Alberto Aquilani
- Nazionalità:Italiana
- Età:40 (7 luglio 1984)
- Altezza:1.86 m
- Peso:77kg
- Piede:Destro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
Biografia
Alberto Aquilani è un ex calciatore, diventato poi allenatore, nato a Roma il 7 luglio del 1984. Originario del quartiere a nord della capitale, Montesacro, è stato uno dei prodotti del vivaio delle giovanili giallorosse gestite da Bruno Conti. Alberto, mentre frequentava il liceo scientifico della sua zona, ha cominciato a tirare calci al pallone nella squadra del suo quartiere. Figlio di papà Claudio e mamma Annamaria, ha una sorella: Monica. Ha da sempre respirato calcio, crescendo prima nella Spes Montesacro –acquistata successivamente proprio dall’ex calciatore – poi nella Roma di cui è sempre stato tifoso. Alberto ha due figlie avute con l’ormai ex moglie e attrice Michela Quattrociocche. Fin da quando era piccolo è stato notato per la sua eleganza nei movimenti e la sua somiglianza, per certi versi, con Giuseppe Giannini. Per questo motivo si era guadagnato, ai tempi della Roma, il soprannome di ‘principino’.
Curiosità
Quanti figli ha Aquilani? Alberto Aquilani ha due figlie femmine, nate nel 2011 e nel 2014 (Aurora e Diamante), avute entrambe con la ex moglie Michela Quattrociocche.
Cosa fa adesso Alberto Aquilani? Dal 29 giugno del 2023 è l’allenatore del Pisa.
Chi è la fidanzata di Alberto Aquilani? Francesca Borlenghi, romana e tifosa della Roma, non ha nulla a che fare con il mondo del calcio, lavora per una nota azienda farmaceutica.
La carriera
Alberto Aquilani giocava nel ruolo di centrocampista, ma sapeva ricoprire benissimo anche quello di trequartista. Grazie alla sua capacità di adattamento ed essendo molto duttile, ha giocato come centrale, o regista davanti alla difesa. Era dotato di una tecnica di alto livello e grande visione di gioco. Un centrocampista completo e con un piede sopraffino. Uno dei difetti che gli veniva riconosciuto era la lentezza negli spostamenti, ma che riusciva a compensare sicuramente capendo in anticipo i movimenti dei compagni – cui era in grado di dettare i tempi di gioco - e degli avversari. Era dotato anche di un gran tiro da lontano e sapeva usare bene entrambi i piedi. Cresciuto, dall’età di 9 anni nella Spes Montesacro, è passato alle giovanili della Roma nel 1998, quando aveva solo 14 anni. Dopo soli tre anni è entrato nel giro della prima squadra, con i giallorossi che avevano lo scudetto sul petto, ma non è mai sceso in campo. Il suo esordio è arrivato nel 2002/03, andando in panchina contro il Parma nel novembre del 2002 e in campo, per l’unica apparizione in quella stagione, il 10 maggio del 2003 contro il Torino, entrato all’ultimo minuto della gara. L’anno successivo è stato ceduto alla Triestina, per farsi le ossa in Serie B. E nella serie Cadetta ha mostrato tutto il suo valore: ha giocato 41 partite e segnato 4 reti. Tornato a Roma, forse in uno degli anni più difficili vissuti dalla squadra sotto la gestione Sensi, è stato travolto nel disastro totale che ha portato al susseguirsi di 5 allenatori sulla panchina, in una sola stagione. Nonostante le difficoltà, il centrocampista ha giocato 38 partite tra campionato e coppe. Nell’estate successiva, la società ha ingaggiato Luciano Spalletti e con lui sulla panchina, Aquilani ha giocato 36 gare e segnato 6 reti. A causa di un grave infortunio, la lesione al collaterale del ginocchio destro, nella stagione 2006/07 è stato fuori per sei mesi, alla fine ha giocato 22 partite e segnato tre reti, due delle quali nella partita di supercoppa italiana persa con l’Inter nell’agosto del 2006. Rientrato dopo il ko, nello stesso anno, ha fatto parlare di sé per il gesto tecnico compiuto a Milano, contro i rossoneri in campionato: una rabona che ha portato all’assist di Mancini per Totti che ha segnato il 2 a 1 definitivo. Aquilani è rientrato in tempo per festeggiare, con i compagni, la vittoria della Coppa Italia e la supercoppa italiana, ancora contro l’Inter. L’anno successivo, dopo essersi ripreso dalla rottura del crociato, ha cominciato a soffrire per problemi muscolari. Per una lesione seria, rimediata nella gara di Champions contro il Manchester ad ottobre, ha saltato parte della stagione. In campionato ha giocato la sua ultima partita di quell’annata il 26 settembre del 2007 contro la Fiorentina, per poi rientrare il 13 gennaio 2008, entrando contro l’Atalanta nei due minuti di recupero. Mentre in Champions, dal 23 ottobre è rientrato il 19 febbraio contro il Real Madrid. Di nuovo poi ad aprile è rimasto fuori per tre partite per altri problemi fisici, alla fine in quell’anno ha giocato 31 gare e segnato 4 reti. Archiviata la stagione, Aquilani aveva sperato di essersi lasciato alle spalle anche i problemi fisici. Invece nel 2008/09 si è ritrovato a vivere praticamente lo stesso incubo dell’annata precedente. Durante la partita di Champions con il Chelsea ha accusato un problema muscolare, era novembre. In successione, dopo essere tornato in panchina con il Lecce, si è infortunato ancora alla coscia. Rientrato a gennaio si è dovuto fermare di nuovo a febbraio per un infortunio alla caviglia. Alla fine della stagione la società sembrava averlo blindato con un triennale – anche se le voci di una possibile partenza a fine stagione si erano fatte sempre più insistenti - ma era da tempo che diverse squadre inglesi gli stavano facendo la corte, così alla fine ad acquistarlo è stato il Liverpool, proprio subito dopo il rinnovo con la Roma. Alla fine, Aquilani ha dovuto tagliare il cordone ombelicale che lo legava alla sua squadra del cuore, dopo essere cresciuto nelle giovanili, arrivato a 14 anni in giallorosso; da professionista ha giocato 149 partite con la maglia della Roma e segnato 15 gol. Con gli inglesi ha firmato per quattro anni, ma alla fine ha indossato la loro maglia per una sola stagione. Nelle casse della Roma sono entrati 20 milioni di euro più bonus. Il pubblico di Liverpool lo ha accolto benissimo da subito, addirittura dopo la prima gara da titolare, nel momento della sostituzione è stato salutato da una standing ovation. Anche in quell’anno però, non sono mancati problemi fisici, ma ha saputo comunque farsi amare dai tifosi. È andato via con un bottino di 28 partite e due reti. Dopo l’esperienza in Inghilterra è tornato in Italia con la maglia della Juventus a titolo gratuito con diritto di riscatto. Ha esordito in maglia bianconera in campionato, il 12 settembre contro la Sampdoria. Il primo gol lo ha segnato poco più di un mese dopo, contro il Lecce. Poi a febbraio ha avuto nuovi problemi fisici che lo hanno fermato per una decina di giorni. Rientrato, si è fermato ancora a marzo. A fine stagione la Juventus ha acquistato Pirlo e per Aquilani non è arrivata la conferma. Così è rientrato a Liverpool dopo 34 presenze e 2 reti con la maglia della Juventus. Una tappa veloce in Inghilterra per poi tornare in Italia, questa volta sponda Milan, ancora in prestito con obbligo di riscatto. Il calciatore romano ha firmato un triennale con i rossoneri ma alla fine della stagione il club non ha esercitato il diritto e Aquilani è tornato di nuovo a Liverpool. Una nuova chiamata è arrivata ancora una volta dall’Italia, questa volta dalla Fiorentina, sempre a titolo gratuito. Anche questa volta però il fisico non lo ha aiutato e dopo qualche settimana e l’esordio in maglia viola, si è fermato per due mesi ed è rientrato a fine ottobre contro la Lazio, in una partita vinta per 2-0. A novembre si è sbloccato e ha segnato prima contro il Milan, poi segnando la sua prima doppietta in Serie A, contro l’Atalanta. Ha chiuso la stagione con 27 presenze e 7 reti, il suo record personale. A Firenze ha trovato la continuità che cercava da tempo, tanto da essere rimasto per tre anni con 103 presenze in maglia viola e 15 reti, quanto quelle segnate con la Roma. Dopo l’avventura alla Fiorentina è passato allo Sporting Lisbona, ancora una volta a parametro zero. Con i portoghesi ha giocato 32 partite e segnato 5 gol. Un anno dopo è andato a Pescara, ma a gennaio del 2017 si è trasferito al Sassuolo dove ha giocato 16 partite prima di chiudere il contratto con gli emiliani e passare agli spagnoli del Las Palmas con cui ha firmato due anni. Dopo 21 partite ha lasciato il club, retrocesso nella serie inferiore. Nel 2019 ha dato l’addio al calcio giocato ed ha cominciato ad intraprendere la carriera da allenatore.
La nazionale
Alberto Aquilani vanta una lunga militanza in maglia azzurra, fin dalle giovanili. Considerato da sempre un ragazzo dotato di grande talento è sempre stato nelle mire dei vari ct della nazionale italiana, fin da quando era giovanissimo. Dall’Under 15 in poi ha scalato tutte le categorie e nel 2003, con l’U19 ha vinto un Europeo. Nel 2004 era nella rosa del gruppo campione dell’Europeo dell’U21 mentre nel 2006 ha dovuto rinunciare a partire con la stessa squadra per un infortunio. Sempre con gli azzurrini si è messo in luce nella competizione giocata nei Paesi Bassi e, alla fine della quale, è stato inserito nel Dream Team della competizione dall’Uefa nonostante l’Italia sia stata eliminata al primo turno. A 22 anni ha fatto il suo esordio nella nazionale maggiore, sulla panchina c’era Roberto Donadoni, durante un’amichevole con la Turchia. Con lo stesso CT ha preso parte agli europei del 2008, che si è disputato in Austria e Svizzera da cui l’Italia è stata eliminata dalla Spagna ai calci di rigore nei quarti di finale. E’ tornato in nazionale anche quando alla guida c’era Marcello Lippi e durante la partita di qualificazioni ai mondiali ha segnato due reti, era il 15 ottobre del 2008 e l’Italia ha battuto il Montenegro per 2 a 1. Ha vestito l’azzurro anche sotto la guida di Prandelli realizzando il 2-1 contro la Spagna in amichevole il 10 agosto del 2011. Lo stesso CT lo ha inserito nella rosa a disposizione per la Confederation Cup del 2013 in cui l’Italia si è qualificata al terzo posto. Nel 2014 ha fatto parte dei 23 a disposizione per il mondiale del Brasile, ma gli azzurri non hanno superato la fase a gironi e lui non ha mai giocato nella competizione. Ha giocato la sua ultima partita in maglia azzurra il 18 novembre del 2014 contro l’Albania.
Palmares
Aquilani si è laureato campione d’Europa con la nazionale U18 nel 2003. Per quanto riguarda le squadre di club, i suoi trofei risalgono tutti ai tempi della Roma. Nel 2007/08 ha vinto la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Anche nel 2006/07 ha vinto la Coppa Italia.
La carriera da allenatore
Dopo aver dato l’addio al calcio giocato, Alberto Aquilani è tornato a casa, a Roma e ha rilevato la società che lo ha visto letteralmente nascere a livello sportivo: la Spes Montesacro, dando vita alla sua scuola calcio. Nello stesso anno ha cominciato le sue esperienze da allenatore, prima come responsabile dell’Under 18 della Fiorentina e poi entrando nello staffi di Iachini. Un anno dopo è stato promosso primo allenatore della squadra Primavera dei viola ed ha vinto la coppa Italia. Si è iscritto al corso Uefa a Coverciano mentre ha continuato ad allenare la primavera della Fiorentina con cui ha vinto tre volte la Coppa Italia e due volte la supercoppa italiana di categoria. Nel 2022 è arrivato settimo e per una sola posizione non ha potuto prendere parte ai play off. Nel 2023 ha ricevuto il premio come miglior allenatore del campionato primavera. Alla fine di quella stagione ha rescisso il contratto con la Fiorentina e nel giugno del 2023 è diventato l’allenatore del Pisa in serie B.