C'è un filo rosso, di rabbia, che lega le due proprietà americane negli ultimi anni: il mancato rispetto degli arbitri in ambito europeo. La rabbia però è solo dei tifosi perché in questi anni allenatori e giocatori sono stati abbandonati e di conseguenza delegittimati nelle proteste contro il designatore Rosetti e l'Uefa. Sono rare le annate in cui non dobbiamo annotare errori arbitrali, alcuni pacchiani altri meno. Ma tutti a sfavore della Roma, con o senza Var. La storia maledetta inizia dal mancato rigore concesso in Roma-Liverpool del 2018, semifinale di Champions. Il fallo di mani di Alexander-Arnold è clamoroso, ma Skomina lascia passare. La squadra di Di Francesco si sarebbe portata sul 3-2 con oltre 20 minuti da giocare e la possibilità concreta di rimonta. Nel primo tempo a dire il vero ci sarebbe stato anche un rigore su Dzeko, giudicato erroneamente in fuorigioco. Pallotta in quell'occasione provò a protestare: "In queste partite serve il Var, difficile accettare sconfitte così". Niente di più però e Roma sbattuta fuori a un passo dal sogno. L'anno successivo il torto è ancora più evidente in Porto-Roma. Al 120', un evidente tocco falloso di Marega nell'area portoghese ai danni di Patrick Schick, non viene sanzionato da Cakir. Un rigore netto, clamorosamente netto. Un eventuale gol avrebbe portato la Roma ai quarti di finale ed evitato l'esonero di Di Francesco. Le lamentele furono affidate a un tweet, sempre di Pallotta: "Mi arrendo, sono stufo di questa merda". All'Uefa si saranno fatti una risata.


EDITORIALI
Roma, dal mani di Arnold al rosso di Hummels e Budapest: l’assenza Usa si paga
Ancora più clamorose però sono le reazioni dei Friedkin, nel senso che non ci sono proprio. La finale di Budapest e la pelata di Taylor è un ricordo lancinante tra il rigore netto non concesso per fallo di mani di Fernando e i mancati rossi ad almeno due giocatori del Siviglia. Mourinho fece fuoco e fiamme, ma fu lasciato solo. Anche Ranieri quest'anno ha usato parole dure verso Rosetti dopo l'arbitraggio tragicomico di Stieler in Porto-Roma. A cui è seguita una lettera di protesta verso l'Uefa. Il risultato? Ieri Hummels viene espulso per un fallo al 10' a 40 metri dalla porta. A commentare l'episodio ancora Ranieri che dopo aver visto e rivisto le immagini potrebbe aver cambiato idea sul "rosso netto" proclamato su Sky, forse più per marcare l'errore del tedesco. “La lontananza e la lunga assenza vanno a scapito di ogni amicizia”, diceva Schopenhauer. E la Roma di amici non ne ha. Sarebbe almeno il caso di diventare nemici di un certo livello. Ma per questo servirebbe una dirigenza di alto livello, con personaggi che fanno tremare i muri e le cui parole vadano oltre i confini del Raccordo Anulare.
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