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ROME, ITALY - OCTOBER 02: Artem Dovbyk of AS Roma reacts after missing a penalty during the UEFA Europa League 2025/26 League Phase MD2 match between AS Roma and LOSC Lille at Stadio Olimpico on October 02, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
L'attacco della Roma è in crisi. In questo inizio stagionale i giallorossi hanno segnato 8 gol in 7 giornate e solo uno è arrivato dai centravanti, quello di Dovbyk contro il Verona. L'ucraino però ieri sera contro il Lille, nella seconda giornata della fase campionato di Europa League, è subentrato nel finale e si è reso suo malgrado protagonista di due errori dagli undici metri. Ferguson invece contro i francesi è partito titolare ma non è riuscito a incidere ed è ancora a secco nella sua nuova avventura nella Capitale.
Una questione spinosa è sicuramente quella che riguarda Artem Dovbyk. L'attaccante ucraino, dopo una stagione (la prima in giallorosso) da 17 gol e 4 assist in 45 presenze, sembrava a un passo dal lasciare la Capitale in estate. Alla fine è rimasto e nel corso del precampionato ha provato a convincere Gasperini a suon di doppie sedute e carichi di lavoro. Dopo tre gare da subentrato e una passata interamente in panchina (la sconfitta contro il Torino, con Gasp che nel post-match affermò "Non avevo intenzione di farlo entrare"), sono arrivate le occasioni da titolare contro Nizza e soprattutto Verona. Proprio contro gli scaligeri, domenica scorsa, ha scritto per la prima volta in stagione il suo nome sul tabellino dei mercatori, e sembrava essere rinato. "È molto importante per un attaccante segnare, sento che sto migliorando i miei movimenti offensivi e la mia forma fisica", aveva dichiarato dopo il successo per 2-0 contro i gialloblù. Tutto faceva propendere per il meglio, insomma, e anche ieri era entrato in modo positivo e propositivo al posto di un evanescente Ferguson. La sua prestazione contro il Lille, però, è stata macchiata dai due errori dagli undici metri nel giro di un minuto. Due tiri di rigore calciati in modo terribile, quasi con sufficienza, ma soprattutto con poca convinzione. E passi il primo errore, la scelta di proporre nuovamente un sinistro debole a incrociare ancor più rasoterra rispetto al precedente tentativo nella seconda occasione è sintomo di mancanza di coraggio e determinazione. Ci si sarebbe aspettato che un attaccante con la voglia di fare gol e riprendersi la Roma spaccasse la porta, non importa il modo, considerando anche la sconfitta che si è stava maturando ed è poi arrivata all'Olimpico. Ora il rischio di contraccolpo psicologico c'è, ma ci si aspetta anche una reazione importante. Se non dovesse a reagire, infatti, la Roma si ritroverebbe con un solo attaccante di ruolo almeno fino a gennaio, tra l'altro ancora a secco.
Già, perché il 20enne Evan Ferguson non ha ancora via trovato la via del gol in maglia giallorossa, nonostante le 7 presenze (di cui 3 da subentrato). Anzi, l'ultima rete risale al 26 ottobre 2024, quasi un anno fa: allora segnò la rete del momentaneo 2-0 del Brighton contro il Wolverhampton (gara finita 2-2). Poi nulla più, considerando anche i sei mesi in prestito al West Ham nella seconda parte della scorsa stagione. Dopo un precampionato positivo, dove sembrava aver nettamente superato la concorrenza di Dovbyk e aveva impressionato per determinazione e voglia di mettersi in mostra, il classe 2004 irlandese non è ancora riuscito a incidere nella Capitale pur dimostrando un buon lavoro fisico e una buona connessione con i compagni offensivi (come dimostra l'assist fornito a Soulé contro il Pisa). Anche in Nazionale, nella sosta di settembre, le prestazioni erano state più che positive e aveva anche segnato due reti (nel pareggio casalingo contro l'Ungheria e nella sconfitta in casa dell'Armenia). E Ferguson rispetto a Dovbyk è più centravanti "alla Gasperini" per movimenti, capacità di andare incontro alla palla e poi attaccare la profondità e occupare gli spazi nello sviluppo dell’azione offensiva. Ieri sera, contro il Lille, è apparso però evanescente: goffi tentativi di fare sponde e gestire il pallone, poca presenza in area rigore e pochi duelli con i difensori avversari. Il tutto condito da una forma fisica precaria e carente, come fosse in difficoltà in qualsiasi tipo di movimento e ancor di più nell'attacco alla profondità. "Il tentativo è riportarlo su quelle che erano le speranze, visto che da giovane era partito così bene. Sta lavorando e si sta applicando", aveva garantito Gasperini nella conferenza stampa pre-Lille. Il campo dell'Olimpico però, in una serata disastrosa per i giallorossi, ha raccontato tutta un'altra storia. Un tiro in porta e nessuna occasione pericolosa realmente creata, soltanto un flebile colpo di testa a inizio ripresa che si è spento sul fondo. Anche per lui sarà necessario dare una scossa alla propria stagione, a partire già dalla trasferta di Firenze prima della sosta.
Marcello Spaziani
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