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Getty Images
La Roma va a caccia dei tre punti in Europa League all'Ibrox Stadium di Glasgow, dove affronterà - domani alle 21 - il Rangers di Rohl. Al fianco di Gasperini in conferenza stampa c'è anche Gianluca Mancini. Ecco le sue parole.
MANCINI IN CONFERENZA STAMPA
La partita contro il Milan che risposte ha dato a voi squadra? "E' stata una partita intensa da entrambe le parti, l'unico rammarico è stato il risultato. Ma i miglioramenti che abbiamo visto sul campo, quello che facevamo con convinzione e forza, è qualcosa che ci dà consapevolezza per lavorare ancora più consapevoli di quello che facciamo nelle prossime partite".
Questo è un ambiente caldo, bisognerà partire molto bene? Come si trova da braccetto destro? "Tutte le partite sono importanti per l'atmosfera, ma contano fino a un certo punto. Le cose importanti sono il campo e come prepari la partita, come l'affronti. Approcciarla bene è un vantaggio, ma devi stare attento per tutti i 90' minuti sapendo l'importanza della partita. Nuovo ruolo? Li ho fatti tutti, anche braccetto di sinistra. Dove il mister mi mette cerco di interpretarlo al meglio, facendo il massimo e sperando di giocare buone partite. Da centrale, sinistra, destra o centrocampo va bene tutto".
Il mister l'ha rimproverata sull'azione del gol del Milan o le ha fatto i complimenti per l'intraprendenza? "Non mi ha detto nulla di ciò. E' stata un'azione d'attacco, io e i miei compagni di difesa leggiamo un buco e saliamo. A Nizza ho fatto gol facendo così, altre volte io e i miei compagni ci siamo andati vicino. Ci sta fare un'azione e subire una ripartenza veloce, sono cose che capitano. E' anche un po' il gioco del mister. Non ci sono andato 10 volte nel primo tempo e 10 nel secondo, ho letto quella situazione e ne è uscito il gol".
E' solo una sensazione che da braccetto si diverte di più? "Mi diverto a giocare questo tipo di calcio, poi a sinistra o destra o al centro mi diverto a fare questo sport, questo lavoro, queste partite. A destra ci sono dei compiti, centrale altri compiti. Ma cerco di farli al meglio dove il mister mi mette".
Una sconfitta come quella di Milano aggiunge o toglie alla prestazione? "La consapevolezza nel calcio deve essere sempre alta. Non solo da domenica, ma anche da quelle precedenti: con l'Inter, con il Sassuolo, con il Parma. Noi calciatori proviamo delle cose con il mister in allenamento, magari a inizio campionato non facevamo le stesse partite che stiamo facendo ultimamente e questa cosa ti dà quella consapevolezza di dire 'sappiamo farlo, possiamo farlo'. Vediamo anche gli avversari in che modo ci guardano, come ci affrontano. C'è solo da continuare così per fare sempre meglio".
MANCINI AI MICROFONI DI SKY SPORT
Questi stadi proprio la infiammano. La Premier League non l'ha mai cercata? “No no no, sto bene, sto bene qua. Però a parte gli scherzi, qui le atmosfere sono belle, gli stadi sono bellissimi, il campo è perfetto, quindi non vediamo l’ora di scendere in campo".
A Milano 35 minuti eccellenti: bisogna farli diventare 50-60-70. Quanto manca? "Siamo in evoluzione. Guardando alle prime partite, nelle ultime abbiamo visto un miglioramento della squadra nell'approccio e sul come il mister vuole interpretare il calcio. Più aumentano i minuti e più hai diverse possibilità, ma devi guardare anche chi hai di fronte. Il Milan è una grandissima squadra, li abbiamo tenuti lì prendendo due ripartenze e una ci è costata il gol. Il secondo tempo è stato così così. In queste grandi partite è un po' come un incontro tra pugili, un po' noi e un po' loro. Bisogna continuare su questa strada per migliorarci ancora".
In Serie A faticano tutti a trovare la porta e si cerca la variabile in attesa: in questo momento lei è questo e si trova a suo agio? "Sì, l'ho sempre detto. Mi piace questa cosa qui. Sono cose preparate. Anche il gol del Milan è arrivato con un difensore partita dalla sua area. Col Nizza sono partito dalla mia area e ho segnato io. Io e i miei compagni ci abbiamo provato e ci siamo andati vicini. Ci sono partite un po' più chiuse, ma sono cose preparate e organizzate. Il difensore lo fa meno rispetto al centrocampo o all'attaccante, ma è molto bello".
La Roma negli ultimi anni è stata fiore all'occhiello in Europa, per questo sorprendono le due sconfitte consecutive. "Il passato ormai è passato, quello che abbiamo fatto è stato detto e ci fa orgoglio. Pensando a quest'anno siamo partiti bene a Nizza, poi in casa con Lille e Viktoria Plzen ci sono state queste cadute che non ci fanno bene e ci fanno capire che la partita di domani è ancora più importante. Ma sono partite che fanno parte di un percorso e che possono succedere, bisogna stare con la testa alta e rimboccarsi le maniche pensando alle prossime partite".
Il nuovo format dell'Europa League differenzia l'approccio mentale? "No, sotto questo aspetto no. Ogni volta che andiamo in campo non pensiamo al passato o al futuro né al formato. Fanno parte di un percorso, prestazioni come quella contro il Viktoria Plzen non fatte in buona maniera. Ma anche lì potevamo pareggiare, con il Lille sappiamo come è andata. E' inutile pensare alle vecchie partite, ne abbiamo altre: abbiamo la consapevolezza di poter fare risultato".
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