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Azmoun, eroe non per caso: dopo i meme e l’esclusione Uefa, ora è pronto al riscatto

Azmoun, eroe non per caso: dopo i meme e l’esclusione Uefa, ora è pronto al riscatto - immagine 1
L'iraniano, simbolo vero della lotta all'oppressione del popolo del suo Paese, è stato oscurato da Lukaku. Ieri si è allenato in gruppo e contro l'Empoli sarà a disposizione
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

Ha sorriso (più di altri) al suo arrivo, ha incassato critiche, meme e prese in giro sui social, ha lavorato in silenzio, ha subito l’esclusione dalla lista Uefa e fatto una scelta così grossa dal punto di vista politico che molti dei suoi colleghi forse nemmeno riescono a comprenderla. Poi ha osservato l’arrivo di Lukaku, diametralmente opposto al suo. Ora è arrivato il suo momento. Sardar Azmoun, infatti, è pronto a scendere in campo. Anzi già l’ha fatto ieri alla ripresa degli allenamenti dimostrando di essersi messo alle spalle il problema muscolare che lo teneva ai box praticamente da inizio estate. Sorride ancora, come quella notte in cui non ha dormito per l’imminente passaggio alla Roma e in cui ha deciso di rinunciare alla Coppa d'Asia per non lasciare il club a gennaio. Sa che è la sua occasione più grande dopo l’exploit in Russia e il flop in Germania. Ieri Pinto ha rimarcato gli insulti arrivati per il suo acquisto, che in quel momento sembrava l’ultimo del mercato giallorosso anche se da Trigoria assicuravano che non lo sarebbe stato. “Ma che avemo preso Ricky Memphis?”, il commento più soft di quel giorno di fuoco. Lui, Sardar, se ne è fregato.

Figuriamoci se uno che si è messo contro il regime iraniano per difendere i sacrosanti diritti delle donne può spaventarsi di due troll su Instagram. Sì, però Azmoun un eroe lo è già. E stavolta il termine non è prestato al mondo del calcio in maniera simbolica e spesso esagerata. Dopo l’uccisione di Masha Amini, 22 anni (sì, 22) Sardar ha tuonato così: “Le regole imposte qui in nazionale c’impediscono di parlare finché siamo qui in ritiro, ma non ce la faccio più a restare in silenzio. La punizione è l’espulsione dalla nazionale? Beh, cacciatemi. Se sarà servito a salvare anche una sola ciocca di capelli delle donne iraniane ne sarà valsa la pena. Quanto sta succedendo non sarà mai cancellato dalle vostre coscienze, io non ho paura d’essere cacciato. Vergogna per voi che avete ucciso con tanta facilità gente del nostro popolo, e viva le donne iraniane. Se questi sono dei musulmani, che Dio faccia di me un infedele”. Ora per molti di noi può sembrare quasi un intervento normale, fatelo in Iran. E poi ne riparliamo. Per questo Azmoun ora non ha paura. Giocherà solo in serie A e in coppa Italia, almeno fino a febbraio, a causa dell’esclusione obbligata in lista Uefa dopo l’arrivo di Lukaku. Una botta che forse non si aspettava, ma che magari potrà aiutarlo a trovare maggiori motivazioni in campionato dove sarà chiamato a essere un vice Dybala e forse qualcosa in più. Mourinho lo stima da anni, lo voleva quando era ancora allo Zenit e quando su di lui c’erano anche altri club importanti europei. Poi il rendimento dell’iraniano è sceso al Bayer Leverkusen da dove è arrivato in prestito con diritto di riscatto.  Ora è tempo di rimettere la Shamshir tra i denti. Già contro l'Empoli. 

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