Gasperini, questa Roma è più forte di tutto. Anche dei guastafeste…

Le ricordate quelle feste in cui vi divertivate da matti, parlavate con la persona più affascinante del locale e sognavate che quella serata non finisse mai? Poi arrivava il rompiscatole di turno a provare a rovinare tutto magari con una spinta o con una battuta infelice. A dirvi: ma che te ridi? Ci ha provato Ayroldi con cui (stranamente) la Roma non aveva mai vinto in trasferta. Prima con le decisioni in campo tra il giallo risparmiato a Floriani Mussolini e quello assegnato con eccessiva rapidità a Ziolkowski. Infine con il rigore inesistente fortunatamente cancellato dal Var. Niente da fare. La Roma ha retto e allora la terna arbitrale ha deciso di togliere dalla serata il protagonista della festa. Un’espulsione ridicola soprattutto per la tempistica. Perché se un giallo (non di più) doveva essere estratto poteva esserlo nel primo tempo quando Gasperini furioso ci ha ricordato il Mourinho di qualche anno fa. Almeno per far contento Marelli che in diretta ci ricordava come protestare in tempi di Var sia sbagliato. Peccato non sentirglielo dire ad ogni partita.

Ma questa Roma è più forte di tutto e di tutti. Così quell’espulsione è diventata il modo per aumentare l’indice di gradimento di Gasp nel cuore dei tifosi romanisti. Vederlo attaccato alla balaustra dopo il gol di Ferguson è l’immagine più bella di una domenica onirica. Gasperini non ha detto niente, ma ha fatto tanto. Perché c’è davvero tanto in questa Roma che mostra una forma fisica magistrale, un gioco chiaro e una coesione incredibile tra il proprio tecnico e giocatori che potevano anche non accettare un cambiamento così radicale di vita. Gasp ha una tifoseria e una squadra al suo fianco sperando che ora la dirigenza si allinei su una direzione che promette di sognare anche ad occhi aperti. E poi, come scriveva Sepulveda, “se è tutto un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare”. Alla faccia dei Babadook di turno. E ce ne saranno, hai voglia se ce ne saranno.