Hidetoshi Nakata
- Nazionalità:Giappone
- Età:47 (22 gennaio 1977)
- Altezza:1.75 m
- Peso:72kg
- Piede:Destro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
NAKATA, LA BIOGRAFIA
Hidetoshi Nakata è un ex calciatore giapponese, nato il 22 gennaio del 1977 a Yamanashi. Della sua famiglia si sa poco o nulla, come tipico della sua cultura. Molto riservato, l’ex giocatore, non ha mai rivelato praticamente nulla della sua vita privata, soprattutto quando era ancora in attività. E’ noto il Italia per aver vinto lo scudetto con la Roma, nel 2001 e per essere arrivato in Italia nel 1998 direttamente dal calcio giapponese, per un’intuizione di Luciano Gaucci, a quel tempo proprietario del Perugia.
Caratteristiche tecniche
Nakata è tutt’ora considerato uno dei calciatori giapponesi più forti di tutti i tempi. Era un trequartista, fantasista dotato di un’ottima tecnica. Fisicamente non era particolarmente prestante, alto 175 cm, non giocava certo un calcio muscolare. Aveva un’ottima visione di gioco ed era anche abile nel fare gol. Era considerato un centrocampista ma aveva propensioni offensive e, grazie anche alle sue doti tecniche, ricopriva il ruolo del classico numero 10. Era capace anche di giocare da seconda punta, centrale o, in alcuni casi, da esterno indifferentemente destro o sinistro. Grazie alle sue innate capacità ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello personale. Avendo giocato anche nel campionato italiano e in quello inglese, è sicuramente e entrato a far parte della lista dei più noti calciatori provenienti dal continente asiatico. Durante la sua carriera è stato eletto per due anni consecutivi Calciatore asiatico dell'anno: nel 1997 e nel 1999. Il riconoscimento di maggior pregio è arrivato invece nel marzo del 2004, quando addirittura Pelé ha deciso di inserirlo nella lista FIFA 100 – nata in occasione del centenario dalla fondazione della federazione – e cioè l’elenco dei 125 migliori calciatori in vita.
LA CARRIERA
Hidetoshi Nakata è nato calcisticamente in Giappone, ha cominciato a tirare calci al pallone all’età di 9 anni, quando è entrato a far parte delle squadre giovanili nel 1986. Prima del Hokushin Boys SC, poi a 12 anni è passato al Kofu Kita Jr. HS e tre anni dopo al Nirasaki HS. La carriera da professionista è cominciata nel 1985, all’età di 18 anni. Il suo primo club era nella stessa regione in cui viveva, il Bellmare Hiratsuka ed è stato proprio in questa fase che qualche osservatore lo ha segnalato all’allora presidente del Perugia, Luciano Gaucci, che ha voluto fare un investimento importante per portarlo in Italia. Nel periodo dal 1995 al 1998, nel club della città di Hiratsuka, Hidetoshi si è messo in luce giocando ben 88 partite e segnando 16 gol. Nakata è stato l’autore anche del 2-1 con cui la sua squadra ha vinto la coppa delle Coppe nazionale, battendo in finale gli avversari proprio grazie alla rete del fantasista.
Perugia
È arrivata così la chiamata dall’Italia per Hidetoshi che, nel 1998 viene acquistato dal Perugia per quelli che, allora, erano circa 7 miliardi di lire (tre milioni e mezzo di dollari). Arrivato tra lo scetticismo di molti, ha messo a tacere subito i dubbi. Nakata ha esordito in serie A il 13 settembre contro la Juventus e ha segnato una doppietta. Inizio col botto per il giapponese che alla fine, nel suo primo campionato italiano, ha giocato 33 partite e segnato 10 gol. Nessuna presenza in coppa Italia invece, per il giapponese. La stagione successiva lo ha visto ancora protagonista, sia con il Perugia sia per il suo trasferimento alla Roma. Con la maglia dei grifoni ha giocato 15 partite e segnato due reti, prima di essere venduto, nel mercato di gennaio, ai giallorossi.
Roma
Il costo del cartellino per il suo passaggio alla Roma è stato di circa 30 miliardi di lire, oltre al passaggio al Perugia anche del centrocampista giallorosso Alenitchev. Per le sue caratteristiche di fantasista, in molti si sono chiesti il motivo del suo passaggio alla corte di Fabio Capello, che in quel periodo era sulla panchina della Roma. La posizione di Hidetoshi Nakata era ben coperta da Francesco Totti e l’acquisto del giapponese ha scatenato in quel periodo molta curiosità. Nonostante tutto alla fine della stagione sono arrivate a 15 le presenze del giocatore asiatico con la maglia giallorossa e tre le reti segnate. Frenato per essere, comunque, la riserva di Totti, il giapponese si è conquistato un posto nella memoria dei tifosi della Roma, perché una delle rare presenze in campo, è legata ad un suo gol che ha sicuramente spinto la squadra alla conquista del terzo scudetto della sua storia, arrivato nel giugno del 2001. Era il 6 maggio di quello stesso anno e la partita era contro la Juventus. Nella settimana che ha preceduto la gara, è cambiato il regolamento sui giocatori extracomunitari che una squadra poteva mandare in campo. Così Fabio Capello ha potuto inserire Nakata nel gruppo dei disponibili, mandandolo in panchina e poi in campo al posto di Totti. La Roma stava perdendo per due a zero. Subito dopo il suo ingresso il giapponese ha segnato la rete del 2-1 e ha messo lo zampino anche nel gol del pareggio di Montella. Il punto conquistato a Torino è stato uno di quelli determinanti per la conquista del titolo e, seppur con pochi minuti all’attivo, Nakata è rimasto nella memoria dei tifosi per la prestazione in questa partita. Oltre poi ad aver fatto l’assist a Montella nella sfida vinta con l’Atalanta. Dopo essere diventato campione d’Italia, Nakata ha lasciato la capitale ed è stato venduto, per 60 miliardi di lire, al Parma. Il suo bilancio alla Roma è stato di 40 partite e 6 gol.
Parma, Bologna, Fiorentina e Bolton
Passato al Parma per una cifra che ha permesso ai Sensi – allora proprietari del club capitolino – di fare un’ottima plusvalenza, Nakata è rimasto in Emilia per tre stagioni ed ha vinto anche una coppa Italia (segnando in finale contro la Juventus). Alla fine, sono state 90 le presenze con la maglia dei ducali e 9 i gol fatti. Meno fortunate le altre due avventure italiane vissute da Nakata: prima Bologna poi Fiorentina. Con Mazzone sulla panchina rossoblù è sceso in campo 17 volte ed ha segnato solo due gol. Mentre con i viola ha faticato a trovare spazio e non ha mai messo la palla in rete. La società toscana ha deciso poi di girarlo in prestito agli inglesi del Bolton dove è rimasto un anno, dal 2005 al 2006. Alla fine dell’avventura in Premier sarebbe dovuto tornare alla Fiorentina; invece, Nakata ha deciso di dare l’addio al calcio a soli 29 anni. Per l’occasione ha disputato una gara di addio a Yokohama. Per vederlo sono accorsi allo stadio oltre 60 mila spettatori; ad affrontarsi una selezione di calciatori giapponesi contro una di all stars con Josè Mourinho sulla loro panchina. Il fantasista nipponico ha lasciato la Serie A dopo 182 partite giocare e 24 gol. In tutta la sua carriera invece sono state 364 le gare disputate, 51 le reti segnate. Nella sua carriera ha giocato in diversi ruoli. Nato trequartista ha giocato anche come centrocampista esterno, sia destro sia sinistro, ala destra, ala sinistra seconda punta e mediano.
Nazionale
La sua duttilità e le sue capacità tecniche naturalmente lo hanno aiutato a conquistare presto la maglia della sua nazionale. Già ancor prima di compiere 20 anni è entrato nel giro, ricevendo la convocazione della selezione giovanile della sua categoria (U20) con cui ha giocato le Olimpiadi di Atlanta. Solo un anno dopo, a 20 anni compiuti, è stato chiamato dalla nazionale maggiore. Era il 1997 e Nakata contribuì in maniera decisiva alla qualificazione ai mondiali del 1998 in Francia, dove il Giappone è uscito nella fase a gironi. Nel 2000 ha giocato nella nazionale Olimpica a Sidney mentre nel 2002 ha giocato in casa, nel mondiale disputato in Corea e Giappone. Sostenuta dal fattore campo, la nazionale nipponica ha raggiunto gli ottavi di finale grazie anche ad un gol di Nakata contro la Tunisia. Nel 2006 ha partecipato alla sua terza competizione iridata, proprio poco prima di dare l’addio al calcio. Alla fine, ha chiuso la carriera con la maglia della sua selezione con 77 presenze e 11 gol. A cui si aggiungono le 35 presenze con le varie selezioni giovanili e 23 reti.
Che fine ha fatto Nakata
Hidetoshi Nakata ha dato l’addio al calcio a soli 29 anni. Una rarità tra i suoi colleghi, era ancora in piena forma fisica e aveva tutte le carte per continuare e trovare altre squadre interessate alle sue caratteristiche. Il calciatore invece ha deciso che il mondo del pallone non faceva più al caso suo, troppi interessi economici legati alla sua immagine, questa è stata la spiegazione che ha dato dopo tanti anni, alla sua scelta. Nakata ha passato 7 anni in Italia oltre a quello vissuto in Inghilterra e ad un certo punto ha sentito il bisogno di riscoprire le sue origini. Così, letteralmente con lo zaino in spalla ha viaggiato per il Giappone, in lungo e largo per riavvicinarsi alla sua terra. Durante questo viaggio ha conosciuto la passione per il Sakè (una bevanda di riso, tipica del suo paese), Così, dopo aver viaggiato per tutti e 47 i distretti del paese nipponico, ha fondato una società produttrice e distributrice di questa bevanda. Oltre ad essere il CEO dell’azienda ha anche ideato un’app che fornisce informazioni sulla bevanda e sulle varietà esistenti della stessa. E’ anche diventato disegnatore di gioielli e ambasciatore degli artigiani del Giappone.