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Massara: cinque lingue, l’apprendistato con Sabatini e i colpi scudetto al Milan

Massara: cinque lingue, l’apprendistato con Sabatini e i colpi scudetto al Milan - immagine 1
Nella Roma ha ricoperto diversi ruoli, ora è pronto a tornare con Balzaretti al suo fianco
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

Frederic Massara è pronto al ritorno, sette anni dopo aver lasciato quella Roma in cui ha rivestito diversi ruoli tra cui già quello del direttore sportivo nel dopo Monchi. Quando c'erano da raccogliere macerie nella gestione Pallotta. Qui ha ricoperto anche il ruolo di Segretario generale prima di accettare la proposta del Milan e poi volare al Rennes.  Un dirigente dai modi gentili, schivo e pronto a far valere la sua conoscenza che spazia dai campionati europei a quelli sudamericani. Un personaggio cresciuto seguendo Sabatini, anche se i caratteri sono profondamente diversi. Ha spesso operato nell'0mbra, lontano dai riflettori ma molti colpi di quella Roma erano anche suoi. Al Milan, insieme a Maldini, ha messo a segno colpi importanti decisivi per lo scudetto di Pioli: da Theo Hernandez a Giroud passando per  Tonali, Leao, Tomori, Maignan e De Ketelaere.

La conoscenza del francese, una delle cinque lingue che parla (insieme a italiano, spagnolo, inglese e tedesco) lo ha portato poi al Rennes e ne delinea un profilo di livello internazionale che può interagire senza problemi anche con i Friedkin. Massara, 56 anni, ha vissuto il calcio in ogni sua forma. Ha iniziato da giocatore, un attaccante rapido e pungente anche se con un fisico non particolarmente strutturato. Il suo è stato un percorso lineare nelle varie categorie, dalla C2 fino alla Serie A e viceversa, vestendo tra le altre le maglie di Pescara e Palermo, dopo essersi formato nel settore giovanile del Torino, la squadra della sua città. Si è ritirato nel 2006, anno in cui ha intrapreso la carriera di allenatore durata solo due stagioni: è stato vice a Benevento, Pescara e Martina Franca. Poi avvia la collaborazione con Walter Sabatini, che ne ha sempre apprezzato l'educazione e i modi di fare sempre molto garbati. Insomma, un duo caratterialmente opposto che si compensa alla perfezione: il vulcanico e il pacato, il filosofo e il pragmatico, accomunati da un fiuto straordinario per il talento. Ottiene la qualifica di direttore sportivo col massimo dei voti a 43 anni, segue Sabatini all'Inter e fa ritorno alla Roma nel 2018 da segretario generale. Quindi viene promosso come d.s. per sostituire Monchi.  Al suo fianco Balzaretti che ritroverà in questa nuova avventura. Nel 2019 lascia i giallorossi per accettare la proposta del Milan, resta in via Aldo Rossi per quattro anni, in cui arriva anche la conquista dello scudetto. Poi il passaggio al Rennes che però dura poco, il tempo di rifilare alla Roma Le Fée. Anche in questo bisogna essere bravi.