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Highlander Mancini: al derby rischia di essere l’unico reduce di Budapest in difesa

Highlander Mancini: al derby rischia di essere l’unico reduce di Budapest in difesa - immagine 1
Otto mesi dopo c’è solo un difensore reduce dalla finale di Europa League a far parte della retroguardia giallorossa, ed è il numero 23
Redazione

“Stai li, sempre li, finché ce n’ha stai li”, Luciano Ligabue dedicava queste parole al ruolo del mediano, indicando Lele Oriali come prototipo di questa posizione. Tuttavia oggi questa specifica strofa può essere valida anche per un difensore centrale quale Gianluca Mancini. Il numero 23 della Roma, dal 2019 a Trigoria, è diventato la colonna portante del reparto difensivo, soprattuto quest’anno da quando Chris Smalling si è allontanato dai radar. Negli ultimi anni è diventato protagonista di gioie e dolori: fu lui l’autore di quel lancio lungo, degno di Tom Brady icona del football americano, che mise il pallone sui piedi di Zaniolo nella finale di Tirana, che consegnò la Conference League alla Roma. Sempre lui è protagonista anche nella triste partita di Budapest, suo l’autogol e uno dei rigori sbagliati davanti a Bonou. Da quel 31 maggio sono passati quasi otto mesi, ed Gianluca è sempre il titolare della difesa romanista, un pupillo di José Mourinho, inamovibile colonna della squadra, al terzo posto per minuti giocati in Serie A, dietro solo a Cristante e Rui Patricio.

Mancini l’ Highlander di Mou: superstite da Budapest

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Con l’avvicinarsi al derby di Coppa Italia, sentitissimo dalla tifoseria, ma ovviamente anche dai giocatori, Mancini è l’unico del reparto difensivo a poter raccontare di aver vissuto prima persona la delusione vissuta da titolare in Ungheria. Llorente ha calcato solo per pochi minuti il campo della Puskas Arena e resta in dubbio per il derby, mentre gli altri schierati titolari quel giorno oggi sono uno, Ibanez, in Arabia, l’altro, Smalling, costantemente in infermeria. José Mourinho ha trovato il suo highlander in grado anche di ricoprire il ruolo di Capitano quando Pellegrini ha bisogno di recuperare il fiato o deve fronteggiare qualche infortunio. Se n’è accorto anche l’Olimpico, anche il tifo romanista ha iniziato a vederlo come una bandiera della Roma contemporanea, e gli applausi a lui dedicati dalla Curva dei tifosi al termine della monumentale partita contro l’Atalanta ne sono la più grande testimonianza. “Stringere i denti” la specialità di Gianluca Mancini, riconosciuta anche da José Mourinho che continua ad elogiarlo: “Se non ha triple fratture nella tibia e la squadra ha bisogno di lui gioca sempre” aveva detto lo Special One in Conferenza Stampa prima di Roma-Napoli. Ormai sono settimane che il 23 giganteggia in difesa, nonostante un problema di pubalgia che continua a complicargli la vita. Non sarebbe comunque la prima volta che Gianluca stringe i denti per la Roma, viene in mente la sua cruenta immagine in una partita contro l’Udinese del 2021, in cui a seguito di un colpo allo zigomo è rientrato in campo con una ferita aperta e ha anche salvato la porta romanista da un gol fatto di Pussetto. Contro la Lazio in Coppa Italia giocherà il decimo derby con la maglia giallorossa: una partita decisiva, ma è proprio in questo tipo di incontri che l’highlander di Mou sa esaltarsi, Tirana e Roma-Juventus dello scorso anno insegnano.

Ascanio Antolini Ossi

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