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La conferenza stampa di Ranieri ha cambiato le carte in tavola. Ma facciamo un passo indietro. Lunedì mattina Gasperini aveva speso parole al miele per la Roma: "Piace a tutti come la Nazionale". Una frase che profumava di apertura e qualche contatto con il club giallorosso c'è stato. Ci ha pensato però Sir Claudio a spegnere le voci: "Non sarà l'allenatore della Roma". Verità o una bugia bianca? Probabilmente lo scopriremo solamente tra qualche settimana, ma il 'no' di Ranieri è stato netto. E ha poi aggiunto "Non è nessuno dei nomi usciti". Probabilmente il mister giallorosso si riferisce ai vari 'tormentoni' come Gasperini, Farioli o Allegri. Se veramente fosse un nome mai tirato fuori dalla stampa staremmo parlando di Klopp o Guardiola.
Claudio Ranieri ieri ha dato qualche indicazione su chi potrebbe essere il nuovo allenatore e ha lanciato diversi indizi. Uno è sul possibile indice di gradimento da parte dei tifosi: "Il gradimento della piazza sarà importante, ma poi sono le vittorie a far gradire un allenatore o meno. Magari non piacerà subito o forse sì, lo aiuteremo". E chi potrebbe essere un profilo indesiderato? Forse un ex Lazio. E i nomi sono quelli di Pioli, Mancini e soprattutto Maurizio Sarri. L'ultimo è un nome che circola, ma non è mai uscito con particolare forza. Nei suoi anni nella Capitale è stato l'antagonista di Mourinho, ha dichiarato più volte di essersi legato ai colori biancocelesti senza però mai mancare di rispetto alla Roma. E la scorsa settimana ha parlato così del suo futuro: "Cerco sentimento e motivazione". Inoltre ha già allenato due squadre rivali. Era già successo con il passaggio dal Napoli alla Juventus (con una parentesi in mezzo al Chelsea). E aveva spiegato così il suo passaggio a Torino: "La mia professionalità mi porterà a dare tutto per la Juve". Una frase che potrebbe usare di nuovo.
Ranieri ieri è stato chiaro anche sulle difficoltà per il prossimo mercato e ha spiegato che il prossimo allenatore dovrà accettarle. Un altro indizio che porta a Sarri (ma anche a profili come Italiano, Pioli e De Zerbi). Queste le sue parole: "Chi viene qui sa che deve accettare un certo tipo di progetto, non possiamo fare spese pazze ma i Friedkin vogliono una grande Roma". Maurizio è abituato a valorizzare i giocatori e neanche alla Juventus era arrivato con grandi pretese, più semplice però con Dybala e Cristiano Ronaldo già in squadra: "A Paratici non farò nome, ma caratteristiche". Lui per il momento smentisce un interesse della Roma, ma sarebbe strano il contrario"
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