Pellegrini capitano in bilico: la Roma adesso pensa alla cessione in estate

Lorenzo Pellegrini non è mai stato così in discussione. E con lui la sua permanenza alla Roma. Lo dicono i numeri, lo dicono soprattutto le prestazioni in campo che quest'anno da 'capitano' hanno avuto poco, anzi niente. Quello contro la Fiorentina doveva essere il match del riscatto, per scacciare brutti pensieri e statistiche deludenti che hanno reso quella in corso la stagione peggiore della sua carriera. Due settimane e tre partite più tardi la situazione è rimasta invariata, anzi è precipitata perché il tempo passa e Pellegrini è rimasto allo stesso punto. Il numero 7 in questi due anni e mezzo di Mourinho ha vissuto il suo punto più alto e ora anche quello più basso. Poche presenze e soprattutto mai incisive. Per questo pensare a un Pellegrini lontano dalla Roma la prossima estate non è piùfantamercato. I tempi della telenovela per il rinnovo, la clausola, le voci sull'Inter, la tanto agognata e festeggiata firma, sembrano e sono lontanissimi. Mourinho ha fatto riferimento a un nuovo progetto, fatto di giovani e non calciatori che non hanno più grandi margini di crescita. Sarebbe un cambio radicale, una rivoluzione copernicana che la società sta comunque valutando. Perché se a gennaio si penserà a cedere Spinazzola, Smalling e magari chiudere anzitempo l'avventura di Renato Sanches, in estate a rischiare il taglio sono molti altri.

Roma, Pellegrini rischia la cessione in estate

Tra questi, oltre a Belotti, Aouar, Karsdorp e Celik, può finire pure Pellegrini. Che dopo la panchina con lo Sheriff e l'ennesima prova grigia del Dall'Ara, rischia di restare fuori dagli 11 titolari. Un'esclusione che fa sicuramente ancora più rumore vista l'importanza del match. Come hanno fatto parecchio rumore i fischi dell'Olimpico alla sua uscita dal campo contro la Fiorentina, segno che pure la piazza ha ormai esaurito la pazienza nei confronti di un calciatore che ha sì sempre dato tutto mettendo la Roma al primo posto. Ma ormai non basta più. Così come lo striscione di oltre un mese fa con cui la Sud gli ha dimostrato la sua vicinanza per la questione Corona: in quel caso il messaggio era rivolto all'uomo, al padre, al capitano. "Un romanista non resta mai solo", c'era scritto. Ora però Lorenzo rischia seriamente di essere arrivato a un punto di non ritorno, con la Roma che tutto farà tranne che le barricate per trattenerlo in estate. Ascolterà offerte, come per tutti del resto, sarà disponibile a parlarne e chiudere il capitolo davanti a un'offerta congrua. Che potrebbe arrivare dall'Arabia.  Anche perché di big di proprietà da cedere a peso d'oro per ripartire, con o senza Mourinho, i giallorossi ne hanno pochi.

Pellegrini è uno di questi, anche se il suo cartellino si è ormai svalutato parecchio, ma sarebbero tutti soldi sotto la voce 'plusvalenze'. Senza contare, forse piùimportante di tutti, che cedendolo la Roma risparmierebbe oltre 10 milioni di euro lordidiingaggio visto che Lorenzo ha un ingaggio pesantissimo da 6 milioni bonus inclusi. Elemento, questo, che potrebbe essere decisivo nella scelta finale del club. Ma anche ostacolo importante per chi verrà a bussare a Trigoria. Tutto questo abbinato a uno score di appena 10 partite giocate su 22 totali con appena 2 gol (l'ultimo oltre due mesi e mezzo fa) e 1 assist. Mourinho e la società sono delusi, il mister a Ginevra ha attaccato i giocatori, compresi quelli entrati nella ripresa. Il riferimento non era direttamente a Pellegrini, ma di certo da lui si aspettava di più. E i continui infortuni sono un altro aspetto sulla bilancia della società, che di problemi fisici ne ha decisamente abbastanza. Il capitano deve dare una svolta radicale alla sua stagione, per riprendersi la fascia e i tifosi, l'Europeo in Germania e soprattutto il futuro alla Roma.

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