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Ranieri in pensione. Friedkin guarda in Italia: da Sarri e Gasperini al sogno Conte

Sarri gasperini
Il tecnico ha presentato una serie di nomi, ma a scegliere il prossimo allenatore sarà Dan Friedkin
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

"No non resto, confermo che tra due mesi smetto". Lo ha detto in tutti i modi e in tutte le lingue del mondo. Claudio Ranieri non intende restare sulla panchina giallorossa e forse è anche giusto così. Il tecnico di Testaccio si sposterà dietro la scrivania dove la Roma ha urgente bisogno di dirigenti competenti. A giugno, quindi, ci sarà un nuovo allenatore. Di fatto il sesto dell'era Friedkin dopo Fonseca, Mourinho, De Rossi, Juric e appunto Ranieri. A sceglierlo sarà Dan Friedkin, come ha ribadito l'attuale tecnico che però ha proposto una serie di nomi con pro e contro. La lista è top secret, ma qualche sussurro da Trigoria è uscito lo stesso.

Ci sarebbero i nomi di Sarri e Gasperini oltre ovviamente a quello di Ancelotti che però al momento sembra  irraggiungibile così come Conte, forse il primo della lista di Sir Claudio. L'ex allenatore di Napoli e Lazio è libero da un anno e ha voglia di rimettersi in gioco. Il progetto Roma lo intriga e non sono pochi i giocatori in rosa che stima da tempo: da Paredes a Pellegrini passando per Dybala, Mancini e Angelino. Il modulo visto nel secondo tempo col Cagliari si avvicina molto al pensiero di Sarri. Tra i pro anche l'esperienza. Oltre alla piazza di Roma, infatti, il tecnico ha allenato anche Chelsea, Napoli e Juventus. I contro? Qualche atteggiamento non proprio in linea con lo stile Friedkin. Per Gasperini il discorso è diverso. Le offerte non gli mancheranno, ma ci sono dubbi sul fatto che possa replicare a Roma quanto fatto a Bergamo. Piazze diverse, tempi diversi. Occhio poi alle sorprese. "Palladino mi piace molto", ha detto ieri Ranieri. E il nome del tecnico della Fiorentina era già circolato lo scorso anno prima di procedere alla conferma di De Rossi. Monitorato anche Italiano con Montella che resta sullo sfondo non troppo distante mentre Fabregas sembra troppo acerbo. E all'estero? Farioli è un pallino di Ghisolfi, ma non convince a pieno a Trigoria.