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Gasperini, a volte ritornano: da Mancini a Dybala, ecco come sono cambiati i suoi ex

Francesco Iucca
Francesco Iucca Collaboratore 
A Roma il tecnico di Grugliasco ritroverebbe almeno quattro giocatori che ha già allenato in momenti diversi della sua carriera

Gian Piero Gasperini e la Roma, un matrimonio che pare destinato a essere celebrato molto presto. Ieri la decisione comunicata all'Atalanta di interrompere il rapporto dopo nove anni per tuffarsi in una nuova esperienza. Trigoria lo aspetta, Claudio Ranieri ha incassato la sua disponibilità totale: davanti a lui c'è una bella montagna. Una società che vuole ricominciare da capo, un progetto ambizioso ma anche molto complicato in una piazza che aspetta il 'messia'. E dei giocatori che dovranno adattarsi a un calcio nuovissimo e molto dispendioso. Qualcuno di loro rischia il taglio, altri invece conoscono già il metodo Gasperini. In primis Gianluca Mancini e Bryan Cristante, che sono arrivati alla Roma proprio dall'Atalanta dopo la loro miglior stagione a livello realizzativo in campionato.  Il numero 4 ne ha fatti addirittura 12 in tutte le competizioni nel 2017/18, il difensore 6 in totale nel 2018/19. Per entrambi è stata l'annata del salto in giallorosso. Era l'inizio dell'era Gasperini, del calcio che è diventato suo marchio di fabbrica: intensità e marcatura a uomo.

Mancini e Cristante, tra origini ed evoluzione. El Shaarawy e Dybala ritrovano il tecnico degli esordi

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Entrambi però, oltre ad avere 7-8 anni in più, ma ancora nel pieno della maturità calcistica, si sono evoluti: Mancini da braccetto sta giocando (e bene) da perno centrale della difesa a tre, Cristante da trequartista/mezzala di inserimento è diventato un mediano davanti alla difesa. Ma dentro di loro non può che restare quanto gli ha insegnato l'allenatore forse più importante della loro carriera. Magari lo stesso Cristante può tornare anche un po' più vicino alla porta, dietro la punta. A Trigoria, Gasperini troverebbe anche Stephan El Shaarawy, per cui ha grande stima. Tanto da averlo chiesto più volte, per portarlo all'Atalanta. Giocatore duttile, in grado di agire sia sulla fascia (anche se con caratteristiche diverse rispetto a quelli consueti per il mister) che sulla trequarti. Anche se in realtà i due si sono già incrociati 15 anni fa, al Genoa. Il Faraone si stava affacciando al calcio professionistico, aveva 16 anni, è proprio il Gasp che lo ha fatto esordire nel 2009 (3 presenze). L'impressione è che possa nascere un bel feeling.

L'altro calciatore che il tecnico di Grugliasco ritroverebbe dopo un po' di tempo è proprio Paulo Dybala, tra quelli che però sulla carta si sposano meno con il calcio dispendioso del probabile nuovo allenatore giallorosso. A Palermo 23 partite insieme - tra settembre e marzo - nel 2012/13, in due momenti distinti visto il doppio esonero nel giro di 20 giorni. La Joya ne ha giocate 18 in totale con lui, molto spesso da titolare, è stato il tecnico con cui ha trascorso più tempo nel suo primo anno italiano. In quel caso l'argentino giocava da punta, con Gasperini può tornare a ricoprire un ruolo simile, oppure alle sue spalle. I due possono trovare un equilibrio. Gollini è poi un altro degli uomini già allenati all'Atalanta, ma in questo caso difficilmente lavoreranno ancora insieme visto il contratto in scadenza del portiere. Di cose, insomma, ne sono cambiate tante.