
Archiviato il ritiro in Portogallo, per la Roma si avvicina sempre di più il ritorno in campo in gare ufficiali. Il 30 ci sarà l'ultima amichevole a porte chiuse contro la Viterbese e poi la strada sarà in discesa verso un gennaio infuocato. I giallorossi avranno una partita ogni 4 giorni: sei match, tra campionato e Coppa Italia, in appena 25 giorni. Come tutte le squadre di serie A ovviamente. Il primo appuntamento post Mondiale è fissato per il 4 gennaio contro il Bologna per ritrovare i 3 punti davanti al pubblico dell'Olimpico che mancano ormai dallo scorso 9 ottobre contro il Lecce. Quattro giorni più tardi invece il big match contro un Milan che sarà probabilmente orfano di Mike Maignan, ancora alle prese con il problema al polpaccio. La Roma ha già dimostrato di saper vincere a San Siro quest'anno (2-1 ad inizio ottobre contro l'Inter) anche se il doppio successo a Milano manca ormai dalla stagione 2016/17. Dopo la sfida con i rossoneri di Pioli, sarà il momento della Coppa Italia. Di fronte il Genoa (12 gennaio), quarto in classifica in Serie B. L'impegno non sembrerebbe così impegnativo ma la sconfitta di due anni fa contro lo Spezia e il passaggio del turno in rimonta contro il Lecce dello scorso anno, costringeranno Mourinho a non abbassare la guardia. Appena 3 giorni più tardi, sempre all'Olimpico, arriverà la Fiorentina partita male ad inizio campionato ma reduce da due vittorie nelle ultime due prima della sosta, e in più avrà un Amrabat in formato Mondiale. Gli ultimi due impegni (22 e 29 gennaio), saranno entrambi lontani dalle mura amiche. Prima la trasferta ligure contro lo Spezia a caccia di punti salvezza (al momento a +6 sulla Cremonese terzultima). Poi l'ultimo impegno del 2022, probabilmente il più complicato, con la Roma che sarà in scena al San Paolo contro il Napoli. La formazione di Luciano Spalletti è la più seria candidata alla vittoria finale dello Scudetto e Mourinho dovrà inventarsi qualcosa in più rispetto a quanto visto all'andata quando la muraglia giallorossa si è sciolta di fronte al gran gol di Osimhen favorito da uno degli unici errori di Smalling in stagione.