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Roma, settima sconfitta: mai così male in 13 anni. Ecco come uscirne

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7 sconfitte in 16 gare di campionato. Peggior dato dal 2008/2009 quando gli stop erano stati sette

Redazione

Il 4 maggio, giorno dell'annuncio dell'arrivo di Mourinho alla Roma, sembrava impossibile solo pensarlo. Ieri, per i giallorossi, si è consumata la settima sconfitta in sedici giornate di Serie A. E' il peggior dato registrato dalla stagione 2008/2009 quando gli stop erano stati proprio sette. Mourinho ha ritrovato la sua storia. Ma l'idillio del 2010 in appena 25 minuti si è trasformato in un incubo. La Roma è crollata sotto i colpi dell'Inter che a fine primo tempo era già 3-0. Curiosamente anche in quell'annata di 13 anni fa i nerazzurri dominarono la partita dell'Olimpico vincendo 4-0 grazie alla doppietta di Ibrahimovic e ai gol di Stankovic e Obinna. La Roma è obbligata a cambiare rotta ed ha tutti i mezzi per farlo a partire da Mourinho, finito sotto accusa di alcuni frangenti del mondo giallorosso.

Fiducia a Mourinho

Nel post-partita Tiago Pinto è intervenuto per mostrare pubblicamente l'appoggio della società a José Mourinho. "Da quando è qui ha tirato fuori tante cose da tanti giocatori. Non voglio trovare scuse ma abbiamo avuto tante difficoltà nelle ultime settimane con 6/7 assenze. Sono convinto che Mourinho continuerà a tirare fuori il meglio" le parole del g.m. che ha poi continuato: "Oggi siamo influenzati da una sconfitta, ma io guardo ogni giorno lo sviluppo dei calciatori che abbiamo e ci sono tanti piccoli cambiamenti che daranno i loro frutti. E' successo tante volte con tante squadre che ci sono dei momenti di difficoltà ma è in questi momenti che dobbiamo essere uniti". Lo Special One, quindi, ha il sostegno di tutti e i giocatori lo seguono. Tocca a lui ora infondere la sua mentalità vincente.

 

 

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Soluzioni di mercato

Mourinho, però, non è l'unico a doversi impegnare. La Roma ha una rosa lacunosa in molte zone del campo e le assenze attuali non fanno altro che evidenziare questo problema. A gennaio Pinto avrà molto lavoro da fare. A Trigoria è atteso ancora il centrocampista, che dovrà arrivare a braccetto con un centrale e un terzino. La squalifica di Karsdorp ha dimostrato una volta di più, qualora ce ne fosse bisogno, che l'acquisto di un esterno destro è indispensabile perché Ibanez è completamente inadatto al ruolo e Reynolds, beh... è Reynolds. Anche Cristante e Veretout necessitano di ricambi di qualità. Da soli non ce la fanno. Il francese è un lontano parente di quello che si è guadagnato la convocazione qualche mese fa. Corre per il campo senza meta sbagliando passaggi elementari. Il numero 4 non è da meno, anche se appena rientrato dal Covid. L'ingresso in campo di Bove e Volpato è stato un segnale più chiaro del mare in Sardegna nel mese di agosto: "Se non comprate nessuno, sono costretto a mettere i primavera" ha voluto dire Mourinho. "Quando abbiamo 7 sconfitte è facile dire che abbiamo bisogno di tutto di più. Ma non credo che quando perdiamo dobbiamo cambiare tutto. Capisco che oggi le mie parole possano sembrare senza senso ma ogni giorno lavoro a Trigoria sono fiducioso che siamo sulla strada giusta. Dobbiamo portare cose in più alla società per fare orgogliosi i tifosi" ha detto Pinto nel post-partita.

L'amore dei tifosi

"Non può piovere per sempre" diceva Brandon Lee ne Il Corvo. Questo i tifosi della Roma lo sanno più di chiunque altro. Il popolo giallorosso ha portato l'Olimpico a essere il secondo stadio più riempito in Italia e anche ieri, nonostante la batosta, innalzava cori per sostenere la squadra. La gente è stata con Mourinho e al fianco della squadra e lo sarà sempre perché i romanisti non saranno mai schiavi del risultato.

Simone Candela