Il derby della Capitale che si è giocato domenica scorsa non è stato solo uno scontro a suon di coreografie sugli spalti ma anche in campo ha visto una serie di battibecchi che non sono passati sicuramente inosservati. La partita infatti in più di un'occasione si è accesa a livello emotivo con frasi provocatorie, piccole spinte e giocatori che spesso e volentieri si trovavano per terra, interrompendo il match per diversi minuti. Come riporta Davide Bernardi (bordocampista di DAZN) su Calciomercato.com, nel primo tempo Romagnoli accentua una spallata di Dovbyk e all'arbitro, da terra, dice: "ma non vedi che mi viene addosso?" Lorenzo Pellegrini vede la natura del contatto e dice due parole nel dialetto comune all'avversario: "Nun fa er pajaccio, nun fa er pajaccio". "Ma vedi d'annatene va", gli risponde il numero 13 biancoceleste. Anche in panchina, Ranieri si fa sentire e sfogandosi con un suo collaboratore, esclama : "Siamo troppo…C'abbiamo paura di salire, c'abbiamo paura de fa tutto... ma dobbiamo giocare in avanti”. Parole che sottolineano quanto l'allenatore giallorosso fosse insoddisfatto della prestazione dei suoi.

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Retroscena del derby, scintille tra Pellegrini e Romagnoli: “Nun fa er pajaccio”
Tra l'altro, il fatto che Ranieri stesso aveva esclamato 3 secondi prima del gol di Romagnoli a Cristante "Blocco, Bryan il blocco" fa capire che i suoi avvertimenti sono stati ascoltati poco nel corso della partita, almeno dal centrocampista classe 95'. Marusic è goffo su Saelemaekers che poi, da terra, sferra un pugno alla gamba di Gigot, che cade, accentuando un po'. I i giocatori della Lazio allora chiedono il rosso a Sozza e mentre la situazione si sta sedando, iniziano a spingersi Soulé e Rovella, in particolare il laziale lo schernisce mettendosi il pollice in bocca e dicendogli: "Piangi, piangi". Interviene Sozza allora: " Guardatemi negli occhi, non mi piace sta roba, non mi piace per niente, non rovinate la partita, pensate a giocare a calcio, queste sono scemenze, non rovinate la partita". Scambio di chiacchiere anche tra i compagni di nazionale Mancini e Zaccagni, il quale, all'esclamazione del Toscano "Che parata oh" riferito al gesto di Mandas sul suo colpo di testa, risponde: "E' un gatto"
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