La Roma è ancora alla ricerca del successore di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa per la prossima stagione e, nelle ultime settimane, ha scaldato il cuore dei tifosi il "sogno" Carlo Ancelotti. Attualmente alla guida del Real Madrid, con cui ha un contratto fino al 2026, Ancelotti ha espresso la volontà di restare alla guida dei Blancos ma ovviamente la decisione definitiva spetterà al presidente Florentino Perez. Ospite del Poretcast, il podcast condotto da Giacomo Poretti, Ancelotti ha spiegato l'importanza del rapporto con i suoi calciatori e si è lasciato andare a qualche frase in romanesco. Successivamente il tecnico del Real Madrid ha anche parlato del proprio futuro e ha ricordato un aneddoto sulla sua carriera da calciatore in giallorosso, come di seguito riportato.


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Ancelotti: “Non deciderò io quando andare via dal Real, ma prima o poi succederà”
Quando finirai di allenare il Real Madrid c’è già il tuo successore, Davide tuo figlio. “Non lo so, quando decideranno che è l’ora di finire. Io non decido, l’unica cosa chiara che ho è che non deciderò io quando andare via da qui, lo decide il presidente. Prima o poi succederà. Davide diventerà un allenatore bravo. La pensione? Sono già in pensione. Continuerò a seguire il calcio sicuramente. Mi piacerebbe visitare i posti che non ho visto, con mia moglie. Non sono mai stato in Argentina, a Rio de Janeiro, alle Maldive. La nazionale brasiliana? Potevo unire l’utile al dilettevole. Non sono mai stato in Australia, mi piacerebbe girare un po’".
L'aneddoto su Avellino-Roma del 1981, terminata 1-1 con la punizione di Venturini che salvò gli irpini e regalò lo Scudetto alla Juventus a discapito dei giallorossi. "Giocavamo l’ultima di campionato, ad Avellino che si doveva salvare. Noi eravamo a 1 punto dalla Juve in lotta per lo scudetto. Bruno Conti sulla destra, io vado dentro l’area e mi arriva un pugno in faccia. Vado per terra, ho il naso tutto da una parte. Sento battere sulla spalla e dico ‘Sarà il dottore’. Invece non era il dottore, era un giocatore dell’Avellino che mi diceva ‘Guarda secondo me oggi non ti conviene venire dentro l’area’. Avevo 20 anni, dico ‘Guarda non ti preoccupare’. Succedevano ste robe qui".
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