In Sarphatistraat, ieri pomeriggio, in tantissimi si sono affacciati dalle finestre. Perché nel silenzio della Amsterdam fermata come tutta Europa da Covid e restrizioni, al civico 104 c'erano una ventina di tifosi della Roma che aspettavano la squadra all'uscita dell'hotel Hyatt Regency. E che hanno fatto sentire il proprio calore con cori e incitamenti a Fonseca e a tutta la squadra. Una "forza" che evidentemente ha fatto centro, visto che poche ore dopo è arrivato il 2-1 sull'Ajax. Una notte da cuori forti, dopo un pomeriggio altrettanto speciale: "Abbiamo vissuto molto intensamente quelle due ore di attesa fuori l'albergo - ha raccontato a Forzaroma.info Maurizio, uno dei fondatori dell'Amsterdam Roma Club -. La vera magia è stata rivedere tanti ragazzi che non incontravamo da mesi, visto che l'ultima partita vista insieme è il Roma-Juve di fine settembre. Vivere quelle emozioni ci manca tantissimo".
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Il pub è chiuso, l’Amsterdam Roma Club va sotto l’albergo: “Così abbiamo sconfitto la tristezza del lockdown”
I tifosi giallorossi in Olanda vanno in trasferta e vedono le partite insieme dal 2014: "Rivedere tanti ragazzi con cui non ci incontravamo da mesi per le restrizioni è stato bellissimo"
Già, perché il Batavia Bebouw, pub accanto alla stazione centrale di Amsterdam dove si riunisce il Roma Club per le partite - è chiuso dal 14 ottobre come tutti i locali (che fanno solo take away) in attesa che la pandemia dia un po' di respiro. In Olanda non c'è obbligo di mascherine all'aperto (solo nei mezzi pubblici e nei luoghi chiusi) ma c'è come in Italia il coprifuoco alle 22 (che dura fino alle 4.30) e per questo i tifosi romanisti non hanno potuto vedere il quarto di finale di ieri sera insieme.
"L'abbiamo vista ognuno a casa propria, dove si può invitare massimo una persona. E la polizia ci ha anche fatto i complimenti fuori dall'albergo per come ci siamo comportati - continua Maurizio - . Non potendoci avvicinare ai giocatori né fermarli abbiamo fatto il tifo da lontano, il massimo che potevamo fare. Abbiamo visto e letto anche del Roma Club di Kiev, loro avevano addirittura acquistato i biglietti prima che il governo ucraino cambiasse idea sulle porte chiuse. Ci è dispiaciuto tanto per loro".
Fondato nel 2014, da ormai sette anni ospita tanti ragazzi che si sono trasferiti lì e moltissimi turisti che anche in vacanza non si perdono neanche una partita della Roma. "Solitamente siamo 20-30 persone, ma quando ci sono big match come il derby con la Lazio o con la Juventus arriviamo anche a cento". In Europa hanno fatto tantissime trasferte: da Istanbul a Liverpool ma anche Barcellona, Londra, Madrid e Oporto. Quando si giocava lontano dall'Olimpico, in Europa League o Champions, loro c'erano. "Aspettavamo questa partita da anni - ci dice Andrea, un altro dei membri del Club - e invece siamo rimasti a casa a guardarla. Un peccato, però che goduria...". E Roma, per qualche ora, sembra più vicina.
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