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Pellegrini, partenza flop: mai così male in carriera e doppio tabù con la Fiorentina

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Il capitano giallorosso vuole riprendersi la Roma dopo un inizio di stagione pessimo per numeri e dal punto di vista fisico: da quando gioca in Serie A non ha mai fatto peggio nelle prime 19 partite
Francesco Iucca
Francesco Iucca Collaboratore 

Un giglio per rifiorire. Lorenzo Pellegrini in questo momento è un capitano un po' appassito, acciaccato, che non profuma o dà gioia agli occhi. Come invece succedeva nell'anno di grazia 2021/22, la prima di José Mourinho, con 13 gol di cui 9 in campionato. E non a caso lo Special One era innamorato del suo numero 7 e quest'anno in particolar modo ne sta soffrendo la mancanza. Già lo scorso anno Pellegrini non era riuscito a tenersi sugli stessi standard, ma ha comunque chiuso con 8 gol e 9 assist totali, anche grazie a un'ottima Europa League. Lorenzo è rimasto sempre capitano e punto di riferimento nello spogliatoio per lo stesso Mourinho. Ma se in campo ci stai poco, incidere a livello tecnico e mentale è decisamente più complicato. Il numero 7 giallorosso ha giocato appena 8 partite in questa stagione, ma anche quando è stato in campo i risultati non sono stati buoni. Due gol e un assist in tutto. La prima rete in campionato col Frosinone, oltre due mesi fa, poi quella in Europa League col Servette con assist annesso in 12 minuti, costretto subito a uscire per infortunio. Di questi tempi, un anno fa, Pellegrini aveva segnato 2 gol e messo a referto 7 assist in tutte le competizioni. Se facciamo il paragone con due stagioni fa il risultato è ancora più impietoso:7 gol e 2 assist tra Serie A e Conference dopo 19 partite totali (14 più 5) della Roma.

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Pellegrini, inizio shock tra gol e infortuni: ora vuole riprendersi la Roma contro il tabù Fiorentina

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Il capitano giallorosso è stato tormentato dai problemi fisici, ha giocato appena quattro gare datitolare, non ha visto il campo per due mesi. In generale ha saltato 11 match tra squalifica iniziale, panchine e infortuni: contro Torino e Lazio era formalmente a disposizione, ma non in grado di giocare. Il conto sale a 17 partite saltate considerando anche le 6 della Nazionale. Le ultime tre giocate dal suo rientro, però, non hanno comunque convinto e Pellegrini è sembrato ancora in ritardo di condizione, in generale poco lucido. Contro il Servette non è entrato benissimo, ha perso anche un'occasione. Più che di mettersi in mostra agli occhi di Mourinho, di ricominciare la scalata verso il vero Pellegrini. Contro la Fiorentina ha un'altra chance in una serata fondamentale, perché è il primo di una lunga serie di scontri diretti. Nei 13 match con i viola (di cui 2 con la maglia del Sassuolo) 7 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte: un solo gol segnato nel 4-1 al 'Franchi' del 20 dicembre 2019. Quattro anni fa. Insieme al Napoli (zero gol e zero assist), la Fiorentina è la squadra - considerando almeno 10 partite giocate - contro cui Pellegrini ha inciso in meno gol nella sua carriera. Lorenzo domenica dovrà quindi sfatare più di un tabù: quello viola, ricordando pure l'1-7 di Coppa Italia, e quello giallorosso di questa stagione. Quella di quest'anno, complici ovviamente i problemi fisici, è la peggior partenza di Pellegrini in carriera in termini di numero di gol a cui ha partecipato. Solo nel 2015/16 non era andato meglio, ma difficilmente paragonabile in quanto si trattava del suo primo anno tra i professionisti, al Sassuolo, con la prima presenza arrivata solo a novembre. Con la Roma che ha ingranato, per il capitano è tempo di far cominciare un'altra stagione.

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