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Spalletti avvisa: «Via Sabatini? Un’ipotesi. Senza risultati un fallimento di tutti». Domani out i due capitani

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«Per ora Sabatini rimane al suo posto e si prende le responsabilità. O si fanno i risultati, o tutti abbiamo fallito», ha ammesso il tecnico giallorosso. Contro il Carpi saranno ancora indisponibili Totti e De Rossi, tornerà invece titolare...

Jacopo Aliprandi

Sabatini alla fine aveva ragione a metà. Perché quel 20 dicembre scorso allo stadio Olimpico disse che, visti i risultati non positivi della squadra, sarebbe stato «versato del sangue a Trigoria, ma non quello del mister». Ebbene, Garcia 24 giorni dopo è stato esonerato, e presto la Roma vedrà «altri schizzi di sangue», ma questa volta autolesionisti. Perché è sempre più realistica la possibilità delle dimissioni del direttore sportivogiallorosso a fine stagione, indiscrezione data il 30 gennaio scorso da “Il Messaggero”, “La Gazzetta dello Sport” e “Il Corriere della Sera” e oggi addirittura confermata dallo stesso dirigente. Sabatini, infatti, questa mattina ha risposto senza mezzi termini alla domanda di un tifoso presente fuori dai cancelli di Trigoria: «Si è vero, vado via». Notizia che poi Luciano Spalletti ha cercato di sgonfiare in conferenza stampa.

CONFERENZA SPALLETTI – Il tecnico giallorosso nella sala stampa di Trigoria, su esplicita domanda dei cronisti sul futuro del diesse ha risposto: «Siccome l'avete scritto e siccome c'è il rischio che qualcuno sappia qualcosa, sono andato su e gli ho chiesto spiegazioni e lui dice che è un'ipotesi perché ha un ruolo importante e delle responsabilità. “In questo momento è giusto che mi metta in discussione anch'io”, ha detto. Per ora lui rimane al suo posto e si prende le responsabilità. O si fanno i risultati, o tutti abbiamo fallito». Domani sera i giallorossi proveranno a fare ancora risultato, per incanalare la quarta vittoria consecutiva: «La prima insidia è il coach (Castori, ndr), un grande allenatore. Trasmette alla squadra concetti fondamentali. Il Carpi ti viene addosso, ti aspetta al limite dell'area e da lì ti lascia quei due a metà strada. Hanno Mancosu e Lasagna che partono a duemila. Hanno grande corsa, ci siamo preparati ma rimane un'insidia». Martedì la Roma affronterà il Real Madrid per gli ottavi di Champions League, ma Spalletti vuole la testa a Modena: «Il pensiero va a questa partita, ma avendo recuperato calciatori qualche ragionamento si fa. La partita di domani è la nostra priorità. Scelgo in base al Carpi, non al Real Madrid». Contro gli emiliani sicuramente non ci saranno De Rossi (filtra ottimismo per il match di Champions) e Totti, come evidenziato anche dalla lista dei convocati: «Daniele spero di riaverlo dopo la trasferta di Modena. Francesco ha fatto bene l’allenamento dopo Roma-Sampdoria, poi anche quello dopo. Ieri ha avuto un problemino, mi sembra al soleo, ed oggi ha sentito di nuovo un dolore e quindi non ci sarà». Torna a disposizione dal primo minuto invece Dzeko«Edin sta bene, domani gioca», così come Rüdiger«C'è, tutto a posto».

 

IL CARPI DI CASTORI –Fabrizio Castori in conferenza stampa non si nasconde, sa che la Roma è una squadra difficile da affrontare ma è altrettanto convinto che i suoi non entreranno in campo già pensando alla sconfitta. «Questa volta ci servono i 3 punti – ha dichiarato questo pomeriggio il tecnico marchigiano -. Per farlo servirà un capolavoro, perché affrontiamo una squadra candidata allo scudetto. Non può essere facile, ma noi dobbiamo dare slancio alla nostra classifica con una vittoria. Le partite di Firenze e Napoli ci hanno visto sconfitti ma con un aumento di convinzione». Belle parole sono arrivate pochi minuti dopo le sue dichiarazioni dal suo prossimo avversario, Spalletti: «I complimenti non ci piacciono – avverte il tecnico -, vogliamo i punti. Ci piace essere autocritici. È normale aver fatto dei grandi passi avanti ma non ci basta, non ci accontentiamo. Non guardiamo più chi abbiamo davanti, per non farci condizionare e su questo siamo già migliorati. I punti sono dappertutto, in ogni partita».

CASO GERSON - Ritornando al capitolo Sabatini, chissà se il caso Gerson influirà sul suo possibile addio alla Roma. Perché dal Brasile rimbalza l’indiscrezione che il talentino giallorosso in prestito al Fluminense rischia di passare i prossimi mesi senza giocare partite ufficiali, un po’ come gli era stato prospettato rimanendo a Trigoria. Il club ‘Tricolor’, infatti, ha difficoltà ad iscrivere il giocatore al torneo in quanto il regolamento della competizione limita a 5 il numero di giocatori under 20 per ogni squadra. La dirigenza sta trattando con la Federcalcio brasiliana per trovare la soluzione, dato che il club ha già Ayrton, Léo Pelé, Douglas, Danielzinho e Richarlison nella lista dei sotto età. «In tutto il mondo si cerca di far giocare i più giovani e qui in Brasile, invece, siamo costretti a scartarli – si lamenta il tecnico del Fluminense, Eduado Baptista –. L’ideale per il calcio e per il club sarebbe iscrivere Gerson senza altri problemi».