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Wijnaldum, Frattesi, Dybala e il 4-2-3-1: ecco come Mourinho può cambiare la Roma

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Le prove del tecnico portoghese portano a prendere in considerazione anche un cambio modulo, che resta comunque poco probabile nell'immediato. Ma con i ritorni della Joya e dell'olandese la Roma può andare all'attacco

Francesco Iucca

La Roma ha chiuso il ritiro portoghese dando finalmente qualche segnale positivo in termini di gol e occasioni, ma anche indicazioni interessanti per il futuro. Che riguardano soprattutto il modulo e la difesa a quattro che nelle ultime uscite ha fatto parte degli esperimenti di Mourinho. E che col Waalwijk qualcosa pare abbiano prodotto. E allora la domanda sorge spontanea: il 4-2-3-1 sarà la soluzione che il tecnico portoghese adotterà anche alla ripresa del campionato per curare il mal d'attacco? Probabilmente no, almeno nell'immediato, anche perché cambiare così radicalmente un sistema a stagione in corso è mossa rischiosa. Ma i problemi offensivi della Roma richiedono un intervento, un riadattamento, per esaltare le caratteristiche dei calciatori. E le prove hanno detto che Zaniolo da esterno offensivo puro può dare il meglio di sé, sfruttando strappi e fisicità, non avendo l'ossessione del gol, o comunque il compito, che ha una seconda punta. E Pellegrini potrebbe giocare più avanzato, tornare a sfruttare le sue enormi capacità realizzative. Il nodo più grande riguarderebbe l'attacco, perché in quel caso andrebbe fatta una scelta forte su Abraham. Puntarci e aspettarlo ancora, oppure cambiare strategia.

Come giocherebbe la Roma col 4-2-3-1: da Pellegrini a Wijnaldum e Dybala

Wijnaldum, Frattesi, Dybala e il 4-2-3-1: ecco come Mourinho può cambiare la Roma- immagine 2
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Mourinho lo sa e lo ha detto spesso, che bisogna conservare degli equilibri tattici. Non è tipo da sbilanciarsi, ma certi ritorni possono dargli più garanzie. Molto dipenderà dalle condizioni di Spinazzola, che ha avuto modo di lavorare e punta a tornare col nuovo anno. Lui il terzino può farlo benissimo in una difesa a quattro, ha intelligenza e applicazione tattica oltre alle qualità. In un 4-2-3-1 Smalling sarebbe ovviamente il perno e la guida della difesa e accanto a lui in questo momento sembra più avanti Ibanez nelle preferenze di Mourinho rispetto a Mancini e Kumbulla. Anche perché, con quattro centrali a disposizione, giocare con due permetterebbe una maggiore rotazione visti i tanti impegni. A destra il rebus, tra Celik e la questione Karsdorp. Si è parlato di De Sciglio, il terzino destro puro è il suo ruolo, così come sarebbe congeniale per l'olandese e il turco. A centrocampo Matic e Cristante al momento fanno coppia, anche se male assortita come ha ripetuto anche lo stesso Mourinho. E qui entra in gioco tutto quello che gennaio può portare. In primis il recupero di Wijnaldum, che può agire in una mediana a due dando più dinamismo e qualità nel palleggio. L'olandese ha cominciato il suo graduale reinserimento in gruppo, ma va usata cautela e per tornare in una forma accettabile e soprattutto affidabile servirà qualche altra settimana. Ma la prospettiva con Gini in campo può andare in quella direzione.

Così come il possibile arrivo di Davide Frattesi, simile per caratteristiche a Wijnaldum, duttile come lui e impiegabile nei due di centrocampo o come mezzala. In questo caso la Roma dovrebbe fare però delle valutazioni in base alle condizioni dell'olandese di proprietà del PSG. Se dovesse arrivare Frattesi, con una mediana a due ne gioverebbe anche la rotazione in quel reparto, con Camara e uno tra Matic e Cristante pronto a subentrare all'altro. Nei tre dietro la punta potrebbe tornare Pellegrini, più libero di offendere, con Zaniolo esterno puro a destra (e Solbakken suo vice) e Zalewski sull'out mancino. Anche il polacco tornerebbe in un ruolo che gli è più congeniale, alternandosi con El Shaarawy, apparso in buonissima forma, che spera di conquistarsi il rinnovo (difficile). E Dybala? Mou non vede l'ora di riabbracciarlo, sperando in una ulteriore marcia in più dopo il Mondiale alzato. La suggestione è quella di vederlo da punta, atipica e molto mobile, viste le polveri bagnatissime di Abraham e Belotti. Sarebbe un quartetto tecnico, ma anche profondamente intercambiabile e più pericoloso perché incapace di dare punti di riferimento agli avversari. Con la possibilità nel corso delle settimane di avanzare invece Wijnaldum sulla trequarti, come ai tempi del PSV quando segnava parecchio. Per ora, comunque, Mourinho difficilmente ripartirà col Bologna cambiando tutto e lasciando il solito schema. Ma le prove di questo ritiro invernale qualcosa significano e tra qualche settimana, soprattutto se l'attacco resterà sterile, non è esclusa una rivoluzione tattica. E il tandem Dybala-Zaniolo è da tenere comunque in considerazione.