Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

calciomercato as roma

Dzeko all’ultimo canto: da Belotti a Isak, ecco chi può essere il nuovo bomber della Roma

Getty Images

Edin lascerà a fine stagione: piace il Gallo così come Scamacca. Ma l'attaccante può arrivare anche grazie a un algoritmo

Francesco Balzani

“Gli uomini mentono anche sui cigni e sostengono che essi, prima di morire, cantino per il dolore. Ma nessun altro uccello se ha fame, freddo o altro inconveniente esprime col canto la sua sofferenza”. Platone ci aveva messo in guardia sul Canto del Cigno. Sarà per questo che Edin Dzeko, nonostante le forti voci e qualche grido di dolore, ha salutato senza mai andarsene. Un saluto che si sarebbe già dovuto consumare quattro volte negli ultimi quattro anni. Nel gennaio 2018 era stato già ceduto da Pallotta al Chelsea con Emerson Palmieri prima del dietrofront improvviso di Edin nelle ultime 48 ore del mercato. Trattativa calda pure con l’Inter nell’estate 2019, ma i no ripetuti di Higuain convinsero Petrachi e il club a presentare un mega stipendio da 7,5 milioni a Dzeko. Lo scorso settembre nuovo canto e Juve a un passo. L’armadietto già era stato svuotato, ma la bocciatura a Milik dopo le visite mediche richiuse il gate. Una permanenza a muso lungo quella del numero 9 che ha toccato l’apice del nervosismo dopo Roma-Spezia di Coppa Italia. Fonseca lo ha di fatto escluso, e la società lo ha offerto a mezzo mondo trovando la disponibilità dell’Inter in uno scambio con Sanchez saltato per questioni burocratiche.

La crisi con Fonseca e la classifica marcatori

A poco più di un anno dalla scadenza del contratto ecco che il canto del cigno potrebbe portare all’addio definitivo. Il rapporto con Fonseca è ai minimi storici ma pure in caso di addio del tecnico l’avventura con la Roma sembra arrivata agli sgoccioli. Sette i gol segnati finora in campionato, la metà di Joao Pedro senza voler andare ancora più su nella classifica marcatori. Peggio aveva fatto solo nel suo primo anno romano quando dopo 28 giornate ne aveva siglati appena cinque scatenando i creatori di meme e vignette ironiche. Chiuderà la stagione 2015-2016 a otto reti. Negli anni successivi lo score sarà decisamente più alto tanto da farlo diventare il terzo marcatore di sempre della storia romanista alle spalle di Totti e Pruzzo. La scalata all’argento potrebbe finire tra 10 giornate anche perché per Dzeko si profila l’ultimo contratto della sua carriera (probabilmente in Premier) a meno che non decida di appendere gli scarpini al chiodo la prossima estate e intraprendere poi la carriera da dirigente.

 LaPresse

Da Belotti a Scamacca, l'attacco torna a parlare italiano?

A prescindere dall’addio di Dzeko, i Friedkin e Pinto puntano a un attaccante più giovane per il futuro. Che non sarà Borja Mayoral. Lo spagnolo resterà ancora in prestito ma per ora non dovrebbe essere esercitato il riscatto (che nel 2022 lieviterà da 15 a 20 milioni). Quindi resterà (forse) ma non da titolare. Per quel posto Tiago guarda sia in Italia che all’estero. L’identikit è il solito: over 30 solo se a parametro zero altrimenti un giovane da valorizzare con un ingaggio non elevato e la possibilità di pagarlo in più annualità. Ma questa è una premessa che in tempi di pandemia vale per tutti i club. La possibile retrocessione del Torino in serie B apre le porte di uscita per il Gallo Belotti che diventerebbe il primo numero 9 italiano dai tempi di Luca Toni. L’attaccante granata guadagna “solo” due milioni ed è all’ultima vera occasione di grande salto. L’agente è in contatto con Vagnati, con cui sta parlando di un eventuale rinnovo di contratto (quello attuale scade nel 2022) ma anche con la Roma che è l’unica big ad averlo cercato in questi mesi. Cairo ha sempre sparato alto ma vista l’imminente scadenza ora si accontenterebbe di 30-35 milioni. Un prezzo che scenderebbe ulteriormente in caso di retrocessione. Il vero pallino di Tiago Pinto però è Gianluca Scamacca visto che il dirigente portoghese lo aveva chiesto già ai tempi del Benfica. Si tratterebbe di un ritorno a casa per l’attaccante romano che lasciò la Primavera nel 2015 per andare al Psv. In questi anni Scamacca è cresciuto e oggi rappresenta la punta di diamante dell’Under 21 azzurra. Col Genoa si può discutere anche di contropartite (magari pure di ritorno come Kluivert) per far abbassare il prezzo che attualmente grida 25 milioni ed allontanare le pretendenti Milan e Juventus. Si è leggermente raffreddato, infine, l’entusiasmo per Dusan Vlahovic. Non tanto per le qualità del serbo quanto per le richieste della Fiorentina che non intende scendere sotto i 40 milioni. Troppi.

Isak: occhio all'algorimo estero

Così come per il nome del possibile futuro allenatore occhio alle sorprese dall’estero. Tiago Pinto ha diversi nomi appuntati sviluppati dal softwar di Charles Gould su cui dovrà valutare. Come detto un over 30 sarà preso solo a costi contenuti. Il discorso vale anche per Alexandre Lacazette che 30 anni li compirà il 24 maggio. Il francese è in scadenza di contratto nel 2022 con l’Arsenal e potrebbe seguire le orme di Mkhitaryan. Ma la qualificazione in Champions è un presupposto fondamentale, ed è un obiettivo che al momento può garantirgli più il Siviglia che la Roma. Ancora più in salita Mauro Icardi che oltre a pretendere la Champions ha uno stipendio da 9 milioni. Senza parlare del cartellino. Così il mirino si sposta su nomi meno altisonanti ma con ottime prospettive. Uno è Aleksander Isak, centravanti svedese di origini eritree che gioca in Spagna, nella Real Sociedad. Alto 1.90 cm, classe ‘99, ha segnato 12 gol nella Liga, 9 dei quali in 6 partite consecutive tra gennaio e febbraio. Il prezzo? Non meno di 35 milioni visto pure l’ottimo impatto in Nazionale al fianco di Ibrahimovic. Piace anche Amine Gouiri del Nizza, età e numeri simili ad Isak ma un cartellino che costa leggermente meno. Più tiepido l’algoritmo per Edouard del Celtic e Marega che si è proposto dopo il mancato rinnovo col Porto.

 Getty Images