La gara di Europa League tra Roma e Betis apre un nuovo capitolo delle sfide tra José Mourinho e Manuel Pellegrini. I due allenatori si sono già incontrati, tra Premier League e Liga, 15 volte e il bilancio sorride allo Special One: 8 vittorie, 3 pareggi e 4 successi per il tecnico cileno. Inoltre, c'è da registrare l'ultimo incontro (poco) amichevole tra Roma e Betis del 7 agosto 2021, terminato 5-2 per gli spagnoli con ben 5 cartellini rossi per Mourinho, Lorenzo Pellegrini, Mancini, Karsdorp e Joao Sacramento (vice di Mou). Giovedì sera, ore 21, allo stadio Olimpico si prospetta una partita molta calda sotto tutti punti di vista.
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Mourinho contro Manuel Pellegrini: tra vecchie ruggini, frecciatine e nomi storpiati
Dal 2011 ad oggi: frecciatine continue
Il dualismo tra i due tecnici parte dal 2011. “Non sarò mai comePellegrini, non finirò mai in una squadra come il Malaga, andrò in un grande club”. Dopo queste parole di Mourinho, la stampa e i politici di Malaga si sono scagliati senza mezzi termini contro l'allenatore del Real Madrid. Pronta la risposta del presidente della provincia di Malaga, Salvador Pendon: “Si sta dimostrando un autentico pagliaccio. E' arrogante e maleducato, ha offeso tutti i nostri tifosi e la nostra gente. Mourinho insulta la città e disprezza Malaga”.
Il secondo capitolo dello scontro verbale tra José e Manuel avviene nel 2014. José Mourinho, in quel momento alla guida del Chelsea, replica al collega cileno che aveva parlato dei soldi spesi dai Blues: “Pellegrini è grande allenatore e, fuori dal campo, un ingegnere, quindi con studi scientifici alle spalle. Non penso che un ingegnere abbia bisogno di affidarsi ad un calcolatrice per fare due conti. Abbiamo chiuso il mercato di gennaio in attivo. Noi stiamo cercando di restare nei parametri del fair play finanziario. Il Chelsea ha voltato pagina dopo i primi anni di grandi investimenti da parte della nostra proprietà. Noi stiamo progettando il prossimo decennio, mentre altri si stanno comportando diversamente. Ma io non ce l’ho con lui. Lui fa il suo lavoro, io il mio, ma i numeri sono numeri. E il nostro mercato ha registrato un attivo di più 23”.
Nomi storpiati e la sconfitta che portò all'esonero di Mou
A settembre del 2014, un altro botta e risposta. Il tecnico classe '53 critica l'atteggiamento tattico del portoghese: “Abbiamo giocato 90 minuti contro una piccola squadra che cercava solo di difendersi”. Manuel Pellegrini elogia il suo Manchester City e bacchetta Mou: “Io sono contento perché la mia squadra ha giocato sempre nello stesso modo, cercando di segnare e di non concedere occasioni in contropiede quando si è trovata in inferiorità numerica. Loro no. Dieci giocatori che difendono nella propria metà campo, segnano un gol in contropiede e poi continuano a difendere fino alla fine. E’ come se avessimo giocato contro lo Stoke”. Lo Special One non perde tempo nel replicare, con il suo stile comunicativo, alle critiche del collega invitandolo a guardare in casa propria e storpiando un paio di volte il suo nome: “Mr Pellegrino (testuale, ndr) dice spesso che non parla mai di me e della mia squadra, eppure continua a farlo. Io, invece, faccio quello che lui dice. Non commento le sue parole e non chiedetemi di farlo. Non mi interessano”.
Il 29 settembre 2018 è un giorno negativo per José Mourinho. Il suo Manchester United perde 3-1 in casa del West Ham, allenato dal rivale Manuel Pellegrini. Questa sconfitta costa molto caro allo Special One, perchè apre una crisi per il club inglese. Il 18 dicembre 2018, dopo il peggiore inizio di stagione per punti ottenuti in campionato dallo United dal 1990-1991 e un difficoltoso rapporto con i giocatori, Mourinho viene esonerato.
Riccardo Casoli
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