Walter Samuel
- Nazionalità:argentina
- Età:46 (23 marzo 1978)
- Altezza:1.83 m
- Peso:81kg
- Piede:Sinistro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
Biografia
Walter Adrian Samuel è un ex calciatore che giocava nel ruolo di difensore, argentino. Nato a Firmat, nella provincia di Santa Fe, il 23 marzo del 1973. Il suo nome, alla nascita era Walter Lujan, che ha deciso di cambiare quando ha raggiunto la maggiore età, prendendo il nome del padre adottivo, perché il papà biologico anni prima aveva abbandonato la sua famiglia. E’ stato uno dei difensori più solidi che abbia indossato la maglia della Roma con cui ha vinto lo scudetto nel 2001. Samuel è sposato con Cecilia e ha tre figli (una femmina, la più grande e due maschi).
Curiosità
Che fa Walter Samuel oggi? E’ un collaboratore tecnico della nazionale Argentina guidata da Scaloni e che si è laureata campione del mondo nel 2022 in Qatar.
Il profilo Instagram di Walter Samuel profilo è @cabeza_6, ha 212 mila follower.
La carriera
Samuel era un difensore roccioso, mancino di piede, considerato uno dei più forti della sua epoca. Dava solidità al reparto, difficile da superare per i suoi avversari, praticamente un muro tanto da guadagnarsi, ai tempi della Roma, il soprannome di ‘The wall’. Arrivato in Italia giovanissimo, era abituato a contrastare pesantemente gli avversari; infatti, nei primi tempi doveva letteralmente prendere le misure con il campionato italiano; gli capitava spesso di essere ammonito per i suoi interventi che spesso risultavano troppo duri e fuori tempo. Una volta capito (cosa successa molto in fretta), come doveva e poteva muoversi è diventato uno dei difensori più forti e solidi del campionato. Era bravo anche nei lanci, con i suoi cross che tagliavano il campo, con cui serviva i compagni. Walter Samuel a 18 anni ha cominciato a giocare nelle giovanili della squadra di Rosario, il Newell’s Old Boys e ci è rimasto fino al 1997. In quell’anno si è trasferito a Buenos Aires per rispondere alla chiamata del Boca Juniors con cui ha cominciato a far parte della prima squadra nel campionato 1999/2000. In quell’anno ha vinto la Coppa Libertadores. Per la stagione successiva viene acquistato dalla Roma per quasi 35 miliardi di lire. E’ arrivato a rinforzare la difesa, notato dagli osservatori della società e avallato da Fabio Capello. I giallorossi in quell’anno avevano grandi ambizioni, la Lazio aveva vinto lo scudetto e Franco Sensi aveva tutte le intenzioni di rispondere. Samuel era il difensore che serviva alla squadra tanto da diventare immediatamente un punto fermo del gruppo di Capello. E’ cresciuto di settimana in settimana, imparando a muoversi sul campo contro gli attaccanti del campionato italiano, smussando alcuni aspetti inizialmente troppo duri del suo gioco, soprattutto sugli interventi che gli sono costati spesso dei cartellini gialli e diverse squalifiche per somma di ammonizioni. Diventato praticamente invalicabile, una volta prese le misure con il campionato italiano, si è conquistato anche un posto fisso nella nazionale argentina ed è stato sicuramente uno dei migliori difensori dei campionati Europei. È rimasto in giallorosso dal 2000 al 2004, ha giocato 173 partite e segnato anche 13 reti. Il primo anno ne ha segnate tre tutte in coppa Uefa dove è sceso in campo 31 volte. Oltre ad una rete in serie A, contro il Lecce, il gol vittoria per la squadra che ha portato a casa tre punti utili per la corsa al titolo (era il 18 febbraio del 2001). Cinque i gol fatti nel 2001/02, da campione d’Italia con 30 presenze in campionato e 10 in Champions. Con la Roma è diventato campione d’Italia proprio appena arrivato nella capitale. Nell’estate del 2004 poi, Franco Sensi ha dovuto prendere una decisione importante: cederlo al Real Madrid. Quella di Samuel è stata una delle prime grandi cessione della presidenza Sensi, che era abituato a tenersi i giocatori che diventavano dei punti di riferimento dello spogliatoio, ma era una mossa necessaria per le casse della Roma, sicuramente non indolore. Il giocatore ha accettato per la società, ma non è andato via a cuor leggero, così come il numero uno giallorosso he ha ammesso di aver dovuto vendere un calciatore da cui non si sarebbe mai separato. Un colpo per la piazza che si era legata al difensore e che pensava che sarebbe rimasto ancora a lungo, ma i 25 milioni di euro entrate nelle casse del club servivano a sanare parte del bilancio. Samuel è passato così a giocare nella Liga, dove è rimasto un solo anno giocando 40 partite e segnando una rete. Alla fine dell’annata, nell’estate del 2005 è tornato in Italia, sponda Inter che lo ha pagato 16 milioni di euro. In campionato però ha cominciato a giocare solo il 21 settembre, dopo aver scontato tre turni di squalifica per aver sputato a Nedved durante la partita di Supercoppa con la Juventus, condannato dalla prova tv nonostante lui avesse più volte detto di non averlo fatto volontariamente. In nerazzurro è rimasto nove anni, ma nel 2007 ha saltato praticamente tutta la stagione per un infortunio al ginocchio sinistro. Era il 27 dicembre del 2007 e l’Inter stava giocando il derby contro il Milan. Samuel è tornato in campo nel novembre del 2008. Nel 2010 ha subito un nuovo e pesante infortunio, rompendosi il collaterale del ginocchio destro ed è rientrato il 15 maggio del 2011. In nerazzurro ha vinto cinque scudetti (di cui uno assegnato dopo calciopoli), tre coppe Italia, quattro supercoppe e un trofeo come campione per Campion d’Europa per Club. Ha giocato 236 partite e segnato 17 gol. Poi è passato al Basilea dove è rimasto due anni e giocato 45 partite (tre le reti fatte). E proprio alla fine dell’avventura in Svizzera ha annunciato il suo addio al calcio, per troppi problemi fisici che ormai lo assillavano da diverso tempo. Ha giocato la sua ultima partita il 25 maggio del 2016, dopo aver giocato 532 partite nelle squadre di club e segnato 36 gol.
La nazionale
Walter Samuel ha cominciato ad indossare la maglia della nazionale argentina ai tempi dell’Under 20, con cui ha giocato 6 partite e ha vinto, nel 1997, la coppa del mondo di categoria che si è tenuta in Malesia. Il 3 febbraio del 1999 è arrivato invece l’esordio nella nazionale dei grandi a 20 anni e 10 mesi. Con la selezione argentina ha giocato 56 partite, con Bielsa come ct, e segnato 5 gol. Ha partecipato alla Copa America del 1999, a due edizioni della coppa del Mondo, nel 2002 (senza superare la fase a gironi) e nel 2010 (l’Argentina è stata eliminata ai quarti dalla Germania), e alla Confederations del 2005 in cui l’Albiceleste è arrivata al secondo posto. Samuel ha giocato la sua ultima partita con la nazionale l’11 agosto del 2010.
La carriera dopo il ritiro
Rimasto legato all’Inter, dopo l’addio al calcio giocato ha collaborato con il club nerazzurro, dal 2016, diventando osservatore per la società. Successivamente è entrato a far parte dello staff di Stefano Pioli per circa un anno, per poi tornare a fare l’osservatore. Deciso a provare la carriera di allenatore, nel giugno del 2017 è andato a fare il secondo a Pierluigi Tami a Lugano che però viene esonerato e termina così anche l’avventura di Samuel. Dal 2018 è nello staff del tecnico della nazionale Argentina Lionel Scaloni e nel 2020 ha concluso il corso allenatori di prima categoria Uefa Pro.