Napoli-Roma, 9 marzo 2014: Kevin Strootman si butta a terra nella propria area tenendosi con le mani il ginocchio sinistro. “Lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro” recita il referto, ma l’infortunio diventa più complicato del previsto. Viene operato dieci giorni dopo in Olanda dal professor Van Dijk e Kerkhoff, otto mesi dopo ritorna in campo e ma non è la fine dell’incubo.
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Roma, maledizione crociati: sono sette in due anni
Dall'agonia di Strootman al ko di Florenzi, passando per gli infortuni di Rüdiger in nazionale e di Mario Rui a Boston: in 31 mesi ecco chi è finito sotto i ferri
È il 25 gennaio 2015, a Firenze si gioca Fiorentina-Roma. Kevin rimane a terra dopo un contrasto, e quello che inizialmente sembra essere solamente una contusione poi si tramuta in un nuovo intervento al ginocchio sinistro. Il 30 gennaio 2015 viene nuovamente operato in Olanda per rimozione di una massa di tessuto fibroso (cosiddetta Cyclops Syndrome), e per Strootman la stagione è nuovamente finita.
Stagione nuova, ma infortunio che persiste. Il 14 agosto durante l’Open Day scende claudicante le scale dell’Olimpico, mostrando un ginocchio sinistro ancora malandato. Quindici giorno dopo è lo stesso olandese ad annunciare un nuovo intervento, questa volta però a Villa Stuart dal fidato professor Mariani. Cinque mesi dopo dall’intervento, perfettamente riuscito, il centrocampista torna in campo con la Primavera, poi il 21 febbraio 2016 Spalletti gli concede qualche minuto contro il Palermo. Il 2 maggio Strootman torna titolare a Marassi contro il Genoa, per chiudere definitivamente un incubo durato 463 giorni.
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