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Monchi dixit: dal cartello “se gana” a quello “se vende”. Ecco tutte le contraddizioni del ds

Francesco Balzani

E’ il 3 maggio, giorno della presentazione ufficiale del ds Monchi quando la stagione ancora deve finire. Nelle prime parole del dirigente si respira aria di ambizione (“I tifosi meritano di vedere i sogni realizzati e sono qui per aiutare a realizzarli. Non vendo fumo” o “Si può colmare il gap con la Juve”) . Ci sta all’inizio di un percorso, poi però a precisa domanda sulle possibili cessioni (era già avviata quella di Salah al Liverpool) ecco la risposta di Monchi: “Mi chiedete se la Roma ha la necessità di vendere giocatori? Le rispondo con una domanda: crede che sono venuto qui, lasciando casa mia a Siviglia, per non vincere? La Roma non deve vendere calciatori: analizzerà tutte le offerte che arriveranno in termini economici e sportivi e le valuterà. La Roma non ha un cartello un cartello al collo con scritto “si vende”,ne esiste uno con scritto “si vince”. Qualche giorno dopo arriveranno le cessioni di Salah, Ruediger e Paredes oltre a quella saltata all’ultimo di Manolas allo Zenit. Non il miglior inizio.

 Foto AS Roma

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