Roma, Dovbyk ai box oltre un mese. Ndicka può restare a Trigoria, in dubbio Ferguson

È tempo di sosta per la Roma di Gasperini che si godrà queste due settimane dedicate alle nazionali da prima in classifica. La vittoria di ieri contro l'Udinese fa volare i giallorossi che però perdono Artem Dovbyk per più di un mese. Gli esami effettuati in mattinata hanno evidenziato una lesione del tendine del retto femorale. L'ucraino starà ai box dalle 4 alle 6 settimane. Una vera e propria emergenza in attacco in cui la sosta viene in soccorso per cercare di recuperare pezzi preziosi. In queste settimane dovrebbe ritornare in gruppo Leon Bailey, fermo per un infortunio muscolare rimediato in allenamento. Con la Cremonese, al rientro, punta ad esserci anche Evan Ferguson che era già in via di guarigione. L'ex Brighton, tra l'altro, al momento non è partito per il ritiro della sua nazionale, ma l'Irlanda spera di poterlo avere a disposizione almeno per la seconda gara di qualificazioni al Mondiale. Si dovrà ancora aspettare, invece, per rivedere in camp Paulo Dybala che punta al rientro per inizio dicembre. Gasperini ritornerà a lavorare a Trigoria a partire da mercoledì mattina, chiaramente con un gruppo ridotto a causa delle convocazioni delle nazionali. Saranno in totale 11 i giallorossi che risponderanno alla chiamata del proprio Paese: Mancini e Cristante (Italia), Koné (Francia), Celik (Turchia), Ziolkowski (Polonia), El Aynaoui (Marocco), Wesley (Brasile), Tsimikas (Grecia), Pisilli (Italia U21), Sangaré (stage con la Spagna U19) e Ndicka (Costa d'Avorio). Da segnalare il possibile forfait del centrale ivoriano. Ndicka ha subito una distorsione alla caviglia nel finale di partita con l'Udinese e al momento non ha risposto alla chiamata della sua nazionale. Nei prossimi giorni le sue condizioni verrano monitorate e si deciderà - di comune accordo con la federazione ivoriana - se fargli raggiungere i compagni per le amichevoli in programma. Gasperini dovrà dunque lavorare con chi resterà a Trigoria per dare continuità alla sua partenza da record. Il tecnico aveva ottenuto così tanto nelle prime undici giornate solo una volta in carriera. L'unico precedente è datato 2022-2023 quando la sua Atalanta ottenne gli stessi punti di Pellegrini e compagni. Un dato che fa ben sperare anche considerando che al momento sta mancando il vero apporto di un centravanti di ruolo. Gasp ha saputo adattarsi alle esigenze riuscendo a mettere in campo tracce del suo calcio: il gol del raddoppio contro l'Udinese porta il marchio inconfondibile del tecnico di Grugliasco con Celik e Mancini che si sono reinterpretati per rispondere alle esigenze della squadra. Con la rete del turco la Roma ha raggiunto quota 10 marcatori diversi in stagione e si tratta di un gol per ogni zona di campo. Una cooperativa del gol che non lascia punti di riferimento agli avversari e che spera ora nell'aggiunta di altri assenti come Bailey o Ferguson. Nel frattempo però la rosa attuale si è amalgamata alle idee di Gasp in un modo quasi naturale, per nulla scontato. Un'empatia strana, per certi versi innaturale visti i tempi e che sta facendo sognare dopo tanto tempo. Manu Koné si è raccontato ai canali ufficiali della nazionale francese: "Con il passare del tempo si è iniziato a parlare di me, ma inizialmente non mi notava nessuno a causa della mia timidezza. Ero sempre nell’ombra, quindi dovevo mettermi alla prova e far capire alle persone che c’ero anche io in campo. Sapevo di non essere il perno della squadra e che avrei dovuto sempre lavorare". Dall'altra parte del mondo, in Argentina, Daniel Paredes, papà di Leandro ha svelato un retroscena che riguarda il figlio e Paulo Dybala: "Io so delle cose, so che Paulo vuole venire. Ha il cuore xeneize. Ho sentito una conversazione tra loro e Paulo ha detto che sarebbe venuto. Paulo verrà, giocheranno insieme. La bambina sarà tifosa del Boca e vedrà suo padre alla Bombonera". Novità anche sul mercato: a Trigoria si starebbe pensando di chiedere informazioni all'Atalanta per Ademola Lookman. Da convincere c'è ancora Gasperini ma si potrebbe far leva sulla volontà del nigeriano di cambiare aria.