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Da “Piacere Francesco, AS Roma” a “Con più potere cambierei”: tutte le dichiarazioni del Totti dirigente

È partito senza un ruolo preciso, poi rivendicato senza successo: ripercorriamo i due anni dopo l'addio al calcio

Dario Marchetti

LaPresse

L’addio di De Rossi alla Roma è una ferita ancora aperta per i tifosi e rischia di non risanarsi mai. A gettare altro sale è il secondo saluto a Totti, dopo quello da calciatore, ora lascia anche dalla veste di dirigente. Un feeling, quello in giacca e cravatta, mai sbocciato veramente e nato non spontaneamente. L’ex numero dieci avrebbe continuato volentieri a giocare, ma il club ha fatto altre scelte. Due anni dopo, però, il percorso da manager volge al termine. Alla base della sua scelta hanno pesato due fattori in particolare: l’influenza di Baldini sulle decisioni societarie e di conseguenza la sua scarsa possibilità di incidere nel club. Attraverso le dichiarazioni di Totti ripercorriamo i passaggi di un rapporto con il management giallorosso ormai saturo.

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