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Dybala e il singhiozzo post Covid: sono 12 gli stop muscolari. Ma c’è speranza

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Dal 2020 l'argentino ha saltato 18 partite per infortuni, diciotto a causa di stop muscolari. Ma le assenze non sono mai state lunghissime

Francesco Balzani

Piedi di diamante, muscoli di cristallo. E’ un binomio che contraddistingue le fasi della carriera di molti calciatori. Fasi appunto, a volte lunghe. Come quella attraversata da Paulo Dybala alle prese in queste ore con un problema al quadricipite che sarà svelato solo dagli esami strumentali. Dal 2020 l’argentino ha attraversato diversi calvari a causa degli infortuni muscolari, ma le assenze (a parte una prolungata) sono state tutte a singhiozzo. Un motivo per sperare che l’infortunio patito ieri con il Lecce sia meno gravo di quanto temuto inizialmente. La lunga sequela di stop inizia poche settimane dopo aver smaltito il contagio da Covid. Una quarantena lunga quella di Paulo che è rimasto ai box per 46 giorni accusando anche diversi sintomi. Dal suo rientro in campo due anni fa sono stati ben 12 gli stop per un totale di 240 giorni ai box e 40 partite saltate. Diciotto però, per un infortunio al collaterale e 2 per un guaio all'anca. E quindi non per causa muscolari. E qui torniamo agli stop a singhiozzo. Il massimo di prognosi per un problema simile a quello riscontrato ieri è stato di 27 giorni a fine settembre dello scorso anno. Poi solo pause brevi di due settimane al massimo.  E’ quello che spera anche stavolta la Roma e Mourinho, consapevoli che senza Dybala per ora c’è davvero poca Joya.