Se Fonseca dovesse pensare a tutte le volte in cui è stato costretto a rinunciare contemporaneamente a Smalling e Veretout, non dormirebbe sonni tranquilli da qui a giovedì. Qualche ora di più se la godrà invece pensando alla vena di Zaniolo, uno che col Siviglia non avrebbe mai potuto giocare senza pandemia, ma anche all'esperienza di Dzeko e Mkhitaryan. Il tecnico portoghese e tutti i romanisti hanno ritrovato sorriso e fiducia in campionato ma per la partita contro gli spagnoli, che vale l'accesso ai quarti di finale di Europa League, c'è più di un ostacolo.
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In Europa senza Smalling-Veretout ma con i gol di Dzeko e Micki: Roma, dubbi e certezze verso Siviglia
I giallorossi negli ottavi di finale non avranno il francese ma potranno contare sull'esperienza dei loro leader. A Ibanez il compito di non far rimpiangere l'inglese
Non ci sarà il difensore inglese, che salvo sorprese non verrà inserito in lista Uefa per il mancato accordo con lo United. La conferma è arrivata dall'Allianz Stadium, dove Chris ha giocato tutta la partita mentre gli altri titolari erano in panchina a riposare. Lui e Veretout, che invece è squalificato, contro la squadra di Lopetegui non saranno in campo: un doppio gancio dritto sul volto della Roma, che dovrà trovare delle alternative se vuole continuare a credere nel sogno europeo.
Smalling, Veretout e Pellegrini: i tre dubbi di Fonseca
Smalling ha saltato solo dieci partite e 35 volte sulle 37 presenze stagionali ha giocato tutti i 90' senza mai essere sostituito. Basterebbe questo per raccontare quanto sia diventato leader della prima Roma di Fonseca. Che però dovrà farne a meno nella partita e nella fase più delicata della stagione. I numeri senza di lui se non altro fanno contenti i più scaramantici: nelle dieci gare che non ha giocato sono arrivate sette vittorie e tre pareggi tra campionato ed Europa League. Dopo l'infortunio col Napoli ci sono state le prove generali di formazione con la difesa a tre formata da Mancini, Ibanez e Kolarov: saranno i tre titolari a Duisburg giovedì prossimo.
Uno dei pochi a cui Fonseca ha rinunciato ancora meno è Veretout: 43 presenze stagionali, cinque volte solo a riposo e altrettante da subentrato. Per ritrovare una partita in cui sono mancati sia lui che Smalling bisogna tornare indietro addirittura di dieci mesi: era il 3 ottobre e contro il Wolfsberger l'inglese non era stato neanche convocato e Jordan aveva giocato solo gli otto minuti finali. Nessun minuto in campo solo contro la Lazio. Era la seconda giornata di campionato, una vita fa. Ecco perché per Fonseca l'assenza di due pezzi della spina dorsale della Roma sarà inedita.
Per questo spera di recuperare almeno Lorenzo Pellegrini, che potrebbe giocare con la maschera protettiva sul viso a centrocampo accanto a Diawara (l'alternativa è Cristante) oppure sulla solita posizione sulla trequarti accanto a Mkhitaryan, mandando in panchina Carles Perez o Zaniolo.
Miki sa come si fa, Dzeko in Europa non delude: le speranze della Roma
Sulla bilancia però ci sono anche tre big su cui contare. Mkhitaryan (insieme a Smalling) è l'unico della rosa ad aver vinto l'Europa League: era il 2017, indossava la maglia del Manchester United e in finale contro l'Ajax segnò anche il gol del 2-0, il caso vuole grazie a un assist di testa di Chris. In tutta la carriera sono arrivati 9 gol e 12 assist in 43 presenze in Europa League ma con la Roma deve arrivare ancora il primo timbro. Fonseca spera proprio contro il Siviglia.
Sarà l'armeno la spalla di Dzeko, che nello stesso anno del successo di Miki e Smalling nella finale di Stoccolma era stato il capocannoniere della competizione con otto gol. Tre (più tre assist) sono già arrivati in questa stagione ma dopo esser salito al quarto posto nella classifica dei grandi cannonieri della storia della Roma non vuole fermarsi. I bei ricordi di Edin parlano spagnolo, visto che sempre nel 2017 rifilò una tripletta al Villarreal oltre ai due gol al Barcellona nella Champions 2018.
La terza iniezione di fiducia si chiama Zaniolo: Nicolò in campionato ha fatto le prove generali per farsi trovare pronto in Europa ma le parole di Fonseca nel post Juve ("Non può giocare molto") fanno pensare che sarà una delle carte da giocare a partita in corso. Avrà circa trenta minuti in cui mostrare gli strappi che hanno fatto già ammattire Spal e Juventus. La speranza, sua e di tutti, è che la stagione della Roma non finisca giovedì.
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