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Gasperini pre Nizza-Roma: “Gara aperta, voglio allargare la rosa. Dovbyk può giocare”

Redazione
Il tecnico giallorosso alla vigilia dell'esordio in Europa League: "Il nostro è un calendario tra i più difficili, dobbiamo pensare partita dopo partita e cercare di fare punti ovunque"

Gian Piero Gasperini ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Nizza-Roma, gara valida per la prima giornata della fase campionato dell'Europa League 2025-26. Di seguito, dunque, le parole del tecnico giallorosso dalla sala stampa dell'Allianz Riviera.

GASPERINI IN CONFERENZA STAMPA

Con l'Atalanta in Europa cambiava sempre 5-6 titolari: è uno schema che replicherà domani? Possiamo aspettarci Dovbyk? "Dovbyk è un'alternativa a Ferguson, nell'ultimo allenamento hanno fatto entrambi molto bene. La mia idea è cercare di allargare un po' la rosa e avere più possibilità di rotazioni. Questo mi porta a fare delle prove in partite che sono molto importanti. In questo periodo si è creato un certo nucleo di giocatori molto solidi e con un rendimento molto efficace, ma prima o poi dobbiamo cercare di avere più sicurezza in altri giocatori per poter affrontare così tante partite".

C'è qualche soluzione in particolare per domani? L'euforia derby è già stata messa da parte? "A parte col Torino siamo sempre andati in gol. La difficoltà più che offensiva è una volta andati in gol. Questa squadra si limita più a difendere l'1-0 che a cercare una rete che darebbe più sicurezza, invece la partita resta in bilico fino alla fine. Questa è la mia sensazione, compresa l'ultima partita. Ci troviamo in vantaggio e la squadra non continua a giocare nello stesso modo, condizionata un po' dal vantaggio finisce per subire e magari riesce a portare in porto il risultato. Ma c'è un po' di eccessiva prudenza, a volte quando sei in vantaggio le condizioni per fare gol sono molto spesso più agevolate di quando sei 0-0".

Che ricordo ha di Boga? "E' un ottimo giocatore e un ottimo ragazzo. A Bergamo era arrivato con grandi aspettative, era venuto dopo il Papu Gomez e Ilicic. Aveva fatto un ottimo campionato a Sassuolo, poi ha avuto un po' di problemi e a Bergamo non ha rispettato le migliori aspettative. Per atteggiamento è sempre stato molto disponibile, utile e forte".

La Roma è tra le favorite in Europa? Che cosa può valere questo torneo? "Non lo so, vale anche per il campionato. La Roma è una squadra che sta cercando di costruirsi e di arrivare attraverso un modo di giocare diverso. Sta facendo il suo percorso, non credo che oggi sia possibile dire se è favorita o che cosa possa fare in campionato. La Roma deve pensare a crescere e a giocare meglio, ad amalgamarsi sempre di più, a inserire altri giocatori in rosa. Questa è una competizione diversa rispetto a due anni fa, c'è una classifica e un calendario non sempre uguale per tutti. Il nostro è un calendario tra i più difficili, incontriamo due buone squadre come Stoccarda e Lille in casa e fuori casa abbiamo situazioni di squadre ottime in ambienti non facili. Dobbiamo cercare di fare punti ovunque e pensare partita dopo partita, i programmi devono essere trattati un po' più avanti perché adesso hanno poco valore".

Come procede il recupero di Dybala e Bailey? "Credo andremo dopo la sosta, non prima".

Pellegrini può giocare anche domani? "Penso che sia in grado di giocare domani, tutti i giocatori sono in grado di giocare dopo tre giorni. Arriva da un lungo periodo di inattività e magari su di lui la partita dell'altro giorno può avere un peso superiore, ma non credo che nel calcio di oggi sia un problema giocare a distanza così ravvicinata. Chiaramente se lo fai per tante settimane può essere un problema. L'unico problema può essere il rischio infortuni, giocando così spesso, ma se un giocatore sta bene ed è allenato bene non ha problemi".

Haise ha detto di averla studiata per anni e di ispirarsi a lei: che effetto le fa? "Mi fa molto piacere. Quando ho cominciato a giocare le coppe ho avuto un ritorno importante, sia con l'Europa League sia con la Champions. Non c'erano tante squadre che avevano un modulo simile fino a qualche anno fa, aver ispirato allenatori così importanti e così bravi per alcune cose è motivo d'orgoglio e lo ringrazio per questo".

Come pensa di battere il Nizza? "Penso che sarà una partita dove entrambe le squadre cercheranno di ottenere il massimo. Quando due squadre giocano in un modo simile, a specchio, contano i dettagli e i particolari. Ognuno di noi cercherà di far prevalere questo. La vedo come una partita aperta, spero sia una buona partita. Non credo che ci saranno in campo due squadre che cercheranno di speculare sul risultato".

Cosa manca ad Angelino e cosa potrebbe trovare in più da Tsimikas? "Non ho questo mal di testa sulle differenze tra l'uno e l'altro. Abbiamo 23 giocatori ed è normale che ci siano rotazioni, che non riguardano solo Angelino e Tsimikas. Dobbiamo allargare la possibilità di giocare con più giocatori. Non manca niente a nessuno dei due, sono due giocatori molto identificati che giocano in un ruolo praticamente uguale e difficilmente ne possono fare altri. Si alterneranno durante la partita, ma non certo per mancanze dell'uno o dell'altro".

GASPERINI A SKY SPORT

La tradizione europea recente è un peso? "Assolutamente no, lo stimolo è cercare di fare sempre qualcosa di meglio perché per le squadre italiane non è mai facile raggiungere gli obiettivi in Europa. Ci proviamo ogni anno e ci proveremo anche quest'anno".

Sta vedendo qualcosa a livello dell'applicazione delle sue idee? "Direi di sì. In questi tre mesi abbiamo già fatto un buon percorso, abbiamo fatto delle buone gare e credo che la squadra abbia una sua identità. Poi ci sono delle caratteristiche che vanno rispettate, ma fino ad ora abbiamo fatto un buon percorso".

Che vuol dire che Pellegrini deve diventare atleta? "E' sempre stato considerato giustamente per le qualità tecniche, ma penso che abbia dei margini per diventare un giocatore di alto livello se riesce a recuperare quella parte di calcio che ha sempre considerato poco. Tutto parte dalla testa e lui è un ragazzo sano. Deve partecipare alla fase difensiva ed essere un giocatore di assoluto valore nelle due fasi. Non sempre giochiamo noi, a volte anzi spesso ci sono anche gli avversari".

Gioca Dovbyk domani? "Può essere, ma devo ancora decidere".

Come procede l'inserimento a Roma? "E' un Gasperini che deve uscire un po' dalla sua zona di confort costruita in nove anni e che quindi era abbastanza facile proseguire su delle linee impostate. Avevo tanti giocatori insieme da tanti anni che mi davano un contributo notevole anche nell'inserimento dei nuovi. Arrivando in un ambiente nuovo ci sono giocatori come Cristante, Mancini, in parte El Shaarawy e Dybala che ho avuto modo di allenare, ma quello nuovo ero io e sono io che devo cercare di riprendere quelle che sono già le caratteristiche di una squadra che ha una sua assoluta identità, con dei giocatori che hanno un'identità ben precisa. Stiamo tutti insieme cercando di costruire qualcosa con delle idee diverse rispetto alle loro abitudini. Ho trovato un ambiente che mi ha dato grande applicazione e credito, abbiamo già consolidato un aspetto nello stare in campo".

Che vuol dire vincere un derby a Roma? "La stracittadina è sempre una partita a parte, fuori dal contesto del campionato e delle classifiche. C'è una rivalità sempre molto forte. Prima di tutto è stato importante per la soddisfazione che ho visto nei tifosi, nella squadra, nella società e anche in me stesso ovviamente. Serve ad acquisire credibilità e prendere slancio e fiducia, per migliorarci sempre di più".