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Attaccateve… al var

La Roma oggi è una squadra vera, a Udine ha deciso di non piagnucolare ma di rispondere con la voce grossa, con i muscoli. Quelli che ora deve tirare fuori pure la società nelle sedi opportune

Francesco Balzani

Ci siete ancora? Sì, dai. Vi capiamo. Dopo il rosso di Irrati a Fazio e il teatrino senza var successivo molti di voi avranno ricominciato a fumare, magari in terrazzo per non farsi vedere. Qualcun altro avrà cambiato canale, altri avranno portato il cane a fare una passeggiata. Poi siete tornati sul divano. Al minuto 31 di un Udinese-Roma del mercoledì sera, in fondo, avete assistito a qualcosa di unico, irripetibile. Come la rimessa di Aldair o il rigore su Gautieri: un recupero palla punito col rosso. La discriminante è che all’epoca il var non c’era. Che poi sto’ var (sì, con la minuscola) forse non avrebbe cambiato nulla nemmeno 20 anni fa. La decisione di Irrati sembrava un frammento della storica partita di Fantozzi con l’arbitraggio di Filini, oppure uno di quei film commedia sul calcio inglese.

Chi era a Udine non poteva andarsene, e forse non voleva. Perché la Roma, dopo l’ennesimo schiaffo arbitrale, in campo non solo ci è rimasta. L’ha dominato, l’ha posseduto. Ha risposto alla violenza con una rivolta pacifica che fa rivenire in mente la scena di altri film. E sarà stato proprio un discorso alla Al Pacino a essere andato in scena nello spogliatoio della Dacia Arena. Immaginiamo Fonseca, stravolto nell’animo ma convincente nello sguardo e nelle parole. Immaginiamo Dzeko sbattere sulla panca la maschera, Zaniolo imprecare, Kolarov soppesare l’aria tesa col solito sguardo da Mr.Wolf. Immaginiamo la squadra riprendere il tunnel verso il campo senza paura. Con furore. Lo immaginiamo perché ciò che è accaduto nella ripresa di Udinese-Roma non sarà epico visto il valore della squadra di Tudor. Ma è significativo, è un segnale.

La Roma oggi è una squadra vera, la Roma oggi ha deciso di non piagnucolare ma di rispondere con la voce grossa, con i muscoli. Quelli che ora deve tirare fuori pure la società nelle sedi opportune. Da inizio anno segnaliamo: i rigori di Bologna, quello di Lecce, la faccia di Smalling scambiato per mani da Collum, la mancata espulsione di Dessena col Cagliari e il gol annullato a Kalinic nel finale. Forse dimentichiamo qualcosa, di sicuro ci aspettiamo ancora altro. Sabato arriva il Napoli, occhi aperti. Anche al var.