9Attaccante
Abel Balbo

Abel Balbo

  • Nazionalità:Argentino
  • Età:57 (1 giugno 1966)
  • Altezza:1.80 m
  • Peso:78kg
  • Piede:Destro
  • Valore di mercato: mln

PROFILO

BALBO, LA BIOGRAFIA

Abel Eduardo Balbo è un ex calciatore argentino con origine italiane, nato a Empalme Villa Constitucion il 1° giugno del 1966. E’ nato calcisticamente con il ruolo di mezz’ala deciso dal suo allenatore Marcelo Bielsa, ai tempi in cui era ancora nel Newell’s Old Boys. Balbo è figlio di papà Eduardo, operaio e mamma Beatriz, casalinga. Le sue origini italiane sono da parte di padre, i cui nonni erano emigrati da Cuneo diretti proprio in Argentina, erano gli inizi dell’800. Mentre era ancora al liceo ha conosciuto quella che poi sarebbe diventata sua moglie, Lucilla. La sua carriera è cominciata forse anche grazie ad una coincidenza: la sorella maggiore Claudia lavorava in uno studio di avvocati e uno degli associati era proprio il vicepresidente dei Newell’s Old Boys, squadra di cui Abel è tifoso e in cui comincerà poi la sua carriera da professionista.

LA CARRIERA

Dopo aver terminato gli studi ed essere cresciuto nella squadra della sua città, l’Emilia de San Nicolas, comincia a sognare in grande sperando di riuscire ad essere notato dai grandi club argentini. A 17 anni riesce ad ottenere un provino con l’Indipendiente di Buenos Aires. Poi per una pura coincidenza il suo destino cambia. Abel ha una sorella che fa la segretaria presso uno studio legale; uno degli associati è il vicepresidente del Newell’s Old Boys e lei, con orgoglio, ogni giorno gli parla del fratellino che vorrebbe sfondare nel calcio. Quando il dirigente viene a sapere che il ragazzo sta per fare un provino per l’Indipendiente, lo blocca e lo contatta per convincerlo a cambiare destinazione. Il tentativo dura poco, perché Balbo è tifoso del Newell’s e non ci pensa un attimo a dire di sì al capo di sua sorella. Così comincia la sua avventura nel calcio che conta, proprio nella squadra di cui è tifoso da bambino. Quando approda al club, sulla panchina c’è Bielsa che nota le sue doti da attaccante e gli cambia ruolo, da mezz’ala lo mette proprio davanti alla porta: Abel diventa così il centravanti puro che hanno imparato a conoscere in molti, soprattutto i difensori e non solo in Argentina. Esordisce con i Newell’s a 21 anni, nella massima serie del suo paese e nella sua prima stagione segna 9 gol in 23 partite. La squadra vince la prima divisione del campionato argentino. E proprio durante quella stagione viene notato dai dirigenti del Verona che a quell’epoca era allenato da Osvaldo Bagnoli. Balbo accetta il trasferimento in Italia, ma il tecnico non crede molto in lui, quindi decide di lasciarlo in prestito al River Plate, l’attaccante ha 22 anni e, al contrario di quanto sembrava ritenere Bagnoli, era pronto invece per un salto importante. Tanto che nella stagione al River segna 12 gol in 38 presenze totali e attira le attenzioni dall’allora tecnico della nazionale argentina, Bilardo che decide di includerlo nella rosa che parteciperà alla coppa America in programma in Brasile del 1989. L’Italia è nel destino dell’argentino, infatti durante la competizione gli mettono gli occhi addosso gli osservatori dell’Udinese, che decidono di portarlo in bianconero. Per farlo devono trattare con il Verona che è ancora il club proprietario del cartellino del giocatore. Così Balbo dal luglio del 1989 passa all’Udinese e approda nel campionato italiano. Rimane 4 anni nella squadra friulana e la prima stagione non è certo fortunata, perché la squadra retrocede nonostante i suoi gol. Saranno 11 le reti segnate a fine anno. Il secondo anno in serie B Balbo vince la classifica cannonieri con 22 reti. L’anno successivo invece sarà quello del ritorno in serie A dell’Udinese e della consacrazione dell’argentino che segna 21. Balbo regala anche la permanenza nella massima serie alla squadra, ma proprio in quell’anno decide di dire di andare via. Lascia così i friulani dopo aver giocato 144 partite e segnato 70 gol. La sua destinazione più probabile inizialmente sembra essere l’Inter, ma poi, per un particolare che ha poco a che fare con il calcio, tutto salta. Secondo quanto racconterà lo stesso attaccante, diversi anni dopo, sarebbe stata la moglie del presidente del club nerazzurro, Pellegrini, a dire di no al suo acquisto, dopo aver analizzato la sua calligrafia. Sull’argentino piomba decisa la Roma che era alla ricerca del sostituto dello squalificato (per doping), Claudio Caniggia. Sulla panchina dei giallorossi in quel periodo c’è Carlo Mazzone. L’argentino segna 13 gol nella sua prima stagione in giallorosso, 22 nella seconda (di cui uno nel derby di andata vinto dalla Roma per tre a zero). Il 1994/95 è anche l’anno dell’arrivo di Daniel Fonseca (costato 17 miliardi), alla corte di Carletto Mazzone che insieme con Balbo formerà la coppia d’attacco di quei tempi. Fino al 1997 tutto sembra filare liscio, fino a quando ad allenare la squadra arriva Zdenek Zeman con cui Balbo va d’accordo solo all’inizio del loro rapporto. Poi qualcosa cambia e l’apice della rottura si palesa quando l’attaccante viene sostituito dal Boemo (che riceve insulti dal suo giocatore che gli dà anche del laziale) durante la partita con il Bari, era il 15 marzo del 1998. Alla fine della stagione Balbo chiede di essere ceduto e chiude la sua prima avventura alla Roma, dove tornerà insieme con l’amico Gabriel Batistuta, nell’anno che poi porterà lo scudetto ai giallorossi. In quell’occasione l’attaccante argentino era la riserva di Montella e Delvecchio, ma per lui contava solo essere tornato nella capitale dove aveva già scelto di vivere anche dopo la fine della carriera. Alla fine con la Roma, in entrambe le sue avventure, ha collezionato 182 presenze e segnato 87 reti. Dopo aver lasciato la Roma nel 1998, passa prima al Parma dove gioca 44 partite e segna 12 gol e poi alla Fiorentina (31 presenze 7 reti). Nel 2000 torna a Roma, in tempo per rientrare nella rosa che diventerà campione d’Italia nel 2001. In giallorosso questa volta rimane per due anni, per poi rientrare in Argentina dove è stato ingaggiato dal Boca Junior. Nel 2003, un anno dopo, si ritira dal calcio giocato dopo aver indossato la maglia del Boca solo 4 volte. 

Palmares

Abel Balbo ha chiuso la carriera con diversi trofei, due dei quali conquistati con la Roma e con il Parma. Con i giallorossi è diventato campione d’Italia nel 2001. Sempre con i capitolini ha conquistato la supercoppa italiana, mentre con il Parma si è assicurato una Coppa Uefa e una Coppa Italia. In serie B con l’Udinese ha vinto la classifica cannonieri (con 22 gol), mentre con i Newell’s Old Boys è diventato campione d’Argentina. Ha chiuso la carriera con 411 partite giocate e 177 gol.

La Nazionale

In Nazionale Balbo ha giocato nel complesso 36 partite e segnato 10 gol. Di queste, 7 gare con la maglia della Seleccion le ha giocate nei campionati mondiali del 1990, in Italia, negli Stati Uniti nel 1994 e in Francia nel 1998 e segnato 7 gol. L’attaccante ha partecipato anche a due edizioni della Copa América (nel 1989 e e nel 1995).  

Caratteristiche tecniche

Abel Balbo era un centravanti classico, puro, veloce a colpire sotto porta e che agiva prevalentemente in area di rigore. Era un attaccante abile dagli 11 metri e che si faceva sempre trovare pronto davanti alla porta. Da buon argentino era anche freddo e aveva un tiro potente. Aveva un buon colpo di testa.

La carriera dopo l'addio al calcio giocato

Abel Balbo, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, decide di diventare allenatore. Così torna in Italia per seguire il corso del centro tecnico di Coverciano. Nel 2007 consegue il patentino e nel 2009 diventa allenatore del Treviso dove però rimane solo per 4 partite. Perse tutte e 4 viene esonerato e diventa il direttore tecnico dell’Arezzo. E’ la stagione 2010/2011. Nel maggio dello stesso anno passa al ruolo di allenatore in seconda della squadra, per poi diventare, nel luglio dell’anno successivo, la prima guida tecnica della squadra. Nella stagione 11/12 i toscani raggiungono la salvezza proprio sotto le direttive di Abel Balbo che inizialmente firma per rimanere fino al 2013, ma poi si dimette per incomprensioni con la società. In quello stesso anno diventa procuratore sportivo, ruolo che lo porta a viaggiare spesso tra Italia e Argentina. Nel gennaio del 2023 diventa l’allenatore dell’Estudiantes de La Plata. Dal 2015 è titolare di una società di calcio fondata a Boston, dove ha vissuto per due anni dopo aver smesso di giocare, la ‘Balbo soccer Accademy’. L’ex attaccante ha anche fatto il commentatore tv per emittenti italiane e argentine.

Redazione