La solidità difensiva della Roma in questo 2025 è un dato di fatto. Sono 18 i gol subiti dal 1° gennaio, che fanno di quella giallorossa di gran lunga la miglior difesa d’Europa (secondo è l’Arsenal con 25). Svilar è a ragione considerato tra i migliori portieri attualmente in circolazione, Ndicka e Mancini nell’anno solare sono cresciuti in modo esponenziale. Hermoso, da sicuro partente in estate, è diventato un punto fermo della retroguardia capitolina, mentre Celik è un jolly impiegabile da braccetto o da esterno a tutta fascia e a suon di buone prestazioni si sta guadagnando il rinnovo del contratto in scadenza a giugno. Dei 7 gol subiti nella Serie A 2025-26, però, ben 4 sono arrivati in contropiede: gli altri tre su palla inattiva (2) o azione (solo 1). Con Gasperini, quindi, è tornato l’incubo ripartenze: le quattro sconfitte in campionato della Roma sono infatti arrivate tutte su contropiede. Dall’1-0 contro il Torino del 14 settembre scorso, firmato Simeone, ai ko negli scontri diretti con Inter (gol di Bonny su dormita collettiva della difesa giallorossa), Milan (inserimento vincente di Pavlovic dopo la cavalcata di Leao) e in ultimo Napoli (con Neres, innescato da Hojlund dopo essere sgusciato via a Cristante in un duello impari in velocità).

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Da De Rossi a Juric, poi la “toppa” di Ranieri: è tornato l’incubo contropiede
Incubo ripartenze con De Rossi e Juric, poi la “toppa” Ranieri. E ora c'è il calcio di Gasp
—I problemi della Roma sulle ripartenze sono cronici e risalgono principalmente alla scorsa stagione. L'anno scorso sono stati infatti ben 11 i gol subiti in contropiede (tra i dati peggiori in Europa, se non il peggiore), di cui l'ultimo il 13 febbraio in Porto-Roma 1-1. Quello del subire i contropiedi degli avversari è un problema emerso soprattutto sotto le gestioni De Rossi e Juric, poi Ranieri con la ritrovata compattezza difensiva e un baricentro più basso della formazione giallorossa ha quantomeno limitato i danni in tal senso. Pur continuando a subire ripartenze, come accaduto clamorosamente in Coppa Italia contro il Milan il 5 febbraio: 3-1 per i rossoneri con doppietta dell’ex Abraham e gol di Joao Felix, due dei tre gol subiti proprio in ripartenza. Gasperini, si sa, propone un calcio spiccatamente offensivo e il "rischio" contropiedi è calcolato: in estate già il Neom a Frosinone aveva seminato il panico in velocità, ma i meccanismi gasperiniani non erano ancora così oliati come comprensibilmente non lo sono completamente neanche oggi, essendo la Roma all'inizio di un percorso nuovo nonostante quello che resta un ottimo avvio di stagione.
Gasp: "Tante partite, pochi gol subiti che ci hanno permesso di arrivare su". Serve l'attacco
—"Abbiamo fatto tante partite e presi pochi gol. Magari giocando in un altro modo prendi altri tipi di gol, e non è detto che siano meno. Questo ci ha permesso di arrivare in posizioni alte della classifica questa sera, e continuiamo a esserlo. Dobbiamo mantenere delle coperture, in quella situazione non siamo stati bravi in questo e non in altro". Le parole di Gasperini nel post-gara di Roma-Napoli sul tema contropiedi lanciano un messaggio chiaro: la coperta è corta. Solo "rischiando" qualcosa a livello difensivo la squadra giallorossa riesce a essere propositiva in avanti, ma in tal modo si espone conseguentemente (soprattutto se i movimenti non vengono effettuati da tutti con una perfezione e un sincronismo incredibile) a possibili ripartenze degli avversari. Come accaduto ieri sera, quando sia Mancini sia Hermoso erano scattati in avanti al pari degli esterni Celik e Wesley lasciando il solo Ndicka come riferimento arretrato. Al di là del sospetto fallo su Koné al limite dell'area partenopea. "L'attacco è la miglior difesa" e sicuramente il pressing asfissiante di Gasp dimostra e conferma questo antico ma sempre attuale aforisma, ma i giocatori offensivi devono anche fare gol e l'attacco capitolino non è ancora da Champions. Un'anomalia per il tecnico di Grugliasco, che negli anni all'Atalanta ha sempre avuto un rendimento realizzativo da primato. E a quel punto i "rischi" difensivi sono più che ben accetti, per una squadra dai tanti gol in cascina. Per una Roma che fatica a trovare la rete, invece, rischia di diventare un problema.
Marcello Spaziani
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