“Ci penso io mister”. Immaginiamo la scena di una settimana e mezzo fa, appena terminata la noiosa sfida d’andata col Gent: Fonseca sconsolato si guarda Dzeko, cerca di capire chi può aiutarlo ad aumentare un tasso di gol superiore solo al Pil attuale. Manca una spalla, anzi manca una punta perché nessun club di serie A che si rispetti si affida a un solo attaccante. A Trigoria lo sanno bene ricordando i gol dei Faraoni Salah ed El Shaarawy. Fonseca guarda tutti gli occhi e incrocia quelli di Justin Kluivert, figlio d’arte con tanta voglia di dipingere il primo quadro importante della sua carriera e con una media realizzativa sicuramente non da bomber. L’olandese risponde presente non solo a parole proprio nei giorni che anticipano lo scontro con Monchi, con chi lo ha portato a Roma.Due gol in 4 giorni, uno più pesante dell’altro che gli consegnano la medaglia d’argento della rosa alle spalle di Dzeko come realizzazioni stagionali. Il primo chiude il discorso qualificazione agli ottavi di Europa League e spegne il pericoloso entusiasmo del Gent. Il secondo è decisivo nel 3-4 di Cagliari che permette alla Roma di non alzarsi dal tavolo Champions in cui siedono con tante fiches in mano Lazio, Juve, Inter e Atalanta. Con i sardi Kluivert è stato pure il giocatore in assoluto che ha tentato più volte il tiro in porta (5) cogliendo una traversa. Due piccole perle di fila, non gli era mai accaduto da quando è sbarcato a Fiumicino un anno e mezzo fa. Il suo score personale ora segna 7 reti in 27 partite, poche ma un’enormità se paragonate ai numeri dello scorso anno (2 in 35). Gliene mancano 4 per eguagliare il record di gol nella sua breve carriera (11 con l’Ajax nel 2017-2018). Non solo gol, non sarebbe abbastanza nel gioco di Fonseca. Con Gent e Cagliari, infatti, Kluivert ha mostrato notevoli progressi pure nella fase di recupero palla e nelle sovrapposizioni sulla fascia con Kolarov che non a caso ha fatto nascere 2 dei 4 gol della Roma. Dalla lavagna tattica emerge un gran lavoro nella zona centrale del campo a ridosso di Mkhitaryan e in aiuto a Villar.
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Kluivert, finalmente è Just do It: 2 gol in 4 giorni per la sfida a Monchi
Con le reti dell'ultima settimana, l'olandese è salito al secondo posto - dietro Edin Dzeko - nella classifica dei bomber stagionali della Roma
CARO MONCHI TI SFIDO - Come detto ora però arrivano gli esami importanti. In primis quello col Siviglia di Monchi. Il ds spagnolo, criticato e criticabile per mille motivi, riuscì a strappare Kluivert alla concorrenza grazie anche al rapporto col suo procuratore Raiola. Oggi l’olandese è uno dei pochi acquisti azzeccati da Ramon, anzi a vedere la formazione iniziale della Roma è l’unico insieme a Cristante ad essere sicuro di una maglia da titolare. Allo stadio Sánchez Pizjuán lo attende una partita durissima, forse il primo esame di laurea dopo il lungo apprendistato. Alle spalle di Dzeko e probabilmente ancora di Mkhitaryan e Under a meno che Fonseca non decida di rilanciare Lorenzo Pellegrini. Il reparto offensivo della Roma, infatti, dopo tanti ostacoli sembra ora brulicare di alternative considerato pure il ritorno al gol di Kalinic e la voglia di emergere di Carles Perez. I problemi semmai sono di natura difensiva e proprio per questo Fonseca vuole far giocare chi può garantire la famosa doppia fase. Under sta migliorando ma ha ancora delle battute a vuoto sull’argomento (vedi il gol di ieri di Pereiro) mentre lo spagnolo appena sbarcato da Barcellona deve studiare parecchio. Kluivert ha conquistato la fiducia del tecnico come dimostra il dato sui minuti giocati: 1977’ quest’anno contro i 1744’ totali a fine stagione dello scorso anno. E allora ecco di nuovo Justin. “Mister, ci penso io”. E, come cantava Noemi, non sembrano più “solo parole”. Fonseca però avvisa: “Justin ha migliorato molto la fase difensiva. E' un giocatore veloce che può fare la differenza nei contropiedi. Deve crescere a livello di mentalità, perché penso che in futuro sarà un grande calciatore: ma deve crescere mentalmente”. Just do it, anche questo.
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