Tre finali in tre estati, magiche come le notti della Nannini e Bennato. Ma ancora più belle se oltre l’azzurro dell’Europeo vinto a Wembley con l’Inghilterra si aggiunge il giallorosso di Tirana e Budapest. In pochi possono vantare il record di Bryan Cristante che mercoledì (eh si manca così poco) guiderà la Roma contro il Siviglia per provare ad alzare la terza coppa internazionale di fila tra il luglio 2021 e questo maggio anomalo del 2023. Nessuno come lui in rosa. Né Spinazzola (che causa infortunio non giocò la finale con l’Italia) nè Pellegrini che rimase a casa per un problema muscolare, né Belotti che c’era in Inghilterra ma non lo scorso anno in Conference. C’era in tutte e tre le occasioni invece Cristante che quest’anno è stato uno dei protagonisti assoluti della cavalcata in Europa League.
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Cristante, doppio guiness del Normal one: tre finali di fila e record di minuti
Nessuno è stato più impiegato di lui tra i giocatori di movimento. E dopo Wembley e Tirana ora arriva la battaglia di Budapest
Bryan - fresco di rinnovo - ha giocato in tutte le condizioni e in tutti i ruoli richiesti, compreso quello di difensore centrale al posto di Smalling nelle due epiche semifinali col Leverkusen. Una crescita senza riflettori puntati addosso, senza le copertine patinate. Non lo riguardano. Lui pensa all’essenza, alla vittoria del gruppo. Non a caso è considerato uno dei leader maximi dello spogliatoio di Mourinho nonché il giocatore di movimento più impiegato fino ad ora con 4083 minuti, 25 in più di Mancini che lo segue al secondo posto. Due amici dentro e fuori dal campo che dovranno replicare le gesta di Tirana. Perché, come ha detto lo stesso Cristante, “questa finale vale più delle altre”.
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