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Roma, la maledizione si è avverata: nel 2022 i Fab Four in campo solo 113′

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Il quartetto dei sogni formato da Dybala, Abraham, Pellegrini e Zaniolo è rimasto un miraggio estivo. Con il crack della Joya appuntamento rinviato a gennaio. Ma ora servono soluzioni

Francesco Balzani

Insieme non hanno praticamente mai cantato, e da solisti solo Paulo Dybala si è dimostrato finora all’altezza del paragone. I Fab Four sognati e immaginati in estate in questo 2022 sono stati solo un miraggio d’estate. Una caricatura che ha scomodato i Beatles e i miti del Tennis. L’infortunio della Joya, infatti, impedirà a Mourinho di poter schierare insieme Pellegrini, Zaniolo, Dybala e Abraham come aveva progettato. Senza nominare Wijnaldum che è meglio. Così la profezia insana di qualche gufo si è avverata. Tutti e quattro insieme hanno suonato appena 113 minuti: 68 con la Salernitana, 45 con la Cremonese.  Calcio d’agosto, e sei punti senza subire gol. Ma pure senza farne, almeno con il quartetto. Ora che Mourinho ha perso il John Lennon della situazione bisogna correre ai ripari e soprattutto serve che il terzetto rimasto torni almeno ai numeri dello scorso anno. Tra loro può inserirsi Belotti, pure lui con lo score fermo a 1 rete con il modesto Helsinki. O magari Shomurodov ed El Shaarawy.

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Un tour de force da brividi: le soluzioni di Mourinho

Perché ora Mourinho ha bisogno di tutti per sopravvivere nei piani alti delle due classifiche e poi aspettare il ritorno di Dybala e Wijnaldum a gennaio. La Roma è attesa da un tour de force immane da qui alla sosta di novembre: Betis, Sampdoria, Napoli, Helsinki, Verona, Ludogorets, Lazio, Sassuolo e Torino. Riuscire a mantenere il -2 dal secondo posto e passare il girone di Europa League sembra una utopia. Ma è proprio ora che la Roma deve tirare fuori le unghie. Mou sta pensando a diverse variabili per sopperire all’assenza gravissima della Joya. La prima presuppone Pellegrini sulla trequarti e la riproposizione a ciclo continuo della coppia da calma piatta Cristante- Matic a centrocampo. Un’altra potrebbe aprire l’orizzonte delle due punte Belotti-Abraham, ma in questo caso diventerebbe enigmatica la posizione di Zaniolo. Poi ci sono le mosse a sorpresa: l’avanzamento di Zalewski nella sua zona naturale una volta tornato Karsdorp o la promozione di El Shaarawy. Emergenze, vero. Ma a volte da quelle possono nascere anche opportunità. Per il tour dei Fab Four bisogna aspettare il 2023, corna annesse.