Venti minuti Bove, diciotto Camara. E il resto? Tutto sulle spalle di Cristante e Matic, col supporto saltuario di Pellegrini che ora però sarà richiamato sulla trequarti. Il vero reparto in affanno della Roma è il centrocampo. L’assenza “devastante” di Wijnaldum ha obbligato Mourinho a rivedere il reparto ma non ha convinto Pinto e i Friedkin a prendere un altro titolare. Il risultato è che oggi la Roma è la squadra in serie A ad avere impiegato meno centrocampisti per più di un’ora di gioco: tre, volendo includere pure il capitano. Le altre? Qualche esempio: il Milan ne ha impiegati 5 (Tonali, Bennacer, Pobega, Diaz e Krunic), il Napoli altrettanti (Zielinski, Ndombele, Lobotka, Anguissa ed Elmas) così come l’Atalanta (Ederson, Pasalic, De Roon, Malinovskiy e Koopmeiners). L’Udinese è addirittura a sei.
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Roma, che noia in mediana: nessuno in serie A ha impiegato così pochi giocatori
Oltre alla quantità fa discutere la poca varietà di caratteristiche del centrocampo giallorosso. Cristante e Matic sono due metronomi, bravi a dettare i tempi e a schermare. Molto meno a dare cambio ritmo o a ripartire in profondità. Come faceva (e farà) Wijnaldum. Ma a gennaio. Nel frattempo c’è Camara che ha trovato pochissimo spazio negli spezzoni finali delle partite. I tifosi ne hanno ammirato le doti fisiche e atletiche, ma all’occhio saggio di Mourinho non sono sfuggite alcune mancanze tecnico e tattiche. Bove è bravo, ma considerato ancora acerbo come evidenziano gli errori con l’Under 21. Ci sarebbe Pellegrini ma ora con il crack di Dybala ci saranno poche occasioni di vederlo dietro. Sopravvivere quindi, e sorridere dei guai come diceva Vasco. In attesa di gennaio quando oltre a Gini potrebbe arrivare un altro rinforzo. Che magari a pensarci prima…
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