

Luca Toni
- Nazionalità:Italiana
- Data di nascita:26 maggio 1977
- Altezza:1.93 m
- Peso:88kg
- Piede:Destro,Sinistro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
Biografia
Luca Toni (nome completo Luca Toni Varchetta delle Cave), è nato a Pavullo del Frignano, in provincia di Modena il 26 maggio del 1977. E’ un ex calciatore che giocava nel ruolo di attaccante, ha vestito la maglia della Roma nel 2010, facendo parte del gruppo guidato da Claudio Ranieri e che si è reso protagonista della grande cavalcata che stava per portare i giallorossi a vincere lo scudetto. Benché Toni abbia vissuto solo pochi mesi alla Roma, il suo legame con il club e con la squadra di quel tempo è ancora saldo. L’attaccante è figlio di Gianfranco, imbianchino e di Valeria – bidella – ha cominciato ad inseguire il sogno di diventare un calciatore quando era ancora molto piccolo.
Curiosità
Che fine ha fatto Luca Toni? L’ex calciatore è uno dei tanti suoi ex colleghi ora appassionato di Padel e prende parti a diversi tornei, anche internazionali. Nel 2016 ha conseguito l’abilitazione come direttore sportivo ed è stato dirigente del Verona fino al giugno del 2017. E’ commentatore televisivo e dal 2022 è entrato a far parte della squadra di commentatori una piattaforma televisiva italiana. E’ allenatore Uefa B e A e ha conseguito la licenza per poter sedere sulla panchina di squadre di serie C, oltre ad essere abilitato come allenatore in seconda fino alla serie A.
Chi è la moglie di Luca Toni? Dal 2017 è sposato con l’ex modella Marta Cecchetto, ma la loro storia è cominciata nel 2003. La coppia ha due figli, Bianca, la più grande nata nel 2013 e Leonardo, nato nel 2014.
Quanti gol ha segnato Toni in Serie A? Sono 157 i gol segnati da Toni in Serie A.
La carriera
Cresciuto nella squadra di Serramazzoni, frazione vicina a quella di origine di Luca Toni, all’età giovanissima di 13 anni è stato notato da alcuni osservatori del Modena che lo hanno ingaggiato per le giovanili del club. L’attaccante ha cominciato così a fare la spola tra Pavullo, dove andava a scuola e Modena per poi tornare a casa la sera dalla famiglia. Sono stati anni intensi, di cui spesso ha parlato, ricordando i sacrifici fatti in quel periodo, necessari per arrivare a raggiungere il suo sogno. Ha scalato tutte le gerarchie della squadra che militava in C1 e all’età di 17 anni ha esordito proprio nella serie professionistica. Il fisico lo ha di sicuro aiutato, alto e forte era anche abile nel gioco aereo e la sua prestanza lo aiutava a proteggere bene la palla ed aveva una certa abilità a fare gol. Nel 1994 è cominciata la sua carriera da professionista e nella sua prima stagione completa, ha giocato 25 partite e segnato 5 gol. Nella stagione 96/97 è passato all’Empoli, in serie B, dove ha giocato tre partite e segnato un gol. I toscani, in quella stagione sotto la guida di Luciano Spalletti, hanno ottenuto la promozione in serie A. Luca Toni, che era in comproprietà con l’Empoli, è stato riscattato e passato in prestito al Fiorenzuola quando aveva 20 anni ma le cose non sembravano andare nel migliore dei modi, tanto che per un breve periodo ha anche pensato di lasciar perdere con il calcio. Poi nel 1998 ha cambiato ancora maglia e si è traferito a Roma e indossato la maglia della Lodigiani ed ha giocato in C1. Tutta la carriera di Toni è stata caratterizzata dai continui trasferimenti, fin da quando era giovanissimo. Con la Lodigiani ha cominciato a trovare una continuità nel gol, in 31 partite giocate ne ha segnati 15. È stato talmente convincente da spingere l’Empoli a riscattarlo per quelli che attualmente sono circa 300 mila euro. Nonostante l’acquisto da parte dei toscani, l’attaccante ha dovuto nuovamente cambiare maglia e passare al Treviso dove ha cominciato a giocare in Serie B. Era la stagione 1999 2000 e Toni ha avuto la sua consacrazione nella serie cadetta. Tanto da attirare le attenzioni del Vicenza che lo ha acquistato e gli ha dato l’occasione di esordire in serie A. E’ stato il primo dei numerosi club della massima serie, di cui Toni ha poi indossato la maglia nella sua carriera, che lo ha visto protagonista anche in Bundesliga con la maglia del Bayern Monaco.
Dopo l’esperienza al Vicenza, nel 2001 è passato al Brescia che in quegli anni era allenato da Carlo Mazzone. La permanenza dell’attaccante di Pavullo del Frignano, per questa avventura, è durata due anni durante in quali Toni ha segnato 15 gol (13 nel primo e solo 2 nel secondo), ma si è anche infortunato ed è rimasto fuori dal campo per un lungo periodo. Nell’estate del 2003 è stato ceduto al Palermo di Zamparini ed è tornato a giocare in serie B. In quella prima stagione in maglia rosa ha vinto la classifica cannonieri della serie Cadetta: ha segnato 30 gol in 45 partite ed ha spinto la squadra fino alla promozione in serie A come primi in classifica. Così anche lui, insieme con la squadra, è tornato nella massima serie dove ha segnato 20 gol. Il Palermo, anche grazie alle prestazioni di Toni, si è piazzato al sesto posto nella stagione 2004-05 assicurandosi la possibilità di giocare in coppa Uefa nell’anno successivo. Cosa che ha fatto il Palermo, ma senza Toni visto che, nell’estate del 2005, è passato alla Fiorentina, che ha versato 10 milioni di euro nelle casse del club siciliano. Anche a Firenze, Toni, non è riuscito a mettere le radici. Ha vissuto due stagioni in viola, giocato 99 partite con una media di gol altissima: 57 reti, nonostante qualche problema fisico accusato nel suo secondo anno. La Fiorentina con lui, il primo anno, è arrivata al secondo posto in classifica, ma quello è stato l’anno delle sentenze di ‘Calciopoli’ che hanno portato 30 punti di penalizzazione alla squadra, finita ufficialmente al nono posto. Conclusa anche l’avventura a Firenze, per Toni è arrivata l’occasione di trasferirsi all’estero e lui, abituato a muoversi continuamente, non ha rifiutato. Il Bayern di Monaco lo ha acquistato per 11 milioni di euro e che gli ha dato l’opportunità di giocare in Europa. Anche in Germania si è messo in luce per la sua capacità realizzativa sia in Bundesliga sia in Coppa Uefa. Con il Bayern ha conquistato la coppa di Germania, si è piazzato al primo posto della classifica cannonieri della Bundesliga (con 24 reti) e ha vinto il campionato nel 2008. In quella stagione ha segnato in tutto 39 gol in 46 partite. Sono state 18 invece quelle messe a segno l’anno successivo, al termine de quale ha avuto un’infiammazione al tendine d’Achille che lo ha tenuto fermo, nell’estate del 2009 e non gli ha permesso di svolgere la preparazione estiva. Il Bayern, per fargli trovare la forma giusta, al suo rientro, a settembre, lo ha fatto giocare nella seconda squadra. Proprio in quell’estate, dopo i fasti delle stagioni precedenti, ha cominciato ad avere problemi con l’allenatore, che a quel tempo era Louis Van Gaal, che ne hanno condizionato l’impiego. Toni era un idolo della tifoseria, che gli aveva anche dedicato una canzone che risuonava continuamente nello stadio di casa (Numero Uno), ma al tecnico non sembrava importare. Così, dopo qualche mese difficile, l’attaccante ha chiesto ed ottenuto di lasciare il Bayern, in prestito e si è trasferito, nel dicembre del 2009, alla Roma. Accolto con entusiasmo dalla piazza, nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata una stagione inizialmente difficile per i giallorossi ma che poi si è conclusa con una fantastica cavalcata che stava per portare il quarto scudetto alla squadra della capitale. Quando Toni è arrivato alla Roma, Spalletti già si era dimesso da quasi tre mesi e sulla panchina giallorossa era arrivato Claudio Ranieri. L’attaccante ha passato a Trigoria solo mezza stagione, ma è bastata per farlo integrare al meglio, sia nella squadra sia nell’ambiente. Toni era compagno di nazionale di Totti e De Rossi, con cui aveva vinto anche i mondiali nel 2006 e il legame con capitano e vicecapitano lo hanno certo aiutato ad inserirsi al meglio. In più quello era un gruppo che, con le dimissioni di Spalletti e l’arrivo di Ranieri, aveva ritrovato spirito e voglia di vincere. E’ rimasta famosa, rivelata dall’attaccante proprio durante la sua conferenza di presentazione, la frase con cui Daniele De Rossi lo ha convinto definitivamente a dire di si alla Roma: ‘annamo a vince’. E l’impresa, quell’anno, la squadra l’ha sfiorata davvero, sorpassando l’Inter in vetta alla classifica proprio grazie anche ad un gol di Toni e sognando di poter vincere il campionato. Se non fosse stato poi per la sconfitta con la Sampdoria, subita all’Olimpico, alla quart’ultima giornata che ha costretto i giallorossi a dare l’addio alla possibilità di farcela. Alla fine di quell’anno calcistico, Toni è tornato in Germania ed ha rescisso il suo contratto con il Bayern di Monaco. A luglio del 2010 è passato al Genoa. Un’avventura durata pochi mesi, visto che nel gennaio successivo è passato a titolo gratuito alla Juventus. Con la maglia bianconera ha segnato il suo gol numero 100 in serie A, ma alla fine sarà solo il primo dei due che farà in tutta la seconda parte della stagione. Con l’arrivo di Antonio Conte sulla panchina dei torinesi, Toni ha perso il posto e nel gennaio del 2012 ha lasciato definitivamente la squadra per passare al calcio degli emirati arabi firmando per l’Al Nasr di Dubai dove è rimasto per una sola stagione, ha segnato tre reti in undici presenze. All’età di 35 anni, nell’agosto del 2012, ha avuto l’occasione di tornare in serie A e non se l’è lasciata sfuggire. A richiamarlo è stata la Fiorentina di una sua vecchia conoscenza ai tempi della Roma, Vincenzo Montella (che allenava le giovanili quando Toni ha vestito la maglia giallorossa). Con la maglia viola ha segnato 8 reti in 28 partite giocate. Nell’estate del 2013 è passato al Verona a parametro zero e quello è stato l’anno in cui è tornato a segnare con continuità. Ha segnato 20 gol in serie A (in 34 partite) e uno in coppa Italia (in 2 presenze). A 36 anni ha vissuto una sorta di rinascita, soprattutto dal punto di vista realizzativo. A Verona è rimasto per tre stagioni, le ultime da professionista e nella seconda ha vinto di nuovo la classifica marcatori – parimerito con Icardi - della serie A con 22 reti in 38 partite diventando così il capocannoniere più anziano del nostro campionato. La stagione 2015-2016 è stata quella che ha preceduto il suo addio al calcio e durante la quale ha giocato 23 partite in serie A e due in coppa Italia, realizzando 7 reti in totale. Nel maggio del 2016, pochi giorni prima di compiere 39 anni, ha annunciato il suo ritiro. Ha giocato la sua ultima partita contro la Juventus, l’8 maggio di quello stesso anno, durante la quale ha segnato il suo ultimo gol, il numero 157 nel campionato italiano, su calcio di rigore.
La nazionale
Luca Toni ha fatto il suo esordio in nazionale del 2004, all’età di 27 anni. A chiamarlo in azzurro è stato Marcello Lippi, dopo che l’attaccante si era messo in luce portando in serie A il Palermo, a suon di gol. La sua prima rete è arrivata l’anno successivo, nella partita vinta contro la Norvegia per 2-1, valida per le qualificazioni ai mondiali di Germania del 2006, giocata a Palermo. Delle quattro reti segnate nelle 11 gare di qualificazioni ai mondiali che ha giocato, tre ne ha fatte tutte in una sola partita: contro la Bielorussia (vinta 4-1 dall’Italia), nel settembre del 2005. Se proprio ce ne fosse bisogno, a suon di gol ha convinto Marcello Lippi a farlo rientrare nel gruppo della spedizione dei mondali del 2006, in Germania, competizione che gli azzurri hanno vinto. Toni è stato il capocannoniere della squadra con due gol, come Materazzi, segnati entrambi contro l’Ucraina nei quarti di finale. Andato via Marcello Lippi, la panchina azzurra è passata nelle mani di Roberto Donadoni e l’attaccante è rimasto titolare inamovibile. Nelle gare preliminari di qualificazione agli europei del 2008 ha segnato 5 reti. Durante la fase fina Luca Toni non ha mai segnato, l’Italia è uscita ai quarti di finale. L’attaccante ha giocato la sua ultima partita con la nazionale il 21 giugno del 2009, con un bottino di 47 presenze e 16 gol.