferenza dei servizi a inizio novembre"

Redazione

Il progetto per il nuovo Stadio della Roma è pronto a prendere il decollo, stavolta si spera in maniera definitiva e anche concreta, con l'obiettivo di inaugurarlo nel 2027, l'anno del centenario. La prossima tappa è quella della conferenza dei servizi, che potrebbe partire a novembre. A spiegarlo è Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale: “Il passaggio è importante, perché è il primo nel quale si passa dalle parole a dei documenti consegnati dalla Roma e che adesso devono essere analizzati da tutti i soggetti deputati ad esprimere un parere: il comune di Roma, la regione lazio, la soprintendenza capitolina - ha detto a 'New Sound Level' -. Le amministrazioni saranno chiamate in primo luogo ad analizzare la documentazione, verificare se è completa. Nel caso in cui tutto dovesse andare liscio, a quel punto sarà la politica a doversi esprimere con l’assemblea capitolina, che dovrà indicare se il progetto ha o meno un interesse pubblico. A quel punto la Roma potrà presentare il progetto vero e proprio, che sarà una progettazione definitiva, e ci sarà una conferenza dei servizi decisoria per esprimere un parere positivo o negativo sull’effettiva fattibilità. Credo che ci sarà all’inizio di novembre, dopo aver dato un tempo congruo alle amministrazioni per studiare le carte e chiedere eventuali integrazioni documentali, ci sono 15 giorni di tempo".

Stadio Roma, Veloccia (ass. Urbanistica): “Esordio nel 2027-28 possibile”- immagine 2

Il progetto è senza dubbio meno invasivo rispetto a quello di Tor di Valle: “Il Comune di Roma se riuscirà a realizzare anche in tempi celeri questo stadio non potrà che essere contento. È evidente che abbiamo mantenuto un profilo basso perché eravamo scottati da ciò che è successo con Tor di Valle - continua Veloccia -, non volevamo dare troppe illusioni. È comunque una maratona, ci sono tantissime prove da superare, così come tantissimi gli imprevisti da affrontare. Nella città di Roma quando si inizia a scavare non si sa mai quello che si trova. Ci sono tante possibili problematiche e tanti interessi da contemperare: la viabilità, gli ospedali… Però io penso che rispetto al progetto di Tor di Valle noi abbiamo l'esperienza di come gestire un progetto molto complesso, di un totale cambiamento e trasformazione di un pezzo di città. Oggi parliamo di un progetto completamente diverso, che sta dentro la città, limitato ad uno stadio e poco altro che non richiede enormi opere compensative. Però è un progetto che può cambiare la città, non ci sarà uno stadio nel nulla, ma sarà vicino alla stazione Tiburtina con un nuovo piano urbanistico di sviluppo della stazione. E sarà vicino ad un enorme campus universitario che sta per nascere a Pietralata dopo vent'anni di stasi, con l'università de La Sapienza e il Rome TecnoPole. Un intervento che vede una cerniera tra piazza Bologna e una nuova periferia che si trasforma in città, come quella di Pietralata, con un intervento prettamente sportivo e non edificatorio. La città ha accolto l’idea di fare qualcosa di più semplice e meno invasivo rispetto a Tor di Valle, ora aspetta di vedere se ‘andrà in buca’".

Infine Veloccia si sofferma anche sulla questione tempistiche: “Se è plausibile vedere esordire la Roma nel nuovo stadio già nella stagione 27/28 in occasione del centenario? Ci sono perlomeno venti variabili indipendenti. Quindi, se tutte “vanno in buca” tecnicamente è possibile, statisticamente nel passato non è avvenuto. È evidente che abbiamo tante sfide da affrontare, molte le dovrà affrontare la Roma stessa, noi da parte nostra cercheremo di accelerare i passaggi amministrativi che competono Roma Capitale”.